«Siccome diamo 20 miliardi all'Europa e ne prendiamo indietro 12, io per tre anni gliel'ho detto con le buone; adesso, e devo dire che il governo Gentiloni ha adottato questa linea, è molto semplice risolvere il problema: voi non mantenete l'impegno sui migranti? Benissimo, e noi non manteniamo l'impegno sui soldi». Così Matteo Renzi nel corso di una manifestazione pubblica a Cavriglia.
Non permettere a minoranza bloccare Italia
«Non possiamo permettere a nessuna minoranza di bloccare il cammino dell'Italia» dice ancora l’ex premier e candidato alla segreteria dem parlando a Cavriglia. «Qualcuno se ne è voluto andare e non si sa bene perché e quando fino all'ultimo provi a dirgli “rimani, rimani” poi tu che cosa fai? Ciao, in bocca al lupo». Una riflessione riguarda lo stato attuale delle cose. «Noi si fa il tifo per l'Italia anche quando non siamo più a Palazzo Chigi perché stare in squadra vuol dire questo». Ma, per Renzi, « a livello istituzionale si è fermato tutto, palude, pantano, non si va avanti».
Su Consip si vada a sentenza
«Voglio che i magistrati, non i giornalisti, non i politici, non i blogger grillini, non gli aspiranti stregoni, ma le persone deputate, cioè i magistrati vadano rapidamente a sentenza perché noi la parola onestà non la lasciamo in prestito», aggiunge ancora Renzi in relazione al caso Consip. «Noi la parola onestà l'abbiamo iscritta nei nostri valori e se qualcuno ha cercato di falsificare le prove su di me, quando facevo il presidente del Consiglio, sappiano che non gliele lasceremo passare, che andremo fino in fondo, che getteremo luce su questa vicenda, perché potete pensare tutto di noi ma meno che non siamo persone
serie e rigorose».
Brigata ebraica merita rispetto
«Gli uomini e le donne della Brigata ebraica meritano il nostro rispetto». Matteo Renzi ribadisce il concetto aprendo il suo intervento a Cavriglia per il 25 aprile, dopo aver deposto una corona di fiori, poco distante, a Castelnuovo dei Sabbioni, teatro di un eccidio nazista. «Se c'è una parte di connazionali che più di ogni altro ha capito l'ingiustizia delle leggi razziali e ha lottato per liberare il Paese, questi sono le donne egli uomini della Brigata ebraica che meritano la nostra gratitudine». Il 25 aprile «non si deve usare come arma degli uni
contro gli altri». Questo «naturalmente nel rispetto di tutti i morti, ma sapendo che qualcuno è morto dalla parte giusta e qualcuno da quella sbagliata e non significa negare la pietà, ma riconoscere che c'è una verità che è di quelli che volevano liberare il Paese dal nazifascismo».
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