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Primarie Pd, i tre candidati a confronto: nodo affluenza, botta e…

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Primarie Pd, i tre candidati a confronto: nodo affluenza, botta e risposta su bonus 80 euro

(Ansa)
(Ansa)

Scontro su affluenza alle primarie di domenica prossima e sul bonus 80 euro. Così è iniziato su Sky Tg 24 il confronto fra i tre candidati alla segreteria Pd - Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano - in vista del voto del 30 aprile. Sulla tassa patrimoniale convergono Orlando ed Emiliano, mentre Renzi dice no. Diverse ricette su Alitalia, mentre tutti e tre si dicono d'accordo sulla legge sul biotestamento approvata alla Camera. Sui migranti Orlando e Renzi viaggiano sulla stessa linea: rivendicare il lavoro d'accoglienza fatto dall'Italia in questi anni. Mentre per tutti uscire dall'euro è «una follia».

Il nodo affluenza
«Mi aspetto e spero nel 50 per cento più uno, perchè questo vuol dire vincere al primo turno. Quanto all'affluenza è una grande incognita, siamo gli unici a farle e tutto ciò che ha davanti un milione va bene». Così Matteo Renzi risponde a una domanda sul voto delle primarie Pd che si terrà domenica prossima. Per Orlando «servono 2 milioni di votanti per un partito più forte», «per me voglio il 50%», dice. Mentre Emiliano spiega che «abbiamo deciso di fare un congresso con il rito abbreviato» e che «non siamo stati in grado di far sapere a tutti che queste primarie possono cambiare il Paese e il Pd. Per me, che mi sono candidato per salvare il Pd ed evitare che ci fosse un confronto tra loro due, va bene qualunque cosa". Sollecitato sugli scenari futuri, Emiliano si dice «contrario alle larghe intese e a un governo con il Cavaliere».

Il tweet di Sky

Alitalia, Renzi: «Se eletti proposta Pd entro il 15 maggio»
«No soldi pubblici ma una proposta del Pd entro il 15 maggio» perchè su Alitalia «c'è stata la saga degli errori ed è assurdo che un paese come il nostro butti via un'occasione del genere». così ha detto Renzi parlando della crisi della compagnia aerea di bandiera. Parlando di elezioni, l'ex premier ha spiegato che «abbiamo tempo fino a maggio 2018 secondo la Costituzione, perché si vota 70 giorni dopo la scadenza della legislatura».

Orlando: «Jobs Act speravo meglio». Emiliano: «Web tax per sgravi in busta paga»
«A me dispiace molto: speravo il Jobs act desse risultati più forti e più seri» ha detto Orlando, sottolineando che «sui licenziamenti disciplinari e collettivi bisogna tornare e poi bisogna riflettere se le stabilizzazioni fatte fin qui reggono». Mentre da Emiliano arriva una proposta: «Con le entrate finanziarie a regime derivanti dalla web tax si possono finanziare sgravi fiscali permanenti e mettere più soldi in busta paga», ha detto.

Botta e risposta su bonus 80 euro
Michele Emiliano ha chiesto una replica per definire i bonus «una fissazione di Matteo che è sempre lui testardissimo nella riproposizione dei suoi errori». «Mi spiace replicare - ha ribattuto Renzi - non capisco che c'entri quanto io sia cambiato, parlare di mancanza di diritti sugli 80 euro vuol dire non conoscere la busta paga di un metalmeccanico».
Andrea Orlando ha definito gli 80 euro «una scelta giusta, forse isolata», criticando invece che il bonus cultura sia stato dato a tutti anche ai figli dei ricchi.

Tra candidati vince tassa patrimoniale, solo Renzi dice no
Un no e due sì. Si conclude con una vittoria di misura la possibilità di introdurre una tassa patrimoniale nel futuro nella sfida tra i tre candidati alle primarie Pd. Solo Matteo Renzi ha decisamente bocciato l'idea: «Una patrimoniale in questo momento non è una soluzione».
«Favorevole», invece, Michele Emiliano spiegando che bisognerebbe metterci mano «se non riusciamo a fare scendere la spesa pubblica. Se riusciamo a selezionare i tagli, non in modo lineare, e decidere cosa tagliare, bene. Sennò bisogna chiedere a chi ha di più». Dello stesso avviso Andrea Orlando che vede il bacino in cui 'pescare' tra quell'1% di popolazione che detiene il 25% della ricchezza del Paese.

Migranti: Orlando e Renzi d'accordo, «Italia ha fatto molto»
Sul tema migranti Orlando e Renzi sono d'accordo nel rivendicare il lavoro d'accoglienza fatta in questi anni dall'Italia.
«Interi settori economici - osserva Michele Emiliano - sopravvivono grazie ai migranti, serve una politica che gestisca i flussi, non tutti devono arrivare insieme ma serve un meccanismo legale di entrate, bisogna accogliere chi vuole lavorare. Negli ultimi anni c'è stato un sistema - ha polemizzato il governatore - che ha favorito distorsioni e spreco di denaro pubblico».
Per Orlando, "la gestione dei flussi va fatta ma con i limiti della capacità di inclusione". L'ex premier ha aggiunto che "qualcosa non funziona ancora e Minniti sta lavorando con tenacia su 3 temi: non va bene questa Ue, servono regole sicure per tutti e inclusione partendo dal rispetto della Costituzione:
una bambina costretta in casa con il velo va liberata».
Parlando di Chiesa e fisco, tutti e tre i candidati concordano che quando la Chiesa si adopera per il bene della comunità è giusto che non paghi le tasse. Laddove, invece, travalica queste funzioni, è giusto che non abbia privilegi.

Botta e risposta su aborto
«Bene ha fatto Zingaretti» a garantire l'aborto negli ospedali del Lazio: «Chi fa quel lavoro deve garantire un servizio pubblico, frutto di battaglie del passato, per porre fine all'aborto clandestino» dice Andrea Orlando rispondendo a una domanda su aborto e obiezione di coscienza. Per Renzi «il diritto all'obiezione di coscienza va garantito e allo stesso tempo l'aborto previsto da una legge dello Stato» e «in più serve educazione sessuale nelle scuole». Emiliano ribatte: «È un dramma soprattutto per le donne e si fa fatica a comprendere questo tema soprattutto nelle aule parlamentari: si discute spesso di queste questioni solo per marketing politico e soffro moltissimo quando non si riesce a garantire una scelta drammatica».

Uscire dall'euro? Tutti concordi: «Una follia»
Per i candidati alla segreteria Pd non esiste l'uscita dall'euro. «Sono assolutamente contrario», risponde Michele Emiliano aòl conduttore di Sky,«vorrei che l'Ue fosse il cuore dell'uguaglianza e della sicurezza garantita da sistemi informativi e non solo da chiacchiere demagogiche alimentate da chi vuole la paura». «Sarebbe una follia e un tabù contemporaneamente perché l'Italia fuori dall'Euro è niente: la nostra prospettiva è l'Europa», concorda Orlando. E Renzi risponde: «È una follia parlare dell'Italia fuori dall'Euro».

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