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Rapporti Ong-scafisti, il caso del procuratore di Catania finisce al Csm

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Rapporti Ong-scafisti, il caso del procuratore di Catania finisce al Csm

Le dichiarazioni del procuratore di Catania sui rapporti tra scafisti e Ong impegnate nel salvataggio dei migranti nel Mediterraneo («A mio avviso alcune Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti») finiscono sotto la lente del Csm. Lo ha annunciato il vicepresidente di palazzo dei Marescialli, Giovanni Legnini, interpellato sulle esternazioni del pm Carmelo Zuccaro. «Dopo aver sentito i capi di corte e il presidente della prima commissione, Giuseppe Fanfani, sottoporrò il caso all'esame del comitato di presidenza alla prima seduta utile fissata per mercoledì 3 maggio» ha annunciato Legnini, che ha ricordato tuttavia come «spetti al ministro della giustizia e al procuratore generale della Cassazione valutare se sussistono o meno i presupposti per l’esercizio dell’azione disciplinare».

Zuccaro sarà ascoltato il 9 maggio in audizione della Commissione parlamentare di inchiesta sui migranti. E mentre il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio continua a chiedere di tenere alta l’attenzione sul lavoro delle Ong («seguano le regole di ingaggio delle navi militari») e si schiera a fianco di Zuccaro, l’Osservatore romano (il giornale della Santa Sede) parla di «ennesimo scandalo sulla pelle dei migranti». E invita a non negare il problema.

Di Maio: Ong seguano regole ingaggio navi militari
Di Maio (M5s), che aveva acceso la polemica nei giorni scorsi parlando di Ong che fanno da «taxi del Mediterraneo», scatenando le reazioni indignate delle Organizzazioni non governative, è tornato oggi sulla vicenda con un tweet di sostegno e solidarietà a Zuccaro («Vergognoso! Un procuratore lancia allarme sui contatti tra scafisti e alcune Ong e il Csm indaga su di lui. Va sostenuto»). «Le Ong - ha poi ammonito Di Maio ad Agorà su RaiTre - devono seguire i protocolli di ingaggio di Triton e Sophia, cioè delle navi della Marina Militare: arretrare, tornare nel canale di Sicilia, poi, quando vengono lanciati i mayday, si interviene. Se andiamo a prendere i migranti, a portata di acqua-scooter, a 8 miglia nautiche dalle coste libiche, non si tratta di salvataggi». Poi la precisazione: «Voglio salvare le vite nel Mediterraneo, ma non stimolare l’esodo, perché abbiamo fatto un altro record di migranti in Italia, che ci costano 5 miliardi di euro all’anno di business sull’immigrazione da parte di cooperative e società». E Beppe Grillo di rimando sulla sua pagina Fb: «Massimo rispetto per il procuratore Zuccaro che denuncia un fatto gravissimo: Ong che potrebbero essere state finanziate dai trafficanti, oggi il Ministro della Giustizia e il Ministro dell’Interno minimizzano o mettono in dubbio questo allarme. Ma in che razza di Paese viviamo».

Santa Sede: ennesimo scandalo su pelle migranti
Articolata la posizione dell’Osservatore Romano. In un’editoriale, il giornale della Santa Sede denuncia come «sulla pelle dei migranti sta emergendo un ennesimo scandalo: il sospetto, che purtroppo non sembra totalmente privo di fondamento, di una manipolazione a fini economici e politici anche delle operazioni di salvataggio». Il riferimento è ai presunti contatti tra alcune ong presenti nel Mediterraneo con proprie imbarcazioni e gruppi di scafisti, denunciati dalla procura di Catania. Il timore è quello che «un atto doveroso e irrinunciabile, come quello di salvare vite umane» possa essere «stravolto e infangato da interessi e giochi di potere. Così come è già accaduto per l'accoglienza diventata occasione di speculazione da parte di organizzazioni criminali». Di qui l’auspicio del giornale a fare chiarezza sulla vicenda. Con un monito: «La paura che venga meno lo sforzo generoso di molti per il salvataggio dei migranti non deve portare a semplificare il problema negandone l’esistenza».

Le ipotesi della procura di Catania
In sostanza la procura di Catania sostiene che alcune navi di Ong entrino nelle acque territoriali libiche anche in mancanza di una reale situazione di pericolo da sventare e che per questa ragione spengano i “trasponder” per evitare di essere individuate dai radar. Così faciliterebbero la vita ai trafficanti, prendendo a bordo i migranti, a poche miglia dalle coste libiche, consentendo ai libici non solo di recuperare i motori delle imbarcazioni ma anche di non utilizzare scafisti. Gli inquirenti al momento non hanno prove processuali utilizzabili. Ma hanno notizia di conversazioni in arabo tra libici sulla terraferma che annuncerebbero la partenza di migranti sui gommoni e persone a bordo di navi che si direbbero pronte a recuperarle.

«A mio avviso alcune Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti, e so di contatti» ha dichiarato il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, che ha parlato di «ipotesi di lavoro, che non sono al momento suffragate da prove». Mentre il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, che pure indaga sul traffico di migranti, ha puntualizzato: «Le Ong? Noi le abbiamo incontrate in occasione dei vari recuperi in mare di migranti, perché hanno contribuito a salvare centinaia e centinaia di vite umane. Per il resto, le indagini, quando sono indagini, sono ovviamente coperte da riserbo. E quindi non è un argomento che in questo momento può essere trattato».

Orlando: ministero pronto a sostenere indagini
Sulla vicenda è tornato oggi il Guardasigilli Andrea Orlando, ribadendo la necessità, sottolineata anche dal ministro dell’Interno Marco Minniti, di non fare di tutta l’erba un fascio. «Non bisogna generalizzare, bisogna fare le indagini: se qualcuno va punito, va punito» ha detto il ministro della Giustizia. E ancora: «Le discussioni di carattere generale sono utili se poi producono anche fatti concreti e sentenze», ha aggiunto. Poi ha espresso la disponibilità del ministero a sostenere le indagini. «Se il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro ha bisogno di ulteriori supporti per l’attività di indagine, il ministero è assolutamente a disposizione. Mi auguro che possa arrivare al più presto, e ne sono certo, a produrre degli elementi per poter sgominare questi delinquenti, se ci sono» ha detto, stigmatizzando al contempo le «strumentalizzazioni da parte di alcuni esponenti politici che, forzando le parole del procuratore hanno associato l'idea stessa delle Ong a una forma di criminalità». Strumentalizzazioni definite «inaccettabili».

Romani (Fi): dannosa la timidezza del governo
Diversa la posizione di Forza Italia, che accusa il governo di scarsa efficacia nel contrasto ai flussi di migranti dalla Libia. «Sul caso dei migranti e delle Ong,
la timidezza del governo italiano sta procurando un danno clamoroso» ha incalzato Paolo Romani, capogruppo azzurro al Senato, che ha spiegato: «La prudenza del Governo è motivata dal fatto che l’unica soluzione possibile sarebbe un intervento sulle coste libiche e impedire che i migranti partano; ma per fare ciò servirebbe una risoluzione del Consiglio di Sicurezza o una richiesta del governo legittimo. Tutto ciò non è possibile perchè non abbiamo un peso politico sufficiente».

Boldrini: irresponsabile gettare ombre su Ong
Anche la presidente della Camera Laura Boldrini ha preso posizione. Lo ha fatto stigmatizzando i tentativi di gettare discredito sulle Ong. «Andare a buttare questa ombra su chi salva vite umane, senza avere evidenze, è una cosa grave ed
irresponsabile» ha commentato ritwittando un’intervista a un Giorno da Pecora. «Ong finanziate da trafficanti? Salvare le vite in mare - ha aggiunto - è un dovere, chi non lo fa commette un reato».

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