Mentre il Campidoglio e Ama si affannano per ripulire la città, con 3.700 tonnellate di rifiuti raccolte soltanto nelle ultime 24 ore, è “giallo” sulle richieste di autorizzazione degli impianti che la sindaca Virginia Raggi sostiene siano bloccate in Regione. E dal governo il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti incalza: «Il piano del Comune, pur prefiggendosi obiettivi ambiziosi in tema di raccolta differenziata e di recupero (il 70% entro il 2021, ndr), non fornisce soluzioni concrete in questa fase e nel transitorio». «Non sa nulla di rifiuti ed è il peggior ministro dell’Ambiente mai avuto in Italia», è la replica dei parlamentari pentastellati.
Salgono i toni dello scontro politico, in vista delle #magliettegialle arruolate per domenica da Matteo Renzi. Ma la domanda che sta a cuore ai cittadini è: come evitare le emergenze, peraltro cicliche? Raggi riconosce finalmente «la vergogna dei rifiuti in strada» e rivendica la task force h24 messa in campo per affrontare la crisi immondizia nella Capitale. Poi attacca di nuovo il governatore del Lazio Nicola Zingaretti: «Sblocchi le autorizzazioni sulla sua scrivania». Il dilemma è capire quali. Perché Zingaretti assicura che sul tavolo non c’è nulla. «Nessuna richiesta è arrivata dal Comune, a parte due giorni fa quella per spostare a Ostia il tritovagliatore mobile di Rocca Cencia», gli fa eco l’assessore regionale Mauro Buschini: «Mi pare evidente che le bugie hanno le gambe corte».
Dal Campidoglio - che insiste sull’alt a nuovi inceneritori e discariche - non si fa chiarezza. Ma il presidente dem della commissione capitolina Trasparenza, Marco Palumbo, sostiene che sia «il segreto di Pulcinella: Raggi vuole portare i rifiuti di Roma vicino a Latina. Ma non può dirlo: pensa che scandalo, un sindaco grillino che porta i rifiuti fuori favorendo un privato». La Rida Ambiente di Aprilia, che gestisce un Tmb e che aspetta il via libera della Regione per una discarica.
Intanto oggi si riunisce l’assemblea di Ama, la municipalizzata dei rifiuti, che dovrebbe approvare il rientro del Cda di tre componenti che manda in soffitta l’amministratore unico. In commissione Ambiente, tra le polemiche, sono stati presentati soltanto ieri i 140 curriculum pervenuti dopo la call pubblica. Non c’è l’attuale amministratrice Antonella Giglio, voluta dall’ex assessora Paola Muraro e dunque in uscita. Ma è stata lei a chiudere il nuovo piano industriale della società. Valeria Baglio, dal Pd, parla di «presa in giro» e chiede: «Il piano è coerente con la delibera di affidamento ad Ama del 2015? E risponde agli impegni con le banche?».
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