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Dossier Djokovic si inchina a Zverev, l’enfant prodige del tennis mondiale

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    Dossier | N. 22 articoliInternazionali di Tennis

    Djokovic si inchina a Zverev, l’enfant prodige del tennis mondiale

    Afp
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    Sasha Zverev diventa a 20 anni il nuovo re degli Internazionali di tennis di Roma. In un'ora e 21 minuti strapazza un campione navigato come il serbo Novak Djokovic, che inseguiva il suo quinto successo agli Internazionali, con un 6-4 6-3 perentorio. Inoltre il giovane tedesco centra il suo primo grande torneo della carriera ed entra nella top ten del tennis mondiale. E' presto per dire se sarà il prossimo numero uno del mondo, ma di sicuro è, assieme a Dominic Thiem, uno degli astri nascenti capaci di insidiare la vecchia guardia dei campioni, oltre a Djokovic, Rafa Nadal, e il mai domo Roger Federer fino a Stanislas Wawrinka.

    Il più giovane a vincere un Masters 1000
    Zverev diventa il primo giocatore nato negli anni 90 a vincere un Masters 1000 (e a intascare un assegno da 820mila euro): potrebbe essere un segnale che sia proprio lui il predestinato al trono mondiale? «Sono felice di aver vinto un grande torneo come Roma - dice Zverev - Le mie chance di vincere anche al Roland Garros? Non so quantificarle. Qui a Roma una settimana fa avevo zero chance di vincere, non ero tra i favoriti. E al Roland Garros incontrerò tutti i più grandi. A Parigi credo che il favorito sia Rafa Nadal».

    Agassi con Djokovic, da allenatore
    Così, se si guarda al Roland Garros, per ora la grande notizia è quella di un ritorno sulla scena dell'americano Andre Agassi, che sulla terra francese affiancherà proprio Djokovic come allenatore, prendendo il posto di Marian Vajda, storico allenatore col quale Djokovic ha recentemente interrotto la collaborazione. Agassi comincerà a lavorare col 12 volte campione degli Slam per aiutare il serbo a difendere il titolo conquistato nel 2016. Tornando alla finale di oggi a Roma, bastano pochi numeri per descrivere una partita che non ha mai avuto storia: Djokovic ha fatto soltanto 9 punti sul servizio di Zverev, arrivando sempre a 15 tranne una volta a 30. Sui nove punti, però, due li ha ottenuti su doppio fallo del giovane avversario. Il significato è chiaro: oggi Nole non ha giocato il suo miglior tennis, dopo una buona settimana al Foro Italico, mentre Zverev ha mostrato una percentuale di servizio impressionante. La partita, per il resto, non ha avuto grandi emozioni: Djokovic ha subito all'inizio del primo set un break dell'avversario. Da lì non c'è più stata storia nella prima parte del match visto che il tedesco è riuscito a difendere il vantaggio, chiudendo 6-4 in 35 minuti. Sul versante numerico non c'è stata storia: venti punti su 26 al servizio per Sascha e cinque ace. In apertura di secondo set Djokovic tiene invece il servizio, però nel terzo game c'è un nuovo break: lo aiuta Djokovic con un errore gratuito.

    Il paragone con Boris Becker
    Il copione resta lo stesso del primo set: Zverev tiene sempre il servizio e un Djokovic nervoso viene puntito anche con un warning. Nel nono game si chiude il match: Nole spreca occasioni su occasioni, mostrando una condizione psicofisica calante, e con un doppio fallo lascia il match point a Zverev che mette il sigillo sull'incontro. «Ho fatto un grande torneo ma oggi non ho fatto la mia migliore partita - spiega Djokovic - in particolare non ho ripetuto il match di ieri contro Thiem. In ogni caso Zverev ha giocato molto bene, ha vinto il suo primo grande torneo e ha mostrato un gran rovescio e un servizio fortissimo. Confermo che a Parigi ci sarà Agassi con me: lui conosce bene il tennis ed è una grande persona sul lato umano». E, parlando di campioni passati, c'è già chi accosta Zverev a Boris Becker: «Lui è una leggenda del tennis nel mio Paese» spiega il giovane tedesco.

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