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Manovra, maxi multa per chi non spegne le slot. Nuovo scontro sul…

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gli emendamenti

Manovra, maxi multa per chi non spegne le slot. Nuovo scontro sul «dopo voucher»

Via libera della commissione Bilancio della Camera al taglio delle new slot dagli esercizi commerciali, come bar e tabacchi. Con una novità dell’ultima ora: i concessionari che non procedranno al blocco della macchinetta entro 5 giorni dalla comunicazione dei Monopoli rischiano una maxi multa da 10mila euro per ciascun apparecchio non spento. Secondo l’emendamento del Governo, infatti, i concessionari dovranno spegnere il 34% delle new slot oggi distribuite sull'intero territorio. Un taglio in due step: uno del 15% entro il 31 dicembre 2017 che dovrà ridurre i nulla osta a 345mila dai circa 400mila apparecchi attivi a luglio 2015; il restante 19% entro il 30 aprile 2018 con 265mila new slot operative.

In arrivo emendamento sui voucher
Non sarà proposto invece dal governo l’emendamento annunciato alla manovrina che ripristina il lavoro occasionale (con alternative ai voucher) non solo per le famiglie ma anche per le piccole imprese. Ma l’emendamento ci sarà. Lo ha detto il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, per il quale «il lavoro occasionale aveva bisogno di una norma, e noi stiamo riempiendo questo buco normativo».

Mdp torna a minacciare uscita da maggioranza
Un annuncio che ha fatto risalire la temperatura politica, con il deputato di Mdp Arturo Scotto, che ha parlato senza mezzi termini di «decisione del Pd di far cadere il Governo». E il capogruppo Mdp alla Camera Francesco Laforgia, furioso, gli ha fatto eco così: «La misura è colma. Vogliono andare avanti sui voucher per le imprese, prendendo in giro milioni di italiani che hanno firmato per i referendum Cgil annullati dopo che i voucher sono staticancellati con un tratto di penna? Bene, andremo avanti anche noi e usciremo dalla maggioranza».

Mdp infatti ha più volte evocato una uscita dalla maggioranza in caso di reintroduzione dei voucher, estendendoli alle imprese. Per provare a calmare le acque, il ministro Poletti ha assicurato che non sarà il governo a presentare un emendamento alla manovra sul tema dei voucher. E Rosato ha chiosato: «Escludo che Mdp faccia cadere il governo sulla manovra di stabilizzazione della finanza pubblica». Contro la decisione di reintrodurre nella 'manovrina' una norma sostituiva dei voucher anche per le imprese si è schierato anche Cesare Damiano,presidente della Commissione Lavoro alla Camera. «Si tratta di una scelta sbagliata e contraddittoria - ha dichiarato - rispetto alla recente abrogazione, per decreto, di questo strumento. Sono invece d’accordo sulla istituzione delLibretto Famiglia destinato a colmare un vuoto normativo, finalizzato all’effettuazione dei piccoli lavori domestici e di cura e per le attività no profit»

Trenta richieste di modifica dell’esecutivo
In attesa di conoscere i dettagli della nuova formula per i buoni lavoro (minimo 4 ore di lavoro, 12,5 euro lordi all'ora, secondo quanto anticipato dal Sole 24 Ore) che - fibrillazioni nella maggioranza permettendo - dovrebbero ufficializzare a breve, le 30 richieste di modifica presentate ieri sera dell’Esecutivo in commissione Bilancio comprendono anche altri capitoli politicamente sensibili. Come il preannunciato correttivo per ripristinare i poteri dell'Anac, la certificazione per le mense bio nelle scuole e soprattutto l'anticipo, sempre sotto forma di emendamento dell'esecutivo, del decreto Alitalia.

Ripristino dei poteri di intervento Anac
La norma sull’Autorità Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone prevede che ora l'Anac possa agire in giudizio contro i bandi, gli atti generali e i provvedimenti relativi a contratti di qualsiasi stazione appaltante che violino le norme in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi o forniture. Se l'Anac ravvisa gravi violazioni emette entro 60 giorni, si legge nel testo, un parere motivato nel quale indica i vizi di legittimità riscontrati: se la stazione appaltante non si adegua entro il termine fissato, l'Autorità potrà presentare ricorso al giudice amministrativo nei successivi 30 giorni. Sarà la stessa Anac con proprio regolamento a individuare le tipologie di provvedimenti e i casi nei quali esercitare tali poteri. Con un altro emendamento il governo stabilisce poi che l'Anac possa definire con propri regolamenti le norme relative alla propria organizzazione e al proprio funzionamento nonché l'ordinamento giuridico e la disciplina del proprio personale.

Compensazione crediti Pa-cartelle esattoriali anche nel 2017
Un altro emendamento del Governo prevede la conferma anche per il 2017 della possibilità di compensare eventuali cartelle esattoriali per imprese e professionisti che hanno crediti certificati nei confronti della Pubblica amministrazione. Per le piccole imprese, il Governo propone poi di introdurre nel testo del decreto un chiarimento normativo sulla durata di cinque anni delle agevolazioni per le start up innovative. Viene anche eliminato il limite temporale per presentare la domanda di accesso al “Fondo Serenella” del Mise, istituito per garantire credito alle aziende in crisi perché vittime di mancati pagamenti da parte di altre aziende, e che abbiano in corso un processo penale. Attualmente il fondo puo’ contare su uno stanziamento di 30 milioni di euro: ad oggi sono state presentate 16 domande per 4,13 milioni di euro, per un importo medio di 250mila euro. Se la modifica verrà approvata potranno accedere al fondo anche imprese che risultino parti offese in processi penali dopo il 1 gennaio 2016.

Stabilizzazione in vista per 15mila precari scuola
Il pacchetto di modifiche chiesto dal Governo comprende anche un incremento dei fondi a disposizione per la stabilizzazione dei precari della scuola, consolidando l'organico di diritto rispetto all'organico di fatto. L’aumento di risorse interessa in particolare fondi già stanziati con la legge di Bilancio 2017 per circa 1,3 miliardi di euro fino al 2026. I primi 40 milioni di euro saranno disponibili per il 2017: quasi 185 mln di euro in più rispetto allo stanziamento iniziale che andranno a regime nel 2026. I fondi, spiega la relazione tecnica all'emendamento, serviranno per spostare nell'organico di diritto 15.100 insegnanti (compresi quelli dei licei coreutici e musicali). Novità in arrivo anche per i contribuenti delle aree colpite dagli eventi sismici nel 2016, che potranno presentare il modello 730 quest’anno senza sostituto d'imposta e ricevere i rimborsi fiscali direttamente dall'Agenzia delle Entrate in tempi ridotti.

Stop bus inquinanti trasporto locale dal 2018
Un altro Pd al Dl manovra approvato dalla commissione Bilancio della Camera prevede lo stop dal prossimo 31 dicembre ai bus euro 0 o euro 1 in servizio di trasporto pubblico locale. In particolare la proposta approvata introduce nuovi obblighi da rispettare in sede di definizione dei contratti di servizio del trasporto regionale e locale. Viene inoltre disposta l’adozione di sistemi di bigliettazione elettronica a bordo dei nuovi mezzi. Il relativo costo sarà a carico delle imprese di trasporto.

Più spazio investimenti a Comuni cratere sisma
Sono state poi introdotte con emendamenti bipartisan alcune novità per sostenere i Comuni del cratere dei terremoti che si sono succeduti da agosto 2016. Tra queste, più spazio per gli investimenti e subito il 90% del fondo di solidarietà nazionale per il 2017.

Tempi d’esame stretti, decreto verso la fiducia
Esclusa la seduta notturna , la commissione continuerà a votare domani gli emendamenti di relatore e Governo oltre ad affrontare alcuni nodi lasciati in sospeso, come le modifiche alla “tassa Airbnb”. I tempi d'esame del decreto manovra bis, atteso in Aula da lunedì prossimo, si preannunciano stretti, e in molti parlamentari danno per scontato il ricorso al voto di fiducia. Tutta colpa del calendario, che nelle prossime settimane prevede la pausa festiva di venerdì 2 giugno (Festa della Repubblica) e quella elettorale in concomitanza con il voto amministrativo di domenica 11 giugno. Il provvedimento, in prima lettura a Montecitorio, dovrà poi passare anche al vaglio del Senato.

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