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Un’asta nevralgica non solo per il calcio

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L'Analisi|sport & Business - calcio

Un’asta nevralgica non solo per il calcio

Si trattasse solo di vendere i diritti tv della Serie A per le stagioni che vanno dal 2018 al 2021, non si spiegherebbero l’attesa e l’incertezza che regnano intorno all’asta indetta ieri dalla Lega con il supporto tecnico di Infront Italy. Non bastasse, infatti, il clamore delle inchieste tuttora in corso a Milano e dei procedimenti sanzionatori promossi dall’Antitrust e già bocciati in primo grado dal Tar Lazio sul precedente bando, la partecipazione e la vittoria nella gara sui diritti sportivi del massimo campionato di calcio tricolore rischiano di incidere sensibilmente sulle sorti di diversi settori industriali.

Inutile ricordare come salvaguardare l’incasso di 1,2 miliardi all’anno, fin qui assicurato ai 20 club della Serie A, sarebbe puro ossigeno per il sistema calcistico della Penisola, fin qui inesorabilmente incapace (salvo sparute eccezioni) di intraprendere un vero processo riformatore in grado di elevare le entrate.

La vera posta in gioco, tuttavia, è un’altra. La disputa sui diritti media del mercato calcistico italiano potrebbe mettere uno di fronte all’altra aziende appartenenti a comparti limitrofi e ancora lungi dal compiere quella convergenza che altrove è già realtà da anni. Il calcio e i diritti di trasmissione dei match, in altri termini, potrebbero diventare il terreno di scontro tra broadcaster, telco e giganti del web che si contenderanno contenuti formidabili per realizzare strategie commerciali trasversali e riposizionamenti. È accaduto in Gran Bretagna con Bt, in Francia da poco con Sfr che ha acquisito i diritti della Champions League, in Spagna con Telefonica. In Italia le barriere infrastrutturali e tecnologiche hanno fin qui disincentivato questa evoluzione. Al momento, Tim sembrerebbe non intenzionata a partecipare all’asta (come rivelato ieri dall’Ansa). Ma in attesa di vedere cosa accadrà da oggi al 10 giugno è evidente lo sforzo dell’advisor Infront della nuova proprietà cinese (Wanda Group) di spingere sugli aspetti innovativi e concorrenziali del bando. A dispetto dei paletti piantati da Antitrutst e Agcom per tutelare al massimo i consumatori assegnando pari dignità alle tre piattaforme alternative (satellitare, digitale terrestre e web).

I PACCHETTI ALL'ASTA
Diritti Audiovisivi Campionato di Serie A Stagioni 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021

Entro questi margini è stato disegnato un quadro di pacchetti che potrebbe indurre i tradizionali competitors a puntare forte sui diritti di Serie A per mettere in difficoltà gli avversari (ad esempio prendendo i pacchetti A e B, quelli per satellite e digitale, contemporanemente) ovvero qualche new player a sparigliare scommettendo sul corposo pacchetto D multipiattaforma dotato di 324 match di cui 132 in esclusiva (si sarebbero già fatti vivi Amazon e Perform, che in Germania e Canada ha già vestito i panni del Netlix del football). Senza trascurare l’esplicita previsione del diritto di ritrasmissione per cui un licenziatorio potrà cedere il pacchetto acquisito a un terzo.

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