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Manovra: tassa Airbnb, Alitalia e compensazioni nel mirino dei tecnici…

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LA MANOVRINA

Manovra: tassa Airbnb, Alitalia e compensazioni nel mirino dei tecnici del Senato

La stretta sulle compensazioni, la tassa Airbnb, la stangata sui giochi, il salvataggio di Alitalia, il colpo di acceleratore sulle cartolarizzazioni degli Npl e anche il giro di vite alle spese dei ministeri. È lungo l’elenco dei rilievi e delle richieste di chiarimento Governo contenuto nel dossier dei tecnici del Senato alla manovra appena approdata a Palazzo Madama per ottenere la prossima settimana il via libera definitivo con un nuovo voto di fiducia. Che alimenterà sicuramente nuove tensioni nella maggioranza.

Le osservazioni
Anche i correttivi introdotti dalla Camera sono finiti nel mirino del Servizio Bilancio del Senato. A cominciare dalla cosiddetta tassa Airbnb. La misura inserita a Montecitorio nel maxi-decreto della manovra prevede che anche i portali online di diritto straniero faranno da sostituti d’imposta per la cedolare secca al 21% sugli affitti brevi e offre ai Comuni la possibilità di introdurre o rimodulare la tassa di soggiorno. Nel dossier «con riferimento agli effetti finanziari, si evidenzia che la stima per l’anno 2017 (che considera 7 mesi di ritenute) non sembra tener conto del fatto che le ritenute operate nel mese di dicembre saranno versate a gennaio del 2018, con ciò quindi riducendo il valore di incasso per l’anno 2017 a circa 70 milioni di euro a fronte degli stimati 81,3 milioni ». Delucidazioni vengono chieste al Governo dal Servizio Bilancio del Senato anche sul giro di vite per 460 milioni ai ministeri previsto dalla manovra già nella sua versione originaria.

La stretta sulle compensazioni
Nel mirino dei tecnici del Senato finiscono soprattutto le maggiori entrate attese dalla stretta sulle indebite compensazioni. In particolare il servizio bilancio evidenzia come sarebbe stato meglio utilizzare le maggiori risorse attese soltanto a consuntivo (ex post). Una formula per altro prevista dalla legge di contabilità anche quando le misure introdotte possono produrre recupero di gettito. È il caso della giro di vite sulle compensazioni a cui il Governo affida il recupero di quasi due terzi (1,9 miliardi) delle maggiori entrate strutturali previste dalla manovra correttiva. Nel merito ai tecnici di Palazzo Madama non convincono le percentuali utilizzate per le stime attribuite ai nuovi limiti imposti per compensazioni Iva e per quelle delle imposte dirette e dell'Irap. Anche in virtù del fatto che non sembrano tener conto degli effetti prodotti da misure per la lotta all'evasione e la semplificazione degli adempimenti come la fatturazione elettronica, lo split payment, le comunicazioni dei dati delle fatture emesse e ricevute o la dichiarazione precompilata.

I giochi
Con il taglio anticipato al 30 aprile del 34% delle new slot da bar e tabacchi c'è il pericolo di una perdita di gettito. Per i tecnici del Senato il Governo dovrebbe confermare i risultati indicati nella relazione tecnica sulla norma originaria, che prevedeva l’aumento del Preu e della tassa sulla fortuna e soprattutto che «la riduzione del numero degli apparecchi non comporterebbe effetti di gettito». La verifica si rende necessaria infatti per la nuova relazione tecnica che ha accompagnato l'emendamento con il taglio degli apparecchi e la contestuale limatura al ribasso dell'aumento del Preu sembra «riferirsi ad effetti finanziari calcolati in precedenza e riconducibili alla riduzione degli apparecchi da divertimento».

Alitalia e cartolarizzazione Npl
Non mancano le osservazioni anche sul prestito di 600 milioni con garanzia pubblica per Alitalia dopo la decisione della Camera di inserire nella manovra il primo decreto di salvataggio: «Relativamente al versamento all’entrata del bilancio dello Stato delle somme corrisposte in restituzione del finanziamento, per la riassegnazione al fondo delle garanzie rilasciate dallo Stato e al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato, andrebbero forniti chiarimenti - si legge nel dossier - circa la registrazione della riassegnazione sui saldi di finanza pubblica e, in particolare, se questa potrebbe incidere sul saldo del fabbisogno di cassa». Sul colpo di acceleratore alla cartolarizzazione dei crediti deteriorati delle banche i tecnici di Palazzo Madama affermano che sarebbe «necessario un chiarimento al fine di escludere possibili oneri per il bilancio dello stato in termini di minor gettito». Nessun rilievo particolare invece ad altre due modiche introdotte dalla Camera: la web tax transitoria e le misure alternative ai voucher facendo leva sui contratti di prestazione occasionale e libretto famiglia.

La partita a Palazzo Madama
Il maxi decreto ha cominciato il suo cammino in commissione Bilancio a Palazzo Madama e la prossima settimana approderà in Aula. Il testo è sostanzialmente blindato. Il Governo è contrario ad apportare altre modifiche al provvedimento anche perché si avvicina la decadenza del decreto (il Dl scade il 24 giugno). Scontata quindi una nuova fiducia per dare il disco verde definitivo alla manovra, ma con l’incognita dei numeri visto che i “bersaniani” di Articolo 1 - Mdp hanno confermato l’intenzione di non votare la “blindatura” al Senato come hanno già fatto alla Camera.

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