Gigio Donnarumma non rinnoverà con il Milan e il suo procuratore Mino Raiola si prepara a realizzare un altro colpo da novanta. Anche se il portiere appena maggiorenne avesse prolungato l'accordo con la società rossonera, in scadenza il 30 giugno 2018, il Superagente avrebbe incassato commissioni interessanti. Ma con la deregulation della Fifa che di fatto permette agli agenti di stabilire con i club la percentuale di remunerazione che più gli aggrada, per Raiola “movimentare” il più promettente numero uno in circolazione in Europa rappresenta ben più di uno sfizio.
A questo punto della faccenda, il Milan se non vorrà perdere a parametro zero il suo portiere titolare dovrà venire a patti con Raiola e portare a casa un assegno che potrebbe valere qualche decina di milioni. Dipenderà da quanta fretta avrà uno dei top club europei (o italiano) a mettere le mani sul giocatore. Posto che tra 12 mesi potrebbe averlo gratis. A Raiola comunque sia l'affare conviene comunque. Fermo restando che meno soldi farà spendere al club acquirente per il cartellino, più ne potrà garantire al suo assistito e al proprio portafoglio. Magari inserendo nel nuovo contratto una clausola con un'altissima percentuale a suo favore in caso di successiva cessione di Donnarumma.
Per capire il modus operandi della Mino Raiola Spa basti ricordare l'operazione Paul Pogba da cui avrebbe incassato 49 milioni di euro, come rivelato nel libro dello Spiegel “Footbal Leaks”. Dei 105 milioni di euro pagati la scorsa estate dal Manchester United, 27 milioni sono andati a Raiola e alla sua società Topscore Sports Limited. Il Manchester, a sua volta, ha concordato con Raiola l'8 agosto del 2016 il pagamento di 19,4 milioni di euro in cinque rate entro la fine di settembre del 2020. A questi si aggiunge il compenso dello stesso Pogba per il suo procuratore, cioè altri 2,6 milioni di euro, arrivati dal Manchester e versati all'agenzia di Raiola Uuniqq, con sede nel Principato di Monaco.
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