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Banche venete, si lima il decreto. Domenica il Consiglio dei ministri

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Banche venete, si lima il decreto. Domenica il Consiglio dei ministri

Ulteriore slittamento per il decreto banche. Salvo sorprese, è atteso per domenica il Consiglio dei ministri per il decreto sulle banche venete che devono andare in liquidazione, Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

La riunione, ipotizzata prima nel tardo pomeriggio di sabato ma non convocata, si terrà nella giornata di domenica - sottolineano fonti governative - perché si sta in queste ore limando il testo in contatto con tutte le istituzioni coinvolte. In ogni caso, fanno notare dal governo, verrà rispettato l'impegno preso dal Mef ad approvare il provvedimento entro il fine settimana.

Ieri il via libera Bce alla liquidazione
Ieri Bce e Single Resolution Board hanno dato il via libera alla liquidazione di Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, dopo aver accertato che sono «in dissesto».

Il Meccanismo unico di vigilanza ha dunque riconosciuto l'insolvenza dei due istituti, che ora devono essere gestiti sulla base della «procedura italiana di insolvenza». In pratica si tratta della liquidazione coatta amministrativa, dunque di quel meccanismo previsto dagli articoli 80 e seguenti del Testo unico bancario che rappresenta la chiave per l’operazione-Intesa.

La banca guidata da Carlo Messina ha messo sul tavolo la cifra simbolica di un euro per acquisire le due banche venete ripulite dai crediti deteriorati.

Servono misure per assicurare lunedì la piena operatività delle banche
È stato questo il primo passo formale verso la creazione della good bank che verrà acquistata da Intesa e della bad bank a carico dello Stato. Ora serve il decreto del governo, che arriverà al termine di un Consiglio dei ministri previsto per domani.

Obiettivo, ha spiegato il Tesoro, è «adottare le misure necessarie ad assicurare la piena operatività bancaria, con la tutela di tutti i correntisti, depositanti e obbligazionisti senior e junior retail».

Servirà un rafforzamento del Fondo esuberi
All’operazione sarebbero collegate uscite, per un costo di circa 1,2 miliardi di euro. Servirà quindi un rafforzamento del fondo esuberi con un intervento pubblico.

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