Finanza & Mercati

Nuove Venete, ecco chi ci guadagna e chi resta fuori dai rimborsi

  • Abbonati
  • Accedi
LA QUESTIONE BANCARIA

Nuove Venete, ecco chi ci guadagna e chi resta fuori dai rimborsi

Sarà anche vero che nessun pasto è gratis. Ma qualcuno, tra gli investitori che nei mesi scorsi hanno puntato sui bond senior di Popolare Vicenza e Veneto Banca, ieri ha stappato lo champagne. Perché ha realizzato plusvalenze da capogiro: ha comprato i bond senior quando viaggiavano a prezzi in area 70 - o anche magari qualcosina sotto - e ieri ha incassato la garanzia del Tesoro che saranno rimborsati a 100. Lo champagne è stato offerto dai contribuenti italiani. È fallita invece la speculazione sui bond subordinati: i loro corsi, di pari passo, si sono azzerati. Le obbligazioni ordinarie delle due ex Popolari venete ieri hanno messo a segno un rimbalzo di una quindicina di figure, tornando anche sopra la parità. I corsi dei subordinati, che ormai viaggiavano a prezzi da default, si sono azzerati.

Domande di indennizzo entro settembre
Ora però migliaia di persone fisiche, imprenditori individuali, imprenditori agricoli o coltivatori diretti (e i loro eredi o coniugi, conviventi more uxorio e parenti entro il secondo grado che abbiano i bond per trasferimenti tra vivi) che avevano in portafoglio bond junior delle due banche venete dovranno passare le forche caudine dell’“indennizzo forfettario” già sperimentato nella sua farraginosità burocratica dai bondisti delle quattro banche “risolte” il 22 novembre 2015. Percorso al quale rimanda l’articolo 6 (“Misure di ristoro”) del decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di domenica. La domanda di indennizzo andrà presentata entro il 30 settembre. Poiché le banche hanno 90 giorni per rispondere alla richiesta di esibizione dei documenti restano però pochi giorni - poche decine di ore - per richiedere le carte.

Può chiedere l’indennizzo solo chi ha comprato i subordinati in contropartita diretta dalla banca (e non sul secondario) entro il 12 giugno 2014, data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Ue della direttiva Brrd. Vi sono poi i noti limiti reddituali e patrimoniali, già sperimentati dai bondisti di Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti. Chi resterà escluso potrà adire l’abitrato Anac, ma non è ancora chiaro come, o rivolgersi all’arbitro Consob, se aveva investito meno di 500mila euro.

Esclusi oltre 200mila azionisti
Tagliati fuori restano invece i 210mila azionisti: non hanno diritto ad alcun indennizzo anche se son stati spesso vittime di riprofilature Mifid “opportunistiche”, già appurate in decine di migliaia di casi, o di collegamenti impropri tra sottoscrizioni di azioni e via libera all’erogazione di prestiti e mutui. A loro si apre la strada dei tribunali. Ma a chi potranno far causa? Non a Intesa SanPaolo dice il decreto, anche se questa sarebbe la via “normale” dato il subentro nei rapporti creditizi. Sarà possibile farla alla bad bank? Difficile stabilirlo, per ora.

© Riproduzione riservata