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Dossier Pizzarotti bis senza Grillo e blog, ma con l’endorsement di Salvini

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    Dossier | N. 86 articoliElezioni amministrative 2017

    Pizzarotti bis senza Grillo e blog, ma con l’endorsement di Salvini

    Federico Pizzarotti
    Federico Pizzarotti

    E due. Federico Pizzarotti per la seconda volta è primo cittadino di Parma. Trionfa sostenuto solo dalla sua lista civica “Effetto Parma”. L’ex grillino ribelle, scomuncato dal M5s, ha centrato il bis senza il traino del movimento di Grillo e del blog, incassando la prima riconferma di un fuoriuscito dal movimento. Ma un “aiutino” lo ha avuto da Salvini. Cinque anni fa era stato il primo cinque stelle a conquistare la poltrona di sindaco in una città capoluogo di provincia. Ora è il nemico numero uno dei grillini, ma un punto di riferimento per i dissidenti del movimento.

    Lo schiaffo a Renzi e Grillo
    La sua vittoria è uno schiaffo a Renzi e Grillo. Una doppia sconfitta per il Pd e per il M5s, che al primo turno con Davide Ghiraducci aveva incassato un pugno di voti, esattamente 2.426, pari al 3,1% dei voti. Capitan Pizza - come lo chiamò Grillo nelle prime fasi delle frizioni col movimento - ha conquistato il suo secondo mandato. Ora il M5s si è dovuto accontentare dei successi a Carrara, Guidonia Montecelio, Ardea, Fabriano. Una pillola amara anche per il Pd che contava in una vittoria a sorpresa di Paolo Scarpa e invece incassa la quinta sconfitta in 19 anni.

    L’endorsement indiretto di Salvini
    Quel «se fossi un elettore di Parma l’unica certezza che ho è che non voterei sicuramente per il candidato del Pd» lanciato da Matteo Salvini è stato una sorta di endorsment indiretto che ha spinto i voti del centrodestra sull’ex grillino. Che ha ottenuto al ballottaggio oltre 37mila voti, pari al 57,8% dei consensi contro i poco più di 26mila voti del primo turno, dove si era fermato poco sopra il 34,7%. Una débâcle per il centrosinistra.

    Ingresso in politica in salita
    Consulente di banche e istituti finanziari, Pizzarotti è entrato in politica nel 2009, impegnato nel M5s di Grillo. Un ingresso in salita, visto che alle regionali del 2010, candidato per la poltrona di consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, non era stato eletto. La sua ascesa politica arriva con l’elezione inaspettata nel 2012 a Parma. Poi le frizioni con il movimento, le parole grosse con i vertici, l’uscita dal movimento sbattendo la porta. E la corsa in solitaria alle comunali 2017. La scintilla col movimento scocca quando Pizzarotti, indagato per abuso d'ufficio in un'inchiesta sulle nomine al Teatro Regio - accuse poi archiviate - non invia la segnalazione alla mail del blog di Grillo, perchè la ritiene anonima.

    Il primo partito a Parma resta quello dell’astensione
    Numeri , quelli di Pizzarotti, comunque diversi dalla prima elezione del 2012. Lì Pizzarotti aveva vinto al ballottaggio con più di 51mila voti, dribblando il candidato del centrodestra Vincenzo Bernazzoli che era avanti al primo turno. Senza dimenticare, però, che nel 2012 al primo turno si era fermato poco sopra i 17mila voti, trascinato alla vittoria dal sostegno dei centrosinistra. Ora è stato rieletto con 14mila voti in meno rispetto al ballottaggio 2012, ma con 9mila voti in più rispetto al primo turno del 2012. E con 10mila voti in più rispetto a Scarpa. Un successo comunque, anche se il primo partito a Parma resta quello dell’astensione.

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