Un singolo contratto dalla lunghezza record (otto anni di partnership, dal 2017 al 2025) ed ecco che Macron diventa il nuovo sponsor tecnico delle Nazionali di rugby: Adidas esce di scena e sarà l'azienda bolognese a vestire la Nazionale maggiore maschile e femminile così come le formazioni azzurre giovanili e quelle del rugby a sette.
Piena soddisfazione, oggi, alla presentazione dell'accordo. Da parte del presidente federale Alfredo Gavazzi, che tra l'altro ha auspicato l'estensione della sinergia a Benetton e Zebre, le due franchigie italiane nel campionato Pro12, e dell'ad di Macron, Gianluca Pavanello, che ha spiegato così la scelta di “legarsi” per un periodo tanto lungo: “Abbiamo voluto dimostrare tangibilmente quanto crediamo nel rugby italiano. Scommettiamo su una crescita degli Azzurri e per questo abbiamo anche stabilito royalty molto alte sulla vendita dell'intera collezione legata alla Fir: non solo maglie ma una serie di capi anche per la vita di tutti i giorni (felpe, t-shirt, magliette), all'insegna della qualità e dello stile, per portare il gusto italiano in giro per il modo. Non dimentichiamo, tra l'altro, che nel 2019 i Mondiali maschili di rugby si giocheranno in Giappone e che l'Asia è affamata di prodotti italiani”.
Favorevole il primo colpo d'occhio sulle nuove divise, indossate da sei atleti della Nazionale: Isabella Locatelli, Maria Magatti, Maxime ‘Mbandà, Francesco Minto, Edoardo Padovani e Abraham Steyn. Seguendo il criterio “Back to basic” si torna a un azzurro più classico in abbinamento al bianco, nel senso che la maglia azzurra sarà vestita con i pantaloncini bianchi e viceversa. Il materiale firmato Macron sarà a disposizione non solo negli store dell'azienda e negli altri negozi sportivi, ma anche online: l'e-commerce della Fir fa un passo avanti con l'apertura, sempre oggi, del sito shop.federugby.it.
Nessuna ufficialità circa l'apporto economico del nuovo sponsor, ma - secondo quanto risulta - considerando la parte “cash” e la fornitura di materiale la cifra si dovrebbe collocare tra gli 1,5 e i 2 milioni di euro all'anno, con possibilità di crescita legate a volumi di vendita particolarmente soddisfacenti. L'Italrugby, insomma, deve cercare di farsi largo e conquistare posizioni sul campo per diventare più ricca. D'altronde, Macron (che su un ampio ventaglio di sport è sponsor di oltre 50 tra club e Nazionali di 15 Paesi diversi, e rifornisce 12mila club dilettantistici) ha chiuso il 2016 con un fatturato di 70,4 milioni, ottenuto per quasi il 70% fuori dall'Italia, ed è logico che ora si punti anche sull'ovale azzurro per incrementare le vendite in altri Paesi.
L'azienda emiliana raddoppia tra l'altro la sua presenza nel Sei Nazioni, in quanto è da anni sponsor tecnico della Scozia del rugby. Uno sport particolarmente “esigente” dal punto di vista della qualità dei materiali: “Possiamo dire - conclude Pavanello - che si investe continuamente in ricerca per realizzare maglie supertecniche, create con quello che noi chiamiamo Performance system, un insieme di tessuti allo scopo di raggiungere il massimo dell'efficienza e del comfort per gli atleti”.
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