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Siccità, cabina di regia per i problemi romani. Acea fa ricorso al…

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il braccio di ferro sull’emergenza romana

Siccità, cabina di regia per i problemi romani. Acea fa ricorso al tribunale delle acque

L’incontro in Campidoglio sull’emergenza idrica
L’incontro in Campidoglio sull’emergenza idrica

Una cabina di regia per scongiurare la chiusura dei rubinetti per 1,5 milioni di romani. È il primo risultato dell’incontro in Campidoglio voluto dalla sindaca Virginia Raggi che segna una minima apertura di un dialogo fra Acea e Regione . La cabina di regia si riunirà di nuovo domani. In particolare si stanno vagliando un po’ di soluzioni tecniche. «Lavoriamo per cercare di non creare disagi ai cittadini del Lazio e di Roma, per eliminare i disagi, abbiamo fatto una cabina di regia, credo che da qui a domani avremo anche possibilità migliori», ha detto l’assessore alle infrastrutture del Lazio Fabio Refrigeri. Anche il presidente dell'Acea Luca Lanzalone ha sottolineato che si sta «cercando un percorso che sia impattante il meno possibile sui cittadini. Crediamo di potercela fare». Soddisfatta la sindaca romana: «L’incontro è andato bene, abbiamo raggiunto un primo risultato importante. Questa sera c'è stato un dialogo molto costruttivo tra le parti».

Acea fa ricorso al tribunale delle acque
Ma mentre è in corso il vertice in Campidoglio sull’emergenza idrica della Capitale per scongiurare l’incubo dei rubinetti a singhiozzo per 1,5 milioni di romani Acea ha reso noto di aver fatto ricorso al Tribunale delle acque contro la sospensione deliberata dalla Regione Lazio dei prelievi dal lago di Bracciano, riserva idrica della capitale. Il ricorso è stato notificato alla Regione Lazio e ai comuni del lago di Bracciano. Prosegue, dunque, anche a vertice in corso, il braccio di ferro che da venerdì scorso vede affrontarsi la Regione Lazio e la multiutility della Capitale. Fuori al Campidoglio anche i sindaci del lago di Bracciano: «Siamo qui per difendere l’ordinanza della Regione Lazio perché il lago sta morendo».

Domani vertice col ministro Galletti
Domani sarà la volta del secondo vertice, forse decisivo, alla presenza del ministro Gian Luca Galletti: a riunirsi sarà l’Osservatorio permanente sugli usi idrici dell'Appennino centrale che esaminerà, in particolare, la crisi idrica nella capitale. Anche lì Galletti tenterà una mediazione per scongiurare il rischio del razionamento dell’acqua. Razionamento che è già realtà per 21 comuni dell’hinterland della Capitale. Il ministro prima parteciperà anche all’audizione in Commissione Ambiente alla Camera nell'ambito dell’indagine conoscitiva sull’emergenza idrica e sulle misure necessarie per affrontarla.

Le soluzioni tampone allo studio
Allo studio soluzioni tampone, che vanno dalla chiusura dei “nasoni”, le caratteristiche fontanelle romane fino allo stop all’uso di acqua per irrigare il verde o lavare le auto. Sul fronte dell’agricoltura il ministro Martina convocherà una riunione tecnica con le regioni che hanno chiesto lo stato di calamità - una decina - per fare il punto sui danni subiti e le tempistiche di intervento, e per attivare la procedura di dichiarazione della calamità. Per il ministro dell’Agricoltura è necessario un salto di qualità sul fronte delle infrastrutture irrigue del Paese, soprattutto degli invasi, e ha stanziato 700 milioni da destinare entro l’anno a opere strategiche nel settore.

Rossi: lo Stato investa un miliardo di euro per rinnovare le tubazioni
Per fare fronte alla siccità il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha chiesto che «lo Stato metta un miliardo di euro all'anno per favorire gli investimenti per il rinnovo delle tubazioni idriche contro la dispersione di acqua». Attualmente - si legga Il Sole 24 Ore del 25 luglio) - la velocità di sostituzione dei tubi è 0,00000047 chilometri l’ora e serviranno dunque 250 anni per sostituire in Italia le condutture.

Delrio: gestori di dighe e di reti idriche investano in manutenzione
Oggi il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha ricordato di aver «fatto un Piano nazionale per aumentare la capacità delle dighe e la messa in sicurezza. Il tema è che dobbiamo investire di più in manutenzione e sicurezza dell'esistente». E ha chiesto agli enti gestori di dighe e reti idriche di fare manutenzione e investire. «Bisogna mettere risorse su manutenzione e controllo, bisogna che gli enti gestori mettano nei loro piani di investimenti molto su questo aspetto». Secondo l’Istat è fortissima la dispersione dell’acqua che attraversano tubature “colabrodo”, che impediscono nella Capitale al 44,1% dell’acqua di giungere ai rubinetti.

Nubifragi e siccità, sale il conto dei danni in agricoltura
Intanto Coldiretti segnala che nubifragi e grandine che si stanno abbattendo su un’agricoltura stremata dalla siccità, fanno salire a ben oltre 2 miliardi il conto dei danni nelle campagne.

La Regione Calabria ha chiesto lo stato di calamità
Intantola Giunta regionale della Calabria ha chiesto al Governo il riconoscimento dello stato di calamità naturale per la siccità. «La siccità - si afferma in una nota - ha già fatto registrare centinaia di migliaia di euro di danni nel settore agricolo».

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