Sì a una cabina tecnica congiunta Regione Lazio- Acea Ato 2, impegno a chiedere un commissario ad acta per le procedure di autorizzazione alla realizzazione di nuove opere idriche infrastrutturali e impiantistiche (con priorità alla messa in sicurezza del Peschiera), attivazione di un tavolo istituzionale presso il ministero dell’Ambiente, investimenti sul lago di Bracciano con finalità mitigatorie, determinazione della quantità massima di derivazione d’acqua dal lago di Bracciano per i prossimi tre mesi per scongiurare il rischio di interruzione di pubblico servizio idrico nella Capitale.
Sono queste le proposte di Acea, contenute in una lettera inviata dalla multiutility al governatore Zingaretti, al prefetto di Roma, alla sindaca della Capitale e al comandante dei Vigili del fuoco. La lettera è stata inviata in una giornata nella quale per la multiutility si è aperto anche il fronte giudiziario con un avviso di garanzia al presidente di Acea Ato2 Paolo Saccani e una perquisizione, su mandato della procura di Civitavecchia, in cerca di documenti sulle captazioni dal lago di Bracciano.
Nella lettera si ribadisce che la sospensione del prelievo dal lago di Bracciano ordinata dalla regione Lazio dal 28 luglio al 31 dicembre 2017 per scongiurare un danno ambientale causerebbe una rigida turnazione che coinvolgerebbe 1,5 milioni di romani. E potrebbe, si legge, «non essere garantita la piena funzionalità dei sistemi antincendio e delle bocche di prelievo dei Vigili del fuoco, nonchè la fruibilità delle strutture turistico-ricettive e, in generale, il regolare espletamento delle attività produttive (conseguente al non funzionamento degli impianti sanitari).
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