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Ddl concorrenza, ok alla fiducia in Senato: è legge

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in quarta lettura

Ddl concorrenza, ok alla fiducia in Senato: è legge

A due anni e mezzo dalla sua nascita, il ddl Concorrenza è legge. Il provvedimento che interessa assicurazioni, mercato dell'energia, liberi professionisti, Poste, banche ma anche albergatori e farmacie, ha infatti incassato la fiducia chiesta dal governo nell'Aula del Senato (dove il testo è arrivato in quarta lettura), con 146 sì, 113 no e nessun astenuto. Il disco verde è avvenuto sul testo tornato con modifiche dalla Camera, è dunque definitivo.

894 giorni per l’approvazione
Il 20 febbraio 2015 il Consiglio dei Ministri ha presentato il primo disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza, rispettando un obbligo introdotto nel 2009 (legge 23 luglio 2009, n. 99) e fino ad allora disatteso. La norma è stata trasmessa alla Camera dei Deputati in data 3 aprile 2015, approvata in prima lettura dalla Camera il 7 ottobre 2015 e dal Senato il 3 maggio 2017. Dopo un ulteriore passaggio alla Camera dei Deputati, è stata approvata definitivamente dal Senato della Repubblica in data 2 agosto 2017. In totale sono stati necessari 894 giorni di iter normativo.

Le ultime modifiche alla Camera
Le ultime novità approvate dalla Camera a fine giugno riguardano vari capitoli: sulle assicurazioni si chiarisce che le polizze sui rischi accessori non si rinnovano tacitamente ma si risolvono automaticamente alla loro scadenza; sull'energia si prevede la fine dell'obbligo di passare al mercato di salvaguardia per quei consumatori che al 1° luglio 2019 non avranno ancora scelto il proprio fornitore; la modifica sul telemarketing sopprime un comma con cui venivano stabilite alcune caratteristiche necessarie delle telefonate non sollecitate dagli stessi clienti e infine, l'esercizio dell'attività di odontoiatra da parte delle società viene consentito solo se sono dotate di un direttore sanitario iscritto all’albo.

Calenda: approvazione è segnale di serietà per Paese
«È stata approvata oggi per la prima volta in Italia la Legge annuale per il mercato e la concorrenza. Dopo un iter travagliato di quasi tre anni è un importante segnale di serietà per il Paese. La legge introduce significative novità in tema di assicurazioni, professioni, energia, comunicazioni, ambiente, trasporti, turismo, poste, banche e farmacie con l'obiettivo di stimolare la crescita e la produttività e consentire ai consumatori di avere accesso a beni e servizi a minor costo» ha dichiarato il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che ha aggiunto: «Il Mise è fin d'ora al lavoro per definire nei tempi più brevi possibili tutti i decreti attuativi necessari per la piena efficacia della legge».
Nel futuro «occorrerà comunque ragionare sull’opportunità di procedere con un approccio settoriale eventualmente mediante decreti legge elaborati tenendo conto delle indicazioni dell'Antitrust».

Relatori: passo avanti per mercato
«C'è molto da arare nel campo delle liberalizzazioni e della concorrenza ma questo disegno di legge è un passo in avanti nella modernizzazione del nostro mercato». Così Luigi Marino (Ap) durante le dichiarazioni di voto nell'Aula del Senato sul ddl Concorrenza di cui è relatore insieme a Salvatore Tomaselli (Pd), che ha aggiunto: sul ddl Concorrenza «è aleggiata spesso una domanda: si poteva fare di più? Certamente sì, ma il giudizio resta quello di un provvedimento utile che va nella direzione auspicata e sollecitata».

Mucchetti (Pd): favorisce grandi imprese
Critiche al provvedimento sono arrivate dal presidente della commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti (Pd), che non ha partecipato al voto di fiducia. Alcune norme contenute nel ddl Concorrenza «ne hanno fatto uno strumento per favorire o salvaguardare alcune grandi aziende come Enel, Generali, Unipol, Walgreens Boots Alliance e Big Pharma» ha attaccato Mucchetti.

Il no delle opposizioni
Contrarie al provvedimento le opposizioni. «Le pesantissime accuse del presidente della commissione Industria del Senato Massimo Mucchetti (Pd), sono la migliore dimostrazione che il Ddl concorrenza varato dal governo Gentiloni-Renzi è una presa in giro che tutela sempre i soliti noti dei poteri forti e va a discapito di cittadini e piccole imprese. Non c'è altro da aggiungere» ha dichiarato il capogruppo M5S in Senato, Enrico Cappelletti. No anche di Forza Italia. «Una seria legge sulla concorrenza deve essere inserita in un quadro di semplificazione normativa, burocratica e fiscale, diversamente diventa un esercizio inutile se non dannoso per il libero mercato e una sana concorrenza. È quanto si registra con l’approvazione del Ddl concorrenza e per tali ragioni di fondo che Forza Italia vota contro il disegno che vede la luce dopo oltre due anni di rimpalli parlamentari, dato questo già di per sè assurdo e inaccettabile» ha annunciato Paola Pelino, vicepresidente dei senatori azzurri, nel corso delle dichiarazioni di voto in Aula.

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