Le commissioni Finanze e Attività produttive della Camera hanno dato il via libera con mandato al relatore al Ddl Concorrenza che approderà nell’Aula di Montecitorio lunedì 26 giugno. Sono state approvate le quattro modifiche proposte dal Pd su assicurazioni, energia, telemarketing e società di odontoiatri. Il testo quindi dovrà tornare in Senato per la quarta lettura. Sugli emendamenti approvati il Governo, che ne aveva chiesto il ritiro, si è rimesso alle Commissioni. La settimana prossima è previsto il via libera dell’Aula di Montecitorio. Poi il testo dovrà tornare a Palazzo Madama.
Calenda: segnale negativo per tutti
«Con tutto il dovuto rispetto per il Parlamento la decisione di riaprire il ddl concorrenza a più di
850 giorni dalla sua presentazione, è difficilmente
comprensibile e rischia di trasmettere l’ennesimo segnale negativo a cittadini, imprese e istituzioni internazionali». Così il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha commentato l’ok in Commissione alla Camera ai 4 emendamenti, che hanno «prevalentemente un carattere di mera chiarificazione e non mettono in discussione la sostanza degli articoli a cui si riferiscono». Il ministro ha peraltro ricordato la disponibilità del Governo, «ad affrontare i punti sollevati dagli emendamenti sia attraverso l’accoglimento in sede attuativa di eventuali atti di indirizzo da parte del Parlamento sia promuovendo, dopo l’approvazione definitiva e senza dar luogo ad un ulteriore ed inutile rinvio, ad eventuali iniziative di precisazione del testo». Stamattina a Radio 24 Calenda aveva parlato anche di «calvario del provvedimento». E aveva ribadito che «tornare al Senato in quarta lettura sarebbe una pessima immagine».
Rosato: sarà legge entro l’estate
È passata insomma la linea di una vasta parte della maggioranza: modificare in Commissione il testo sui quattro punti controversi, per poi licenziarlo in Aula a Montecitorio la prossima settimana con un voto di fiducia sul testo così rivisto. Con l’accordo tacito di un nuovo voto di fiducia lampo al Senato per il varo definitivo prima della pausa estiva. Schema che tuttavia non convince il Mise, preoccupato di un possibile affossamento del provvedimento. Al Senato infatti i numeri per un voto di fiducia lampo non sono poi così scontati. Anche se Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera, interpellato sull’approvazione con modifiche del provvedimento, ha gettato acqua sul fuoco e ha rassicurato: «Al ddl sulla concorrenza abbiamo fatto quattro correzioni puntuali, condivise da gran parte della maggioranza e dell’opposizione, su questioni già rilevate dai relatori al Senato e su cui non si era potuto intervenire per la fiducia. Tutte le letture politiche - ha aggiunto - sono sbagliate. Le modifiche sono state approvate da M5s, FI, Lega, Mdp e Pd. Questo però non mette in discussione l’approvazione rapida del provvedimento entro l’estate». Posizione confermata dalla ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro. «Il Governo chiederà la più rapida calendarizzazione del Ddl alla Conferenza dei Capigruppo al Senato». «L’impegno e l'auspicio è che il Senato possa approvare definitivamente il provvedimento entro luglio. Da parte nostra c'è disponibilità» le ha fatto eco Salvatore Tomaselli (Pd) relatore a Palazzo Madama insieme a Luigi Marino (Ap) del Ddl sulla concorrenza.
I quattro emendamenti approvati
In primo luogo, in materia energetica, è stata eliminata la possibilità di mettere all’asta la fornitura di energia elettrica per i clienti che non avranno scelto il loro fornitore allo scadere del sistema di maggior tutela attualmente vigente (a cui lo stesso ddl
Concorrenza ha messo uno stop a partire dal 1° luglio 2019). Via anche i “paletti” introdotti dal Senato nelle chiamate relative a offerte commerciali telefoniche (telemarketing) ritenuti restrittivi della tutela della privacy: viene cancellata infatti la regola in base alla quale «qualora l’utente sia contattato con finalità di telemarketing, il chiamante deve, all’inizio della telefonata, dichiarare per conto di chi chiama e quale è lo scopo della chiamata. Il cliente, a questo punto, deve dare l’esplicito consenso alla prosecuzione della conversazione, che altrimenti non può proseguire». Passa poi il ripristino del tacito rinnovo sulle polizze assicurative «del ramo danni di ogni tipologia, alla loro scadenza». Tornano infine vincoli più restrittivi per le società di odontoiatria in termini di abilitazione dei componenti. In particolare l’esercizio dell’attività di odontoiatra sia consentito solo a chi ha l’abilitazione e alle società operanti nel settore odontoiatrico le cui strutture siano dotate di un direttore sanitario iscritto all'albo degli odontoiatri e all’interno delle quali le prestazioni siano erogate da soggetti in possesso dei titoli abilitanti.
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