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Serie A, tutti a caccia della Juventus

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Serie A, tutti a caccia della Juventus

La video-assistenza arbitrale e i quattro posti garantiti ai gironi della Champions League sono le due novità principali della stagione 2017/18 di Serie A. Il massimo campionato di calcio italiano debutta questo pomeriggio all’Allianz stadium (ore 18) con la sfida tra i campioni d’Italia della Juventus e il Cagliari. I bianconeri, orfani di Bonucci , non hanno lesinato investimenti rinforzandosi con Bernardeschi e Douglas Costa per ritentare l’assalto alla Champions dopo la sconfitta a Cardiff con il Real patita lo scorso giugno e dare la caccia del record dell’Olympique Lyonnais l’unica squadra capace di vincere sette titoli consecutivi tra il 2002 e il 2008.

RICAVI OPERATIVI DELLA SERIA A
Periodo 2015 / 2016, valori in migliaia di euro (Fonte: report calcio)
RICAVI DA DIRITTI RADIOTELEVISIVI
Clicca con il mouse sulla voce deselezionata per vedere il confronto con il totale dei ricavi operativi. Periodo 2011 / 2016, valori in migliaia di euro (Fonte: report calcio)
RICAVI DA SPONSOR E ALTRE ATTIVITÀ
Clicca con il mouse sulla voce deselezionata per vedere il confronto con il totale dei ricavi operativi. Periodo 2011 / 2016, valori in migliaia di euro (Fonte: report calcio)
RICAVI DA STADIO
Clicca con il mouse sulla voce deselezionata per vedere il confronto con il totale dei ricavi operativi. Periodo 2011 / 2016, valori in migliaia di euro (Fonte: report calcio)

In realtà, mai come negli ultimi anni, la Serie A presenta spunti di interesse e profili di incertezza, grazie soprattutto al prepotente ritorno delle squadre milanesi delle nuove proprietà cinesi di Li Yonghong e Suning che hanno dominato la sessione estiva del calciomercato, sia pure con strategie differenti.

COSTO DELLA PRODUZIONE DELLA SERIE A
Periodo 2011 / 2016, valori in milioni di euro

La rivoluzione rossonera con spese per oltre 200 milioni ha portato a Milanello big del calibro di Biglia e Bonucci, oltre a Musacchio, Kessié, André Silva e Conti e al figliol prodigo Donnarumma (con lauto ingaggio da sei milioni a stagione). Fassone e Mirabelli hanno inserito in organico giocatori affidabili per tornare subito in Champions sfruttando lo spazio di azione derivante dal fair play finanziario. Il Milan infatti negli ultimi tre anni ha accumulato perdite per 250 milioni rispetto a un limite consentito di 30. Con la conquista dell’Europa League è tornato sotto il monitoraggio di Nyon ma le valutazioni degli organi di controllo inizieranno in autunno ed eventuali sanzioni saranno applicabili dalla prossima stagione. Nel frattempo la dirigenza rossonera tenterà di evitare le sanzioni più severe aderendo al cosiddetto “Voluntary Agreement” che la Uefa concede ai club con nuove proprietà a fronte di un piano credibile di sviluppo dei ricavi. Rendere subito competitivo il team serve dunque a persuadere la Uefa sulle concrete possibilità di incrementare i ricavi rilanciando il business in particolare in Asia, a riconquistare la fiducia di Pechino e attirare nuovi soci o partner finanziari cinesi e, infine, a recuperare risorse per far fronte agli impegni finanziari con il fondo Usa Elliot che ha in “pegno” il club in cambio di un prestito a mister Li di 320 milioni.

L’Inter si è mossa più pazientemente per i vincoli del cosiddetto “Settlement Agreement” sottoscritto nel maggio 2015 per aver violato le regole del financial fair play negli anni precedenti. Il club nerazzurro, tra le altre cose, si è impegnato a chiudere i conti al 30 giugno 2017 con un pareggio. Tornando in Europa l'anno prossimo l’Inter dovrà presentare un deficit totale per le stagioni 2015/18 di 30 milioni. E avendo già “bruciato” il bonus con il rosso del 2016 di 30 milioni, al 30 giugno 2018 dovrà avere i conti in pareggio. Perciò il responsabile delle operazioni di mercato del gruppo Walter Sabatini ha dovuto piazzare diversi colpi in uscita prima del 30 giugno per poi passare a quelli in entrata (Vecino,Valero, Skriniar e Dalbert).

Stessa strategia obbligata per la Roma e il nuovo Ds Monchi. In ottica fair play finanziario infatti anche la società di James Palotta Roma a maggio 2015 ha sottoscritto un Settlement Agreement. Avendo già un rosso di 30 milioni ai fini Uefa tra 2015 e 2016, nel bilancio al 30 giugno 2017 ha dovuto raggiungere il sostanziale pareggio. Un traguardo reso complicato dal mancato accesso ai gironi della Champions nella scorsa stagione con la sconfitta ai preliminari. Ecco il motivo per cui si è fatto ricorso alle plusvalenze prima del 30 giugno scorso con le cessioni di Salah e Paredes. Finora la Roma ha incassato almeno 100 milioni di introiti impiegati per rafforzare la rosa tra gli altri con Hector Moreno, costato 6 milioni, Karsdorp (14), Cengiz Ünder (13,4) e Defrel (20). L’altra pretendente al trono, il Napoli, impegnato contro il Nizza nel preliminare di Champions, ha esaurito il calciomercato prima che si aprissero ufficialmente le trattative con i rinnovi di Mertens e Insigne. Ai due folletti dell’attacco partenopeo sono stati assicurati ingaggi lordi di circa 9 milioni a testa. Un’enormità se commisurati ai ricavi “standard” del club che arrivano grazie a diritti tv nazionali (circa 75 milioni all’anno), area commerciale (30) e botteghino (20). I rinnovi di Mertens e Insigne sono un segnale forte che il presidente Aurelio De Laurentiis ha voluto mandare alla piazza, accontentando le richieste di Maurizio Sarri e dello spogliatoio persuasi di poter lottare per lo scudetto.

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