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Sgombero a Roma, accordo per 40 migranti. Ma il sindaco di Forano dice…

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raggi: fatto nostro dovere, altri no

Sgombero a Roma, accordo per 40 migranti. Ma il sindaco di Forano dice no

I circa 40 migranti sgomberati dall’immobile di via Curtatone a Roma che si trovano in condizioni di particolare disagio e fragilità potranno trovare alloggio in sei villette in una località in provincia di Rieti. È questa, a quanto si apprende, la soluzione oggetto dell’accordo tra Campidoglio e la società Sea, che gestisce l’immobile sgomberato a Roma e occupato da 4 anni da migranti, per la maggior parte richiedenti asilo. Ora che è stata sottoscritta l’intesa si porterà a termine la trattativa, già avviata in fase preliminare, con i migranti in condizioni di fragilità che potranno e vorranno accedervi. Marco Cortella, sindaco di Forano del Pd, una delle località in provincia di Rieti che dovrebbero accogliere queste persone, dice di non essere stato informato e avverte: «Sono assolutamente contrario a ospitarli».

Intanto monta la polemica politica per come è stato gestito il problema. Luigi Di Maio, esponente dei Cinque Stelle, difende la sindaca: non si usi la questione contro la Raggi, «perché - dice - la sindaca si deve occupare prima di tutto dei romani». E sulle polemiche sulle modalità con cui le forze dell’ordine hanno effettuato lo sgombero chiarisce: è assurdo il lancio di bombole del gas e altri oggetti con la polizia.

Raggi: fatto nostro dovere, altri no
E la Raggi, dal canto suo attacca su Facebook sullo sgombero di via Curtatone: «In Italia l’accoglienza è ormai una vera e propria emergenza ma, piuttosto che affrontare la questione, stiamo assistendo a un vergognoso scaricabarile. Il Comune ha compiuto fino in fondo il proprio dovere, un dovere che non tutti hanno compiuto. Mi riferisco alla Regione che ha disatteso il decreto legge Minniti che la chiama direttamente in causa. Ma anche all’assenza di adeguate politiche nazionali». E ha aggiunto: «È bene sapere che a Roma ci sono un centinaio di stabili occupati abusivamente che - è inutile nasconderlo - attirano
l’attenzione della criminalità e di alcune frange estremiste dei movimenti per la casa. Negli scorsi anni l’accoglienza dei migranti è finita nel mirino di Mafia Capitale come testimoniano le inchieste e le condanne. Significa che dobbiamo intervenire per ristabilire la legalità»

L’accordo per l’accoglienza delle 40 persone
L’accordo tra Campidoglio e la società Sea (gestore dell'immobile), ha messo a disposizione sei unità immobiliari per accogliere circa 40 persone con fragilità (donne con minori e anziani, ndr) per un periodo di 6 mesi. Il tutto in comodato d’uso gratuito, ossia senza alcun onere finanziario per l’amministrazione. In attesa che le istituzioni locali trovino una soluzione definitiva. Si tratta di villini a Forano, in provincia di Rieti.

Il sindaco di Forano: contrario a ospitare queste persone
Ma sindaco di Forano, Marco Cortella (Pd), già mette le mani avanti. E dice di non essere stato messo al corrente dell’iniziativa, chiudendo le porte all’accoglienza nel comune da lui gestito: «Sono assolutamente contrario ad un'ipotesi del genere, come peraltro ho detto al Prefetto di Rieti, perché la comunità non l’accetterebbe e non per un problema di razzismo ma per oggettivi problemi caratterizzati già dall’elevato numero di migranti ospitati a Forano», in quanto «la comunità foranese già affronta il problema migratorio ospitando 40 richiedenti asilo a fronte di 3168 abitanti». E ha aggiunto: «Ho avuto modo di sentire telefonicamente l’Ing. Vincenzo Secci della Sea srl il quale mi ha informato che ancora non c’è nessun accordo con il Comune di Roma».

48 migranti nelle strutture di accoglienza di Torre Maura, Boccea e Cassia
Dei migranti sgomberati, 48 sono stati prese in carico dal circuito di assistenza capitolino nelle strutture di accoglienza del circuito Roma Capitale, localizzate a Torre Maura, Boccea e sulla Cassia. Queste ultime due riservate a donne con bambini. La prefettura ha reso noto che «altre persone hanno ritenuto di rifiutare le soluzioni alloggiative proposte ». Mentre il Campidoglio in una nota ha ricordato che nel complesso, all'interno dell’immobile erano state censite 107persone in condizione di fragilità (donne con bambini e anziani non autosufficienti) alle quali sarebbe stata data la priorità.

28 donne e bambini nel centro dell’organizzazione umanitaria
Anche Intetrsos, l’organizzazione umanitaria italiana, apre le porte del suo centro a A28 per minori stranieri non accompagnati a 15 donne e 15 bambini.
Gli ospiti passeranno, dunque, la notte in un luogo protetto in attesa che si trovi una soluzione di più lunga prospettiva.

Migranti sgomberati, assessore: occupazioni tollerate per anni
«Bisogna anche disgiungere tra le diverse responsabilità, siamo stati avvertiti dello sgombero un giorno prima». Così l'assessore al Sociale di Roma Laura
Baldassarre al Gr1. Alla giornalista che le chiede che fine hanno fatto i 130
milioni in programma durante il periodo dell'ex commissario Tronca per trovare soluzioni alle abitazioni abusive, Baldassarre ha replicato: «Credo che faccia riferimento a dei bfondi regionali. La Regione ha pubblicato tre bandi per immobili da destinare all'edilizia residenziale pubblica. Sono andati
deserti. Quei 130 milioni non sono stati utilizzati. Quaranta verranno messi a disposizione di Roma Capitale perché loro non sono riusciti ad utilizzarli»

«Il 31 maggio la Regione Lazio ha firmato la delibera per lo stanziamento mediamente convenzione al Comune di Roma di 40 mln di euro, parte di un investimento più ampio, pari a 161 mln di euro, per l'emergenza abitativa. Il 10 luglio mediante PEC Roma Capitale è stata messa a conoscenza di tale disponibilità con la richiesta di sottoscrivere o modificare la convenzione. Da quella data la Regione Lazio non ha avuto alcuna risposta da parte di Roma capitale» ha precisato in una nota la Regione Lazio.

Prefetto: regole andavano ristabilite
«Si è trattato di un'operazione di “cleaning”, di riportare l'ordine a piazza Indipendenza, di ristabilire le regole». Così la prefetta di Roma Paola Basilone, intervistata da Corriere della Sera e Avvenire, ha difeso l’operazione a piazza Indipendenza, parlando di sgombero «perfettamente riuscito». Ma ha aggiunto: «Adesso il Comune deve fare la sua parte e, insieme agli altri soggetti, assistere i rifugiati come è stato deciso. Ieri gli aggrediti, fino a prova contraria, sono stati i poliziotti. In quel gruppo di persone da allontanare dalla piazza ce n'erano una trentina che occupavano l'immobile ma che non aveva titoli per ottenere l'assistenza alloggiativa e sanitaria proposta alle altre settanta. E c’erano anche tanti altri soggetti infiltrati. Insomma non erano certo rifugiati. E comunque essere un rifugiato non autorizza a commettere reati. Quel palazzo era nella top list dei 15 palazzi da sgomberare. A Roma sono più di cento, mi fa una certa impressione perché a Torino, quando ero prefetto ce ne era uno solo».

Rischio sicurezza
Da segnalare che in due diversi fonogrammi datati 2015 i vigili del fuoco avevano segnalato la condizione di pericolo dello stabile di via Curtatone dovuta alla presenza di decine di bombole del gas utilizzate per provvedere alla cottura dei cibi, la presenza di numerose stufe elettriche per il riscaldamento dei locali el’assenza di estintori.

Una situazione di «elevato rischio di incendio e esplosione» per la quale, in mancanza di «condizioni minime di sicurezza» «si ritiene necessario procedere con lo sgombero dell’edificio».

Riaperta al traffico ma ancora presidiata Piazza Indipendenza
È stata intanto riaperta al traffico ma è ancora presidiata dalle forze dell'ordine, piazza Indipendenza, nel centro di Roma, il giorno dopo lo sgombero degli ex occupanti dello stabile di via Curtatone che da giorni si erano accampati nei giardini. E intanto per sabato 26 agosto è in programma nella Capitale un corteo dei movimenti di lotta della casa per protestare contro gli sgomberi. La manifestazione inizierà alle 16 e dovrebbe sfilare da piazza dell'Esquilino a piazza Madonna di Loreto, nel centro della città. Una protesta, a cui parteciperanno anche i rifugiati di via Curtatone, che cadrà a due giorni dallo sgombero di ieri in cui si sono registrati disordini, tensioni, lanci di sassi e bombole del gas contro le forze dell’ordine, idranti più volte aperti sui rifugiati, diversi feriti e contusi, e quattro migranti arrestati arrestati per resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Questura apre indagine su frase agente
È indagato dalla Questura un funzionario di polizia impiegato nell'ordine pubblico ieri per una frase rivolta ai suoi uomini impegnati a inseguire i migranti sgomberati: «Questi devono sparire, peggio per loro. Se tirano qualcosa spaccategli un braccio». Parole riprese in un video finito rapidamente su tutti i siti. «La frase pronunciata in piazza è grave, quindi avrà delle conseguenze. Abbiamo avviato le nostre procedure interne e non si faranno sconti. Questo deve essere chiaro. Ma ritengo altrettanto grave che l'idrante e le frasi improvvide pronunciate durate la carica diventino una foglia di fico» ha affermato, in un'intervista a Repubblica, il capo della Polizia Franco Gabrielli, secondo cui gli scontri s potevano evitare. Gabrielli ha aggiunto: «La gravità di quello che è successo in piazza non può diventare un alibi per coprire altre responsabilità, altrettanto gravi. E non della Polizia» ma «di chi ha consentito a un’umanità varia di vivere in condizioni sub-umane nel centro della capitale».

Roma: lo sgombero di piazza Indipendenza

Di Maio: assurdo lancio contro polizia
Intanto monta la polemica politica. «Se c’è un immobile occupato abusivamente in questo caso da migranti rifugiati è giusto che questo immobile venga sgomberato - ha detto questa mattina a Omnibus su La7 il vicepresidente della Camera Luigi di Maio -. Si devono sgomberare gli immobili abusivi, si deve dare un'alternativa a queste persone, perché sono rifugiati aventi diritto, ma non si può tollerare che si lancino bombole di gas o altri oggetti contro la nostrapolizia di stato ed è allucinante che stamattina faccia più notizia una frase infelice di un agente che spero abbia fatto solo per la tensione del momento. Fa più notizia questo che loro che lanciano di tutto contro la polizia».

Orfini: no gli idranti contro povertà
Diverso il punto di vista di Matteo Orfini (Pd). «Quello che è accaduto a Roma in
questi giorni non è normale. E non lo deve diventare. Non si risponde alla povertà con le cariche e con gli idranti. Non si può continuare a pensare che un dramma sociale possa essere ridotto a questione di ordine pubblico. Perché è proprio facendo così che si mette a rischio l'ordine pubblico. Questo non significa che vale tutto, che tutto si debba giustificare e che la legalità non vada fatta rispettare. Tutt'altro. Ma per farlo occorre serietà, buon senso, e soluzioni» ha scritto su Facebook il presidente del Pd.


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