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riaprono le camere

Legge di bilancio, ecco la road map: si parte il 27 con l’aggiornamento del Def

Il giorno da fissare in calendario è mercoledì 27 settembre: entro quella data il governo deve varare la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def). Un passo preliminare alla presentazione da parte dell’Esecutivo del disegno di legge di bilancio 2018, entro il 20 ottobre. Testo che poi dovrà essere approvato dal Parlamento (con eventuali modifiche) entro il 31 dicembre.

Nota di aggiornamento al Def: 27 settembre
Con la nota di aggiornamento del Def, da presentare ogni anno, il governo aggiorna, appunto, gli obiettivi programmatici del Def presentato l’aprile precedente. La Nota contiene anche i nuovi parametri macroeconomci riferiti, tra l’altro, a Pil, rapporto deficit-Pil e debito pubblico-Pil. Il documento è fondamentale, in quanto sulla base degli orientamenti programmatici esposti nella Nota, il Governo presenta, entro il 2o ottobre, il disegno di legge di bilancio (la “manovra” per l’anno successivo, vale a dire la ex finanziaria e la ex legge di stabilità), dando inizio alla sessione parlamentare di bilancio.

La lettera sugli scostamenti degli obiettivi di bilancio
Dopo la presentazione della Nota da parte del Governo, il Parlamento vota una risoluzione su quest’ultima (l’anno scorso il via libera è arrivato dopo 15 giorni). Quest’anno il passaggio parlamentare si presenta delicato: a dover essere approvata ci sarà anche la lettera del governo al Parlamento con la quale, in base al nuovo articolo 81 della Costituzione, si chiede l’autorizzazione allo scostamento di medio termine dal deficit: si tratta in sostanza dell’autorizzazione a passare dall’1,2 previsto all’1,7 o 8 in modo da avere maggiori risorse da investire sulla crescita e sul lavoro giovanile. Per il via libera alla lettera serve la maggioranza assoluta dei voti. E i numeri sono sul filo soprattutto al Senato, dove la maggioranza assoluta è di 161 voti.

Il documento programmatico di Bilancio: 15 ottobre
Il passaggio successivo, nel cosiddetto ciclo di bilancio, inizia il 15 ottobre, quando, come tutti gli altri paesi dell’area euro, il Governo italiano deve trasmettere alla Commissione Europea e all’Eurogruppo (i ministri delle Finanze dei 19 Stati membri che adottano l'euro) il Documento programmatico di bilancio per l’anno successivo. Il documento si compone di una serie di tabelle e riassume gli obiettivi della successiva legge di bilancio: il saldo di bilancio, la descrizione e la quantificazione delle misure contenute nella manovra e le indicazioni su come tali misure diano seguito alle raccomandazioni formulate dalle istituzioni europee.

Il disegno di legge di Bilancio: 20 ottobre
Il governo presenta ufficialmente in Parlamento, entro il 20 ottobre, il disegno di legge di bilancio, il provvedimento che contiene la manovra triennale (2018-2020) di finanza pubblica. Il testo contiene le misure (e la loro quantificazione economica) necessarie a realizzare gli obiettivi indicati nella nota di aggiornamento del Def. Con le conseguenti previsioni di entrata e di spesa.

Il giudizio della Commissione Ue: 30 novembre
Entro il 30 novembre la Commissione Ue deve esprimere un primo parere sulla legge di bilancio italiana (e su quella di tutti gli altri Stati membri), per verificare l’aderenza agli impegni presi sul fronte dei vincoli di finanza pubblica. Di solito la Commissione aspetta sempre che a inizio novembre vengano prima pubblicate le sue previsioni economiche d’autunno, dove sono aggiornate le stime per tutti gli Stati membri sui principali indicatori macroeconomici (a partire dal Pil fino al rapporto deficit -Pil e e a quello debito-Pil). Difficile quindi che vengano indicazioni precise dall’Eurogruppo previsto a Bruxelles il 6 novembre. La Commissione, come l’anno scorso, potrebbe limitarsi a dare un primo parere entro fine novembre, per poi dare un giudizio definitivo sulla manovra nella primavera 2018.

Il via libera definitivo dalle Camere: 31 dicembre
Come un normale disegno di legge, la “manovra” deve essere approvata dalle Camere, ma il via libera definitivo deve arrivare entro il 31 dicembre. Nel corso dell’iter parlamentare, in base alle richieste dei partiti, potrebbero poi intervenire delle modifiche. Limature potrebbero esserci anche in base alle indicazioni che verranno da Bruxelles.

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