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Legge elettorale: su nuova proposta Pd apertura di Lega e Fi, no di M5S

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«mattarellum capovolto»

Legge elettorale: su nuova proposta Pd apertura di Lega e Fi, no di M5S

Il confronto sulla legge elettorale sembra girare a vuoto ed essere sempre destinato a concludersi con un nulla di fatto. Anche la nuova ipotesi di legge elettorale avanzata ieri dal Pd (ma non ancora formalizzata alla Camera) sembra destinata al binario morto. I Cinque stelle fanno infatti sapere di non gradire affatto un sistema che rivede il Mattarellum e che aggiunge più maggioritario rispetto al «Fianum», la proposta precedente del Pd. Possibilista invece Forza Italia che, pur con qualche scetticismo sul buon esito della partita, fa sapere che è pronta a sedersi al tavolo della trattativa. Lega molto favorevole all’impianto maggioritario.

La nuova ipotesi di riforma
La nuova ipotesi di riforma della legge elettorale è trapelata ieri. Il suo impianto base dovrebbe prevedere una parte maggioritaria rappresentata da un 36% di collegi uninominali e da una parte di seggi (il 64%) assegnati con metodo proporzionale. La proposta, confermata dal capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato, dovrebbe essere formalizzata con un testo base giovedì in commissione Affari costituzionali di Montecitorio.

No di M5S, accordo in salita
Ma la trattativa, come è già accaduto più volte in passato su questa materia, parte tutta in salita. I Cinque stelle infatti si dicono contrari al nuovo sistema ventilato: «Ci pare un tentativo di fare una norma anti-M5S - argomenta Andrea Cecconi, deputati grillino della commissione Affari costituzionali -. Abbiamo sempre detto che il “rosatellum” e i suoi derivati favoriscono i potentati anti-cittadini». I pentastellati ribadiscono la loro predilezione per un sistema proporzionale puro e la loro avversione per i collegi uninominali. È semmpre Cecconi a spiegare la ratio di questa posizione: «Con quel tipo di collegi, i candidati sul territorio sono soggetti a potentati economici e non permettono una libera scelta da parte dei cittadini». Secondo i grillini poi, questo sistema non garantisce neppure il raggiungimento di una maggioranza perché non è previsto un premio.

Forza Italia possibilista, sì della Lega
Una timida apertura sembra invece arrivare da Forza Italia. «Non ci alziamo indignati dal tavolo - commenta a caldo Maurizio Gasparri -. anzi attendiamo con interesse questo nuovo testo». Il senatore forzista però si dice molto scettico sull’esito della nuova trattativa: «Siamo convinti che sarà lo stesso Renzi ad affossare questa nuova proposta. Tanto più che non sappiamo comeil segretario Pd uscirà dalle elezioni siciliane. Secondo noi molto indebolito». Possibilista anche Francesco Paolo Sisto, che per Fi siede in prima commissione alla Camera: «Vedremo se il Pd presenterà in commissione oggi questa release del “rosatellum”, se e quando arriverà ci esprimeremo. Nelle leggi elettorali occorre esaminare anche le virgole». Sisto non sottovaluta inoltre l’esito dell’approfondimento che la presidente della Camera si era impegnata a fare sul superamento della norma sui collegi del Trentino Alto Adige. «Boldrini ci riferirà su queste tecnicalità. Anche questo va considerato». Più aperturista nei confronti della proposta Pd è la reazione della Lega: «Se vogliono portare in Aula una legge elettorale chiara e maggioritaria la votiamo in un quarto
d’ora. Se no, se la votassero loro» incalza il segretario leghista Matteo Salvini.

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