Tre obiettivi che si potrebbero definire di “filosofia” industriale, tre temi su cui concentrare e coordinare le politiche attive. Il G7 Ict-Industria che si apre oggi, 25 settembre, a Torino si propone di rendere «inclusiva, aperta e sicura» quella che gli sherpa, in vista della possibile dichiarazione finale, hanno definito «Next production revolution», la rivoluzione produttiva dettata dai nuovi paradigmi digitali. Un'industria 4.0 piu' “inclusiva” vuol dire fare in modo che il motore dell'innovazione trascini anche le piccole e medie imprese, che allo stato sembrano ancora poco attrezzate per beneficiare dei nuovi trend.
Un'industria digitale più “aperta” significa invece interoperabilità degli standard tecnologici, per evitare che il trionfo dei sistemi proprietari selezioni in senso restrittivo il perimetro di diffusione di nuovi macchinari e nuove applicazioni.
Un alto livello di “sicurezza” invece presuppone un maggiore impegno, possibilmente coordinato tra i 7 grandi Paesi industriali, sul fronte della protezione dei dati, temi che non a caso e' stata appena posta dalla Commissione europea al centro della nuova strategia di politica industriale UE. Questi tre principi, secondo i tecnici dei governi che stanno preparando il summit in programma alla Reggia di Venaria Reale, devono muovere le politiche dei “grandi” in una fase di trasformazione industriale dettata dall'affermazione di nuove tecnologie digitali, processi innovativi e nuovi materiali.
I rischi e la necessità di governare l'intelligenza artificiale saranno uno dei principali temi del summit, a partire dalla giornata di oggi che prevede la conferenza con gli stakeholder; la riunione del gruppo Innovazione, con il commissario per l'Agenda digitale Diego Piacentini a rappresentare l'Italia, e in serata l'incontro dei ministri. Domani la conferenza stampa dei ministri con l'eventuale dichiarazione congiunta (se saranno superate alcune divergenze ancora in campo).
Al G7 Ict-Industria seguiranno il G7 dei ministri della Scienza (27 e 28 settembre) e il G7 dei ministri del Lavoro (29 e 30 settembre): a legare queste riunioni con quella di apertura sarà il filo rosso degli impatti dell'automazione e della digitalizzazione sulla ricerca e, soprattutto, sui livelli occupazionali.
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