«Abbiamo, tra virgolette, un segnale di 'governo dei flussi'. Non era scontato
che questo avvenisse, non è scontato che questo permanga». Lo ha detto parlando di migrazione il ministro dell'Interno, Marco Minniti, intervenendo ad Aci Castello, nel Catanese, a un'iniziativa a sostegno del candidato del centrosinistra a governatore della Sicilia, Fabrizio Micari, dal tema Il diritto
alla sicurezza, il dovere della solidarietà”. «Siamo di fronte ad una stabilizzazione del dato - ha aggiunto il ministro - e questo è molto importante perché poter gestire e governare una politica dell'accoglienza è un punto cruciale per ogni singolo Paese, perché significa cancellare la parola emergenza, non essere costretti a rincorrere i fenomeni. E questo è un elemento cruciale nella forza delle nostre democrazie. Non so se porteremo a compimento questo disegno. Noi ce la stiamo mettendo tutta».
Minniti: 16mila salvati in 8 mesi da marina libica
Il calo senza precedenti degli sbarchi, è ascrivibile, secondo il Viminale, al confronto avviato con la Libia, sia con il governo presidenziale di Fayez Al-Serraj sia con i sindaci del Fezzan (il Sud del Paese), ricevuti il 26 agosto dal ministro Marco Minniti al ministero dell'Interno. «Nei primi di gennaio sono andato a Tripoli ed abbiamo scommesso sulla possibilità che lì ci potesse essere un controllo marittimo delle frontiere. Nei primi otto mesi di quest'anno la guardia costiera libica ha salvato più di 16 mila persone» ha spiegato Minniti.
Sbarchi in calo del 21,5%
Gli ultimi dati del Viminale aggiornati al 25 settembre (103.318 arrivi) segnano una flessione del 21,5% dall’inizio dell’anno rispetto al corrispondente periodo del 2016 (131.683) . Gli sbarchi registrati ad agosto sono stati 3.914 (il dato mensile più basso dell'anno) rispetto allo stesso mese del 2016, con un calo dell'81,6%. Mentre a luglio la flessione era stata del 51,3%. l maggiore flusso resta quello della Nigeria (17.061).
«Ue per Africa dia stessi soldi per Balcani»
Quanto alla ricetta per governare i flussi, Minniti ha spiegato che «se si vuole affrontare in maniera intelligente il problema dell’immigrazione bisogna spendere per l’Africa le stesse cifre che abbiamo speso per la rotta dei Balcani. Non è possibile pensare che l’Africa, un grande Continente decisivo per l’Europa, possa essere gestito come un problema minore». Non solo. «In questi anni in
Libia il traffico di esseri umani è stata una economia, dannata e inaccettabile, che ha funzionato, che ha prodotto e redistribuito reddito. Se vuoi sconfiggere i trafficanti di esseri umani devi costruire un’economia pulita e trasparente che
sia punto di riferimento per le popolazioni» ha aggiunto il ministro.
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