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Libia, Haftar a Roma: incontri su migranti e impegno militare italiano

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previsti colloqui con pinotti e minniti

Libia, Haftar a Roma: incontri su migranti e impegno militare italiano

Il comandante dell'esercito nazionale libico, Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica, è arrivato a Roma ieri pomeriggio. Ha scelto un albergo ai Parioli per la sua permanenza in città, e ripartirà domani mattina. L’importanza della prima visita in Italia è tutta nella sua agenda, fitta di impegni. Come scrive il Messaggero, in mattinata sono previsti oggi incontri con i vertici dei nostri servizi segreti esterni, l’Aise. Poi, nel primo pomeriggio, Haftar vedrà due ministri (o loro delegati): quella della Difesa Roberta Pinotti e quello dell’Interno Marco Minniti, che ha già incontrato il generale a inizio settembre a Bengasi. Infine la cena al Circolo ufficiali delle Forze armate, prima di ripartire domani mattina. Tra i temi dei colloqui l’impegno militare italiano in Libia, il contrasto ai flussi migratori illegali e possibili vie per la stabilizzazione del Paese

La due giorni di Haftar a Roma
Oggi a Roma dunque va in scena la seconda puntata dell’asse Roma- Tobruk, un asse che ha già portato alla limitazione del flusso migratorio dalla Libia all’Italia e che ora ha al centro dei colloqui due obiettivi: pianificare al meglio l’impegno militare italiano in Libia e – secondo quanto scrive il Messaggero – stringere un patto per la protezione delle strutture Eni. Il Messaggero cita indiscrezioni riferite dal quotidiano panarabo edito a Londra al Arab al Jadid, secondo cui l'Italia potrebbe chiedere ad Haftar di «proteggere gli impianti di Mellitah, operati da Eni in joint-venture con la statale libica Noc».

Sbarchi in calo del 21,5%
Gli ultimi dati del Viminale aggiornati al 25 settembre (103.318 arrivi) segnano una flessione del 21,5% dall'inizio dell'anno rispetto al corrispondente periodo del 2016 (131.683) . Gli sbarchi registrati ad agosto sono stati 3.914 (il dato mensile più basso dell'anno) rispetto allo stesso mese del 2016, con un calo dell'81,6%. Mentre a luglio la flessione era stata del 51,3%. l maggiore flusso resta quello della Nigeria (17.061). Il calo senza precedenti degli sbarchi, è ascrivibile, secondo il Viminale, al confronto avviato con la Libia, sia con il governo presidenziale di Fayez Al-Serraj sia con i sindaci del Fezzan (il Sud del Paese), ricevuti il 26 agosto dal ministro Marco Minniti al ministero dell'Interno.

La visita di Minniti a Bengasi
Un mese fa Minniti ha incontrato il generale Haftar a Bengasi. Un primo importante segnale di distensione nei rapporti tra l'uomo forte della Cirenaica e l’Italia, dopo l'atteggiamento ostile assunto dall’ex ufficiale di Gheddafi in seguito all'avvio della missione militare navale italiana in Libia. Nel ginepraio libico, Paese diviso tra mille fazioni, milizie e tribù, la posizione italiana è stata sempre quella di tenere i canali di comunicazione aperti con tutti, visti i rilevanti interessi che Roma ha nel Paese nordafricano, migranti ed energia in primis. Minniti quest'anno è stato diverse volte in Libia, dove ha incontrato Fayez al Serraj, presidente del governo di unità nazionale riconosciuto dall'Onu, ma anche sindaci e capi tribu' di svariate zone del Paese. L'Italia è inoltre l'unico Paese occidentale ad aver riaperto la propria ambasciata nella Capitale libica. E, naturalmente, non si puo' evitare il rapporto con Haftar che, alla guida dell'esercito nazionale libico, rappresenta l'Est del Paese a Tobruk. Non a caso anche nella città portuale, sede del Parlamento non riconosciuto dall'Onu e sostenuto dal generale, l'Italia ha attivato una sede diplomatica.

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