"La Var esiste perché noi non riconosciamo il merito. Questo è il problema. Una squadra merita il pareggio, lo ottiene con un errore arbitrale, dovrebbe essere accettato. E invece non è così". È un Sacchi che sfocia come sempre nel filosofico "Il calcio è lo specchio della vita, e quindi nel bene e nel male si ripete tutto quello che capita giornalmente. C'è una società dove la furbizia vale più del merito". Sacchi è stata un allenatore rivoluzionario. Il suo 4-4-2 che porta alla perfezione il calcio totale olandese, è stato ricco di successi, ciò che manco agli Orange di Cruyff. I critici nella scorsa stagione hanno impiegato fiumi di parole per descrivere come il nuovo rivoluzionario del calcio italiano sia Maurizio Sarri, e sul tecncio del Napoli, Sacchi ha ben dire "Sarri fa parte degli allenatori positivi, propositivi, quelli che hanno delle idee, e che cercano di trasformarle in qualcosa di concreto con didascalia e didattica. Sta compiendo un capolavoro. Appena il Napoli perderà due partite la stampa lo aggredirà, non rendendosi conto che il club di De Laurentiis incassa un quarto di altre società, non ha un grandissima storia e deve confrontarsi contro società che hanno vinto trenta volte di più. Per lo scudetto? La Juventus è molto più avanti di tutte le altre come storia di squadra, a livello di qualità. Per lo scudetto dipenderà dai bianconeri". Non poteva mancare un riferimento al suo ex vice e pupillo in campo, Carletto Ancelotti "Mi è dispiaciuto, ma non solo per Carlo che è un mio amico fraterno, una persona che stimo tantissimo. La verità è che mi è dispiaciuto per il Bayern. Si è comportato come un club qualsiasi"
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