La sessione di Bilancio entra nel vivo: questa mattina il Consiglio dei ministri, iniziato intorno alle 12.30, varerà la manovra per il 2018, attesa in Parlamento, al Senato, entro il 20 ottobre. L'esecutivo ha scelto di anticipare i tempi per approvare il ddl in parallelo al passaggio in cdm del Draft Budgetary Plan, che deve essere trasmesso a Bruxelles entro questa sera. Probabilmente, come accaduto con il decreto legge fiscale, il ddl di bilancio sarà approvato «salvo intese», in modo da poter avere qualche giorno in più per la scrittura dell'articolato vero e proprio.
In arrivo “Bonus verde”: detrazioni al 36% per cura giardini
Tra le novità della manovra, secondo le prime indiscrezioni e in attesa di conferme in base al testo finale, c’è l’introduzione di un “bonusverde” con detrazioni del 36% per la cura del verde privato: terrazzi e giardini, anche condominiali. Il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli ha invece annunciato tra le misure della manovra anche le norme relative all'asta della frequenze 5G, per la quale «la base d'asta sarà di 2,5 miliardi». Alcune delle frequenze in quetione (la banda 700) saranno però disponibili dal 2022, quindi il pagamento potrà avvenire probabilmente per tranche nel corso degli anni e non in un'unica soluzione.
In primo piano gli sgravi per i neoassunti
A grandi linee, i contenuti della manovra - che il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha definito «efficace e compatta» - sono già noti, a partire dal valore complessivo: 20 miliardi di euro, considerando anche il decreto fiscale collegato. Una buona parte delle (poche) risorse disponibili saranno destinate a finanziare gli sgravi per le assunzioni di giovani: : gli stanziamenti ammontano a 338 milioni nel 2018 per poi salire esponenzialmente. Lo sgravio, ha confermato questa mattina il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a margine di un incontro con i sindacati, sarà del 50% dei contributi previdenziali per tre anni per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato. Solo per il primo anno, il 2018, la soglia delle assunzioni incentivate sarà valida fino al compimento dei 35 anni. Lo sgravio sarà invece al 100% per il Sud, confermando l'attuale normativa.
La previdenza «non è una priorità» della manovra
Dal ministro sono arrivate poi indicazioni sui fondi previsti per la cassa integrazione straordinaria (100 milioni di euro per un anno accompagnati da politiche attive per la ricollocazione al lavoro) e sull’apprendistrato duale, per il quale è previsto uno stanziamento di 85 milioni di euro. Ai sindacati il ministro ha anche spiegato che le loro richieste sul fronte delle pensioni sono incompatibili con le risorse disponibili per la legge di Bilancio e che la previdenza «non è la priorità» della manovra.
Conferma superammortamenti per le imprese
Il capitolo delle misure della manovra 2018 a favore delle imprese prevede innanzitutto la conferma dei superammortamenti, anche se con una soglia leggermente più bassa, si parla del 130 per cento. Non verrebbe toccato invece l'iperammortamento al 250 per cento. In arrivo anche il nuovo credito d'imposta al 50% per le spese in formazione digitale 4.0.
Ecobonus stabilizzato per i condomini
In linea con gli annunci del ministro Delrio di qualche giorno fa, la manovra 2018 dovrebbe garantire anche la stabilizzazione dell’ecobonus almeno per un quinquennio a favore dei condomini. Sicuramente sarà confermato anche nel 2018, con uno sconto fiscale un po' più basso (al 50% anziché al 65%) per le finestre o le caldaie a condensazione, ma allargato anche agli incapienti grazie alla possibilità di cessione del credito. Una delle ipotesi allo studio è quella di legare l'entità dello sconto all'obiettivo di miglioramento energetico raggiunto.
In arrivo fondi per l’inclusione sociale
Tra le priorità indicate a più riprese dal premier Paolo Gentiloni nel corso dell’estate sono comprese le misure per la lotta alla povertà. Su questo fronte, la legge di Bilancio in arrivo prevede il finanziamento del nuovo reddito di inclusione (Rei) e di norme per la coesione sociale il governo punta a mettere sul piatto 600 milioni inpiù nel 2018, 900 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi nel 2020. Parte della maggioranza - i centristi di Ap-Ncd in particolare - insiste anche per interventi a favore delle famiglie numerose in difficoltà economica, ma non è detto che nel testo iniziale del ddl possano trovare spazio.
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