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Bankitalia, Boldrini: «Renzi confonde le regole parlamentari»

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la mozione

Bankitalia, Boldrini: «Renzi confonde le regole parlamentari»

La presidente della Camera Laura Boldrini (Ansa)
La presidente della Camera Laura Boldrini (Ansa)

«Il segretario del Pd continua a confondere regole parlamentari e scelte politiche, scaricando sulla Presidenza della Camera responsabilità che appartengono invece ai gruppi politici e a chi li guida». La presidente della Camera Laura Boldrini replica a distanza alle critiche di Matteo Renzi sulla vicenda Bankitalia espresse nel corso della trasmissione “1/2h in più”.

Proprio sul tema mozioni il sito del Sole 24 Ore ha anche pubblicato la risposta del professor Paolo Armaroli all’intervento della presidente della Camera sulla prima pagina del quotidiano di oggi («Mozioni ammissibili, legittimo votare») nel quale Laura Boldrini rispondeva alle argomentazioni del professore sull’ammissibilità delle mozioni contenute in un articolo del 21 ottobre («Una mozione non può depotenziare i poteri del Colle»).

Non c’erano ragioni regolamentari per giudicare mozioni inammissibili
«Non c'era infatti alcuna ragione regolamentare per giudicare inammissibili le mozioni sulla Banca d'Italia, a partire da quella presentata dal Movimento Cinque Stelle», ha sottolineato Laura Boldrini nella replica a Renzi.

Il Parlamento ha potete di indirizzo
E questo, aggiunge la presidente, «per un motivo chiarissimo: se nella procedura di nomina del Governatore c'è un ruolo del Governo - e indubbiamente c'è, secondo la legge 262 del 2005 - allora c'è un diritto del Parlamento a esercitare il suo potere di indirizzo. Come dimostrano in modo univoco i precedenti, non solo alla Camera ma anche al Senato, dove peraltro analoga mozione sulla materia è stata considerata ammissibile senza obiezioni».

Le valutazioni di opportunità spettano alla politica
Boldrini ha sottolineato che «non si può chiedere alla presidente della Camera di impedire alle opposizioni di esprimersi. La presidente giudica solo e soltanto della legittimità dal punto di vista regolamentare. Le valutazioni di opportunità politica spettano invece ai gruppi. A ciascuno dunque le sue responsabilità». (N.Co.)

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