Dal disegno dei nuovi collegi alla raccolta delle firme per la presentazione delle liste elettorali, passando per la formalizzazione delle coalizioni. Il via libera alla nuova legge elettorale metterà in moto tutta una nuova serie di scadenze a cui i partiti politici che intendono partecipare alle prossime politiche dovranno uniformarsi.
I nuovi collegi
Una volta pubblicato in gazzetta ufficiale il testo del Rosatellum (tra fine ottobre e i primi di novembre), il governo avrà 30 giorni di tempo per disegnare i nuovi collegi uninominali e quelli plurinominali. Lo schema di decreto dovrà essere trasmesso alle Camere, dove le Commissioni parlamentari competenti dovranno esprimere, entro 15 giorni, il loro parere. Se il parere non verrà espresso, varrà comunque il silenzio-assenso. Il governo potrà anche non uniformarsi al parere delle Camere e pubblicare lo stesso il decreto con i nuovi collegi, tuttavia dovrà inviare al Parlamento una relazione contenente una adeguata motivazione.
I tempi per la data delle elezioni
La nuova legge elettorale sarà operativa, con tanto di nuovi collegi, al massimo prima di Natale. In contemporanea con il probabile via libera definitivo alla nuova legge di Bilancio 2018. Alla luce anche dell’uscita di Mdp dalla maggioranza, con l’ok alla manovra 2018 la legislatura sarà virtualmente finita. Sono due le date – dicono i rumors in parlamento – in cui si potrebbero svolgere le elezioni: o domenica 4 marzo (ipotesi più probabile) o domenica 11 marzo.
Il decreto del Capo dello Stato
Il decreto del presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei ministri, con la convocazione dei comizi elettorali, deve essere pubblicato in gazzetta ufficiale non oltre il 45° giorno prima delle elezioni. Quindi o entro il 18 gennaio, se si voterà il 4 marzo, o entro il 25 gennaio, se si voterà l’11 marzo. La data delle elezioni, quindi, potrebbe essere decisa dal Capo dello Stato (a cui per la Costituzione spetta l’indicazione, con proprio decreto, su deliberazione del Consiglio dei ministri) nei primi giorni di gennaio (o addirittura prima di Natale in caso la legge di Bilancio abbia ottenuto già il via libera), proprio per evitare di arrivare troppo a ridosso delle scadenze.
L’attribuzione dei seggi nei collegi
Nel decreto di convocazione dei comizi elettorali dovranno essere indicati, in base all’ultimo censimento della popolazione, anche i seggi da attribuire ai singoli collegi plurinominali. Il decreto dà il via al conto alla rovescia vero e proprio degli adempimenti a cui i partiti dovranno uniformarsi.
Simbolo, programma, capo della forza politica e coalizioni
Dal 19 al 21 gennaio, se si vota il 4 marzo, o dal 26 al 28 gennaio, se si vota l’11 marzo, i partiti dovranno depositare al ministero dell’Interno il proprio contrassegno (vale a dire il simbolo), lo statuto (o, in mancanza, il legale rappresentante, il titolare del contrassegno, la sede legale e gli organi del partito), il programma elettorale con il nome e cognome del capo della forza politica e la dichiarazione di collegamento (cioè gli altri partiti con cui di intende formare una coalizione).
I ricorsi contro i rilievi ai simboli
Se i partiti presentano un simbolo non conforme, il ministero dell’Interno invita a sostituirlo entro 48 ore. Le decisioni del ministero possono essere opposte all’Ufficio centrale nazionale (istituito presso la Cassazione), che si esprime entro 48 ore.
La presentazione delle liste
Altro nodo cruciale in vista del voto, è la presentazione delle liste dei candidati deputati e senatori, con la relativa raccolta delle firme. Queste ultime andranno depositate alla cancelleria delle corti d’appello, o dei tribunali, dal 28 al 29 gennaio, se si vota il 4 marzo, o dal 4 al 5 febbraio, se si vota l’11 marzo. Gli adempimenti, per queste prime elezioni post Rosatellum, saranno semplificati: non dovranno essere sottoscritte le liste dei partiti con un gruppo parlamentare in entrambe le Camere alla data del 15 aprile 2017. Per altri partiti, invece, le sottoscrizioni saranno la metà (750-1.000) rispetto a quanto stabilito dalla legge (almeno 1.500 e non più di 2.000 elettori nel collegio plurinominale).
I ricorsi contro la cancellazione delle liste
L’ufficio centrale circoscrizionale (istituito presso le corti d’appello o i tribunali), decidono le eventuali eliminazioni di liste o candidati. Contro queste decisioni, si può ricorrere entro 48 ore all’Ufficio centrale nazionale, che a sua volta decide entro i due giorni successivi.
Comunicazione delle liste e delle coalizioni ammesse
Due le date finali. Entro il 2 febbraio, se si vota il 4 marzo, o entro il 9, se si vota l’11 marzo, gli uffici centrali circoscrizionali dovranno comunicare all’ufficio centrale nazionale tutte le liste ammesse. L’ufficio centrale nazionale, a sua volta, entro il 12 febbraio, se si vota il 4 marzo, o entro il 19, se si vota l’11 marzo, pubblicherà in Gazzetta Ufficiale l’elenco delle coalizioni ammesse.
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