Come anticipato dal Sole 24 Ore, è stato depositato in commissione bilancio un emendamento targato Pd (primo firmatario Claudio Broglia) al decreto fiscale collegato alla manovra che, se venisse approvato, consentirebbe di non pagare sanzioni anche se il Fisco ha accertato mancati versamenti delle tasse. Il testo del correttivo al Dl fiscale che (dovrebbe andare in aula lunedì, con probabile fiducia giovedì 16) prevede, in sintesi, che le rate dei pagamenti dovuti a seguito dell'attività di controllo e accertamento dell'agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni dei redditi e Iva in corso al 16 ottobrte scorso (quindi non varrebbe per i nuovi accertamenti) potranno essere versate senza sanzioni in un'unica soluzione entro maggio 2018 o in sei rate di cui l'ultima a marzo 2019. Per il momento l’emendamento è stato accantonato ed è in discussione lunedì alla ripresa dei lavori della Commissione Bilancio sul decreto. «Puntiamo a portare a casa l'emendamento», ha riferito il capogruppo Dem in Commissione Bilancio, Giorgio Santini.
In arrivo emendamento al Dl fiscale su golden power
Sempre come anticipato dal Sole 24 Ore del 4 novembre scorso, è atteso inoltre l’emendamento al decreto fiscale collegato alla manovra che attenua le sanzioni per le violazioni della normativa sul golden power nel caso in cui ci sia una collaborazione delle parti e che potrebbe incidere sul dossier Vivendi-Tim. La conferma è arrivata dal ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda: «Secondo me c'è una questione che riguarda la retroattività o meno di questo emendamento, che stiamo guardando perché non è mai bello costruire meccanismi che si applicano alle cose in corso, ma stiamo lavorando» ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, rispondendo a chi, in conferenza a palazzo Chigi, gli chiedeva di eventuali correzioni alle previsioni sulle sanzioni relative alla Golden Power.
Al via votazioni in commissione al Dl fiscale
Da registrare ieri il via libera della Bilancio all’emendamento presentato dal capogruppo Pd in commissione, Giorgio Santini, all’emendamento al decreto fiscale che consente di «riaprire» la definizione agevolata anche ai carichi affidati alla riscossione dal 2000 al 2016 naturalmente per chi non ha aderito alla prima definizione agevolata. Non solo, perché si concede una settimana in più a chi volesse risalire sul treno della rottamazione dopo non aver versato le prime due rate in scadenza il 31 luglio e il 2 ottobre scorso. Il termine per sanare omessi o carenti pagamenti slitterà in avanti, infatti, dal 30 novembre al 7 dicembre. Non solo. Cambia il calendario per i cosiddetti “ripescati”, ossia i contribuenti che si sono visti respingere l'istanza di adesione perché non in regola con i piani di dilazione al 31 dicembre dello scorso anno. Anche per questi ultimi - così come per chi aderirà ex novo - il termine per presentare la domanda scadrà il 15 maggio 2018. Dopo di che dovranno saldare le rate non pagate dei piani di ammortamento del debito entro il 31 luglio.
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