Formazione e mondo del lavoro ancora distanti: oltre un quinto delle imprese non riesce a trovare i profili professionali di cui ha bisogno, soprattutto quelli tecnico scientifici. È l'allarme lanciato da Confindustria in occasione dell'edizione 2017 della giornata nazionale Orientagiovani, organizzata da Viale dell'Astronomia e da Luiss, che vede a Roma 500 partecipanti, mentre altri 20mila prendono parte agli eventi delle associazioni industriali locali.
Secondo gli imprenditori, il 40% della disoccupazione giovanile dipende dalle scelte scolastiche. In tal senso, «la sinergia imprese-scuola» può aiutare «a combattere la piaga della disoccupazione giovanile», dice il presidente della Repubblica Mattarella in un messaggio inviato al presidente di Confindustria Boccia in occasione dell'evento.
Boccia: il lavoro è dono
«Il lavoro è un dono, è l'elemento di difesa della dignità dell'uomo, una sfida», ha detto il presidente di Confindustria Boccia. «Abbiamo bisogno di innovazione e parte da voi - ha aggiunto - i nativi digitali devono aiutarci a fare il grande salto scuola- formazione-lavoro, dobbiamo fare squadra perchè l'impresa che cresce fa crescere il Paese e apre all'occupazione». «Bisogna credere, noi pensiamo di diventare uno dei più grandi paesi industriali del mondo. Siamo un paese troppo concentrato sulle criticità e perde di vista le potenzialità che sono enormi», ha detto ancora.
Mismatch tra formazione e fabbisogni delle aziende
«L'Italia - avverte viale dell'Astronomia - soffre di un forte mismatch tra le scelte formative dei giovani e i fabbisogni delle imprese», nonostante «un tasso di disoccupazione giovanile che sfiora il 35%» ed «una quota di giovani Neet (che non studiano nè lavorano) vicina al 25%».
Il vicepresidente di Confindustria per il capitale umano, Giovanni Brugnoli, sottolinea che le imprese nei prossimi 5 anni avranno bisogno di «200mila superperiti da assumere in tutti i settori»: con il processo innescato da Industria 4.0 «serve una formazione che vada di pari passo con le tecnologie», sottolinea Brugnoli.
Scelte scolastiche responsabili del 40% della disoccupazione
Le scelte scolastiche dei giovani, che secondo il dossier Orientagiovani sono responsabili del 40% della disoccupazione giovanile, costituiscono dunque uno «svantaggio competitivo importante per il sistema Paese». Nel 2016-2017 agli Istituti tecnici superiori erano iscritti novemila ragazzi, la loro impiegabilità risulta pari all'80%, un numero inferiore a Gran Bretagna, Spagna, Francia e Germania, che risulta in testa a questa classifica. Il fabbisogno di laureati al 2020 indica ai primi posti economisti, statistici, ingegneri, giuristi e formatori; agli ultimi posti, psicologi, chimici e farmaceutici, geo-biologhi, scienze.
I più "introvabili"? I profili tecnico-scientifici
Secondo Confindustria, in testa alle professioni più ricercate dalle imprese ci sono quelle tecnico-scientifiche che rappresentano il 39% del fabbisogno, seguite dalle professioni dei servizi (21%), impiegatizie (12%), da operai specializzati e artigiani (10%). Il dossier Orientagiovani evidenzia la necessità di competenze «di filiera», quelle legate al comparto industriale che ne identificano gli elementi più caratteristici. E che, secondo gli industriali, si formano prevalentemente con l'alternanza scuola-lavoro, l'apprendistato duale, la laboratorialità e l'imprenditorialita'.
Mattarella: sinergia scuola-imprese contro piaga lavoro giovani
Alternanza e formazione "on the job" sono validi strumenti per affrontare le crescenti difficoltà lavorative dei giovani. Ne è convinto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel messaggio inviato al presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, spiega come «l'interazione sempre più frequente tra gli istituti di formazione a tutti i livelli e le imprese, quali luoghi privilegiati di esperienza, valorizza creatività e conoscenza, e favorisce l'acquisizione di competenze diffuse e trasversali, necessarie per orientare le future scelte professionali». «Il programma di questa
giornata di lavori - aggiunge il capo dello Stato - delinea un significativo percorso capace di canalizzare energie e capitale umano verso esperienze innovative, attivando un circuito virtuoso che può concorrere a combattere la piaga della disoccupazione giovanile», scrive Mattarella.
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