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Gentiloni: green economy pilastro per competitività e lavoro

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rapporto Fondazione Symbola-Unioncamere

Gentiloni: green economy pilastro per competitività e lavoro

«Ambiente e lavoro sembravano due valori contrapposti. Si pensava che la Green economy fosse marginale, ma oggi abbiamo chiaro che è uno dei pilastri della
nostra sostenibilità e competitività. La green economy è la migliore risposta alla crisi». Sono le parole con le quali il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni ha commentato i numeri di GreenItaly 2017, l’ottavo rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere presentato oggi a Palazzo Chigi, insieme al presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci. Numeri che mettono al centro il ruolo strategico che l’economia verde ha oggi per le imprese italiane.

Gentiloni: regole creino opportunità per le imprese
Per Gentiloni «mai come in questi anni le sfide ambientali sono rilevanti, sia in positivo che in negativo». I rischi si vedono chiaramente, ad esempio, dalla situazione di alcune megalopoli asiatiche. «Accanto alle minacce, però, ci sono grandi opportunità». Ad esempio, «già oggi nel mondo gli investimenti sulle rinnovabili valgono il doppio rispetto a quelli sulle fonti fossili». Un aiuto importante può arrivare anche dagli interventi normativi: «Con la Strategia economica nazionale abbiamo cercato proprio di forzare quelle che sarebbero le tendenze naturali della nostra economia ma, in generale, cerchiamo sempre di creare un quadro di politiche e regole che creino convenienze a investire per le imprese». Gli esempi sono molti, a diversi livelli: da Industria 4.0 al bonus verde, in via di introduzione grazie alla legge di Bilancio. «Non sono stato stupito – ha detto il premier sul nuovo sconto fiscale – che questa sia stata una delle misure di cui si è parlato di più nell'ambito della manovra».

Realacci: imprese verdi sono quelle più efficienti
Sulla stessa linea l’intervento del presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci che ha sottolineato come in questa fase l’innovazione in campo ambientale sia diventata conveniente per le imprese: «Le imprese “green” sono quelle che innovano di più, esportano di più e producono più posti di lavoro. E queste stesse imprese sono anche quelle che utilizzano di più gli incentivi di Industria 4.0». Anche lui ha evidenziato l’importanza, in prospettiva, del nuovo bonus verde: «È importante che i cittadini possano aiutare l’estetica delle loro città con questo nuovo sconto».

In Italia 3 milioni di “green jobs”
Secondo il rapporto, in Italia sono 355mila, ossia il 27,1% del totale, le aziende dell’industria e dei servizi che dal 2011 hanno investito, o lo faranno quest’anno, in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. Una quota che sale al 33,8% nell’industria manifatturiera, dove l’orientamento green si conferma un driver strategico per il made in Italy, traducendosi in maggiore competitività, crescita delle esportazioni, dei fatturati e dell'occupazione.

Alla nostra green economy si devono già quasi 3 milioni di “green jobs”, ossia occupati che applicano competenze ambientali. Una cifra che corrisponde al 13,1% dell’occupazione complessiva nazionale, destinata a salire ancora entro dicembre. Dalla nostra economia “verde”, infatti, arriveranno quest'anno 320mila green jobs. Considerando anche le assunzioni per le quali sono richieste competenze green, si aggiungono altri 863mila occupati.

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