Il governo ha presentato in Senato l’emendamento alla manovra sulle pensioni. La proposta, si legge nell’intestazione, riguarda «i lavoratori addetti ad attività gravose» e «lo sviluppo della previdenza complementare, conseguenti al confronto tra governo e organizzazioni sindacali del 21 novembre». In base all’emendamento, nel 2019 saranno esonerati dall’aumento dell’età pensionabile a 67 anni 14.600 persone impegnate in 15 categorie di lavori gravosi individuate dal governo. Una cifra che salirà a quota 20.200 nel 2023. Lo si legge nella relazione tecnica. Si prevede per il primo anno un costo di 100 milioni di maggiore spesa pensionistica (cha sale a 121,9 milioni consiserando anche le spese per il fondo di integrazione salariale). La platea delle 4 categorie di lavori gravosi aggiunte alle 11 dell’Ape social è di 2.200 lavoratori nel 2019, 2.500 nel 2020 e 3.200 nel 2026-2027.
I costi complessivi
L’emendamento del governo sul sistema previdenziale vale 9,4 milioni nel 2018, 121,9 nel 2019 (di cui 100 di maggiore spesa pensionistica), 176,7 milioni nel 2020 (141 di maggiore spesa pensionistica), 261,6 milioni nel 2013 (di cui 176,4 di maggiore spesa pensionistica) per arrivare a 300,2 milioni a regime nel 2027 (166,2 dei quali di maggiore spesa pensionistica). Nella relazione tecnica si legge che l’intervento di esonero per i gravosi dallo scatto di età del 2019 «non altera strutturalmente la sostenibilità di medio-lungo periodo della spesa pensionistica, della finanza pubblica e del debito». Per quanto riguarda la revisione del meccanismo generale di adeguamento dei requisiti all'aspettativa di vita nella relazione si precisa che “non derivano nuovi o maggiori oneri
per la finanza pubblica atteso che, sulla base dello scenario Istat mediano base 2016, a seguito della medesima disposizione sono comunque confermati i requisiti di accesso al pensionamento previsti a normativa vigente»
«Effetto soft» su scatto pensione del 2021
Dall’emendamento alla manovra sulle pensioni si evince anche che il primo scatto dell'età della
pensione, calcolato in base alle nuove regole, potrebbe essere ancora meno brusco del previsto per effetto di un meccanismo transitorio. Il nuovo metodo che modifica la legge Fornero prevede infatti che l'adeguamento alla speranza di vita si basi sulla differenza biennio su biennio, ma per il solo 2021,
anno del primo passaggio, il confronto viene calcolato biennio su anno per motivi tecnici, con un effetto 'soft' sull'aumento dell'età.
Nuovo pacchetto governo: da 5G a Industria 4.0
Il governo ha presentato complessivamente in Commissione Bilancio del Senato un pacchetto di 17 emendamenti alla manovra. Le proposte vanno dal congedo per le donne vittime di violenza, fino agli interventi per Pompei, alla gara per le frequenze 5G (l'Agcom avrà più tempo per definirne le regole) a precisazioni sui call center. Si stanziano poi 5 milioni in più a partire dal 2018 per l’offerta formativa di Industria 4.0, integrandovi anche gli Istituti Tecnici Superiori. Per la Polizia di Stato è prevista una riduzione del periodo di permanenza in servizio necessario per chiedere il trasferimento da una sede all'altra. Si destinano risorse alla prosecuzione della Naspi a beneficio dei lavoratori che, non avendo potuto beneficiare del trattamento di mobilità, a seguito dell'abrogazione dell'istituto dal primo gennaio 2017, sarebbero altrimenti estromessi nel 2018 da qualsiasi misura di sostegno al reddito. Non risulta ancora presentata la proposta di modifica con la riforma delle Agenzie fiscali.
Per bonus bebè 85 mln nel 2018
Ammontano a 85 milioni nel 2018 e a 100 milioni per ciascun anno nel 2019 e 2020 le risorse per il
rinnovo del bonus bebè che verrà inserito nella legge di bilancio. Le cifre, ha assicurato il relatore Marcello Gualdani (Ap), «sono coperte». Il bonus bebè, ha aggiunto, è stato un intervento «già di notevole successo. È un incentivo alla natalità e un importante
segnale alle famiglie».
Da 2020 in vendita solo radio digitali
Un altro degli emendamenti del governo prevede che dal 2020 tutte le radio in vendita dovranno «integrare almeno un'interfaccia che consenta all'utente di ricevere i servizi della radio digitale». Con la proposta si dà anche tempo ai rivenditori per 'smaltire' le scorte dei vecchi apparecchi che ricevevano solo le frequenze AM-FM. Si prevedono infatti sei mesi di coesistenza tra vecchie e nuove radio prima che scatti dal 1 gennaio 2020 l'obbligo di vendita di radio in grado di ricevere entrambi i segnali.
Si lavora per ampliare platea esenti da superticket
Governo e maggioranza sono al lavoro per dare un segnale sul superticket, provando almeno ad ampliare la platea degli esenti dal balzello (regionale) da 10 euro su diagnostica e visite specialistiche. Tra le ipotesi ancora la
vaglio della fattibilità tecnica ci sarebbe quella di individuare una soglia 'nazionale' di esenzione dal superticket in base al reddito, più alta di quella fissata dalle singole Regioni. Altra ipotesi quella di ampliare le patologie croniche esentate. In pressing per l’abolizione del superticket è Articolo1-Mdp, che ha presentato un emendamento in tal senso.
Ape sociale in stand by al Senato
Come anticipato oggi dal Sole 24 Ore, l’allargamento della platea dell’Ape sociale non fa parte dell’emendamento sulle pensioni del Governo alla manovra in Senato. Un passaggio di fatto obbligato visto che l'Esecutivo dovrà attendere dicembre per conoscere l'esatto “tiraggio” dell'Anticipo social nel 2017 e con i risparmi avviare per il prossimo anno l'allargamento del bacino. Che sarà espressamente previsto da un altro ritocco al disegno di legge di bilancio da presentare però alla Camera.
Boccia: lettera Ue è un alert al Paese
Intanto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia,a margine della conferenza stampa per l’annuncio dell'elezione del nuovo presidente della Piccola Industria di Confindustria, Carlo Robiglio, è tornato sulla lettera della Commissione Ue all'Italia sui conti pubblici, definita «un alert al Paese», perché
«bisogna stare attenti a non incidere sul deficit», non eccedendo con le politiche sulla domanda. «È un messaggio - ha aggiunto - che arriva sul confronto che i partiti avranno nella prossima campagna elettorale»
In cerca di coperture
Per procedere sulla manova, ha spiegato la relatrice alla legge di Bilancio, Magda Zanoni (Pd), serve un quadro chiaro delle risorse, che si può avere solo dopo aver verificato l’entità dell’intervento sulle pensioni da parte del governo e dopo aver definito «l’entità delle entrate» aggiuntive, a partire dal perimetro di web tax e eventuale “tassa sul fumo”. «Nelle prossime ore - ha concluso - i gruppi dovranno fare le loro scelte strategiche». Oltre alle pensioni il governo dovrebbe presentare la riforma delle Agenzie fiscali mentre il resto degli interventi, dalla famiglia a Province e Comuni alla sanità (compreso il superticket) dovrebbero essere affrontati con riformulazioni degli emendamenti parlamentari.
Mucchetti: da web tax primi anni 100-200 milioni
A delinerare i capisaldi della web tax italiana è stato Massimo Mucchetti (Pd) primo firmatario dell’emendamento al DDl di bilancio che ha illustrato in una conferenza stampa al Senato la riformulazione del correttivo alla manovra rispetto alla prima versione. Con la web tax italiana «nei primi anni può
essere stimato un gettito tra i 100 e i 200 milioni» ha detto il presidente della commissione Industria del Senato illustrando il suo emendamento alla manovra che introduce l’imposta al 6% sulle transazioni digitali. «Ritengo ragionevole - ha aggiunto Mucchetti - che da questo tipo di attività di possa arrivare a ricavare 1 miliardo, che non è una cifra enorme e nemmeno trascurabile».
Verso addio Milleproroghe, misure in legge Bilancio
Quest’anno, visti i tempi stretti per la eventuale conversione, è difficile che si possa fare il tradizionale decreto 'Milleproroghe' di fine anno. Lo ha detto,
secondo quanto si apprende, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro in commissione Bilancio del Senato spiegando che per questo motivo saranno anticipate in manovra tutte le proroghe «compatibili» con la legge di Bilancio.
Ipotesi slittamento Aula Senato a martedìo mercoledì
Intanto l’Aula del Senato, che ha da lunedì pomeriggio all’esame la manovra, potrebbe slittare a martedì o mercoledì. Si tratta di un’ipotesi che potrebbe consentire alla commissione Bilancio di avere così un po' più di tempo per la valutazione degli emendamenti, in particolare di quelli del governo. Come quello sulla riforma delle agenzie fiscali, sul quale la partita non sarebbe ancora chiusa. Sempre secondo quanto si apprende, però, il tempo per presentare emendamenti del governo in commissione scadrebbe entro la giornata di oggi e dunque le proposte che non fossero presentate rispettando questa scadenza potrebbero essere rinviate alla Camera. Come ha ribadito anche il presidente della Commissione, Giorgio Tonini (Pd), il Senato correggerà anche altri capitoli della manovra. Anzitutto il pacchetto famiglia facendo leva su emendamenti già presentati da Ap e Pd per rifinanziare il bonus bebè e alzare la soglia per beneficiare delle detrazioni per i figli a carico (attualmente a 2.840 euro, si salirà sicuramente abbondantemente sopra i 3mila euro ma probabilmente senza arrivare a quota 5mila euro).
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