Un territorio attraversato dalle crisi aziendali. Con 10mila posti a rischio nella regione, di cui 7mila nella sola area della Capitale. Eppure a Roma non mancano settori d’eccellenza, dalla farmaceutica al polo dell’aeronautica. Saranno proprio queste punte di diamante la linea di partenza per il rilancio del territorio, un argomento al centro del tavolo di lavoro oggi al ministero dello Sviluppo, con la partecipazione, tra gli altri, della segretaria della Cgil Susanna Camusso e della sindaca di Roma Virginia Raggi.
Dalla Regione fondo di garanzia da 100 milioni
«Abbiamo sottoscritto, Regione e ministero dello Sviluppo economico, un protocollo importante che sblocca sul credito un fondo di garanzia per attivare 100 milioni di euro per le aziende romane», ha annunciato il governatore del Lazio Nicola Zingaretti uscendo dal Tavolo per Roma. «Ci sono dei punti interessanti che stiamo sviluppando come ad esempio quelli relativi allo sviluppo delle startup», ha aggiunto Raggi: «Ci sono invece altri punti - ha proseguito - che bisogna approfondire meglio con riguardo alla questione dei fondi. Prima di Natale ci sarà il prossimo incontro, nel frattempo i vari tavoli tematici continueranno a lavorare».
Occupazione in lieve ripresa
Secondo gli ultimi dati Istat, gli occupati nel Lazio sono cresciuti di poco più di 35mila unità (+1,5%) nel secondo trimestre 2017 rispetto al 2016. A trainare sono stati i servizi (+26mila) e l’agricoltura (+15mila), mentre l’industria ha segnato un -6mila unità. Tuttavia, all’interno dei comparti la situazione è molti differente: nell’industria a perdere sono soprattutto le costruzioni (-5mila), mentre nei servizi segnano un -25mila unità il commercio, alberghi e ristorazione; gli altri servizi crescono di 52mila unità.
Il peso dei contratti a termine
Cautela ha espresso Donatella Onofri, segretaria della Cgil di Roma e del Lazio: «Dobbiamo guardare anche alla qualità di questi numeri. Nella prima parte del 2017 le assunzioni a tempo determinato sono salite al 72,3 per cento contro il 68,9% del 2016. Se poi guardiamo la durata dei contratti a termine cessati, il 58,3% è da 1 a 30 giorni».
La mappa delle crisi aziendali
Sull’occupazione di Roma e del Lazio pesano le crisi aziendali: secondo il report della Cisl di Roma capitale e Rieti, tra vertenze in corso già avviate con procedure di licenziamento, trasferimenti, esuberi annunciati, cassa integrazione, contratti di solidarietà, i posti di lavoro a rischio nell’area della capitale superano le 7mila unità. Nel Lazio, secondo i dati della Cgil territoriale, si sale a oltre 10mila. Senza considerare che già nel 2015 hanno chiuso in regione 17 aziende, per un totale di 860 lavoratori . Tra le crisi in corso non ci sono solo i noti casi di Alitalia, Sky, Almaviva ed Ericsson. Coinvolti sono i comparti più disparati: dalla distribuzione di carburanti al settore energetico, dalle telecomunicazioni all’informatica, dalla grande distribuzione ai call center.
Bene il farmaceutico e l’aerospazio
Secono l’ultimo report dei poli tecnologici del Lazio di Intesa Sanpaolo, nel secondo trimestre 2017, l’export del polo farmaceutico laziale è cresciuto del 2,6 per cento, mentre quello dell’aeronautica segna un +17,5%. «Il farmaceutico-biomedicale ha un grande potenziale, come pure il settore dell’aerospazio, con grandi aziende come Thales, Avio e Telespazio», ha spiegato Onofri. «Roma – ha aggiunto Paolo Terrinoni, responsabile Cisl Roma capitale e Rieti – è già capitale del settore Ict ed esprime valori di eccellenza nell’aerospazio e nella farmaceutica. Abbiamo tutte le possibilità per crescere ulteriormente in questi settori ma servono investimenti».
“L’export del polo farmaceutico laziale è cresciuto del 2,6 per cento, mentre quello dell’aeronautica segna un +17,5%”
Monitor dei poli tecnologici del Lazio di ottobre - Intesa Sanpaolo
L’impegno delle istituzioni sui settori di punta
Zingaretti ha illustrato oggi gli impegni presi dalle istituzioni: «Sono state presentate le filiere dello sviluppo che mettono in campo le strategie per rafforzare il sistema produttivo romano. Tra le tante mi sembra molto importante l’hub sull’aerospazio per valorizzare una vocazione naturale del territorio. E la ministra della Salute Beatrice Lorenzin ha proposto un hub per le scienze della vita».
Al via con diciannove progetti
La prima tranche di azioni di rilancio, previste dal Piano industriale “Sviluppo Capitale”presentata dal Tavolo Roma del Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Lazio e Comune di Roma, parte da diciannove progetti da attuare immediatamente o di particolare interesse strategico. Si va dal piano per rinnovare la flotta di Atac e le pattuglie interforze contro l’abusivismo e la vendita di merci contraffatte fino alla riqualificazione energetica di 250 scuole e il centro internazionale di ricerca biomedica e delle terapie innovative per la vita.
Dagli eventi turistici al sostegno alle imprese
I primi diciannove progetti presentati oggi prevedono, fra le altre azioni: l’innovazione e ricerca, con un piano che prevede investimenti e, fra le altre cose, un “welcome package” per studenti o imprenditori che scelgono di venire a Roma per aprire una azienda nelle zone degradate o periferiche della città; il rilancio del turismo, potenziando le strutture ricettive e puntando ad attirare a Roma alcuni dei 50 eventi mondiali ancora in corso di assegnazione; l’hub dello sport che va dal Parco del Foro Italico al Lungo Tevere fino a gli impianti sportivi periferici; lo sblocco di grandi cantieri come l’Ex caserma Guido Reni e gli ex Uffici delle Dogane a San Lorenzo, con investimenti complessivi di 260 milioni
Le prospettive occupazionali fino a fine anno
Secondo i dati dell’indagine congiunturale di Unioncamere, delle oltre 84mila entrate previste nel Lazio nelle aziende a ottobre-dicembre, la maggior parte dei lavoratori sarà concentrata ancora nel commercio (14.700 unità) e nei servizi turistici (alloggio e ristorazione, con 12.190 unità). Il chimico-farmaceutico è fermo a 860 unità mentre la meccanica e l’elettronica è a quota 1.520. «Per il turismo - sottolinea Onofri – si tratta di lavoro di scarsa qualità, mentre per il commercio vediamo sempre diminuire i contratti stabili». Per Terrinoni «occorre necessariamente investire sul turismo, cercando di differenziare l’offerta, a partire da quella culturale, per proseguire con quella congressuale».
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