Sono finora circa 5mila gli emendamenti alla manovra presentati in Commissione Bilancio della Camera. Il numero non è definitivo e potrebbe essere anche superiore. Il termine per la presentazione delle proposte di modifica era fissato oggi alle 16. Stamattina intanto va registrato il passo falso del Governo, che è inciampato sulla riforma dell’Istituto nazionale di previdenza. La commissione Lavoro della Camera, impegnata nell’esame degli emendamenti da apportare alla legge di Bilancio 2018, ha infatti approvato, contro il parere del Governo, due emendamenti in materia previdenziale e lavoristica. Il primo propone la riforma della governance di Inps e Inail, il secondo punta a raddoppiare le mensilità minime, portandole a 8, che spettano al lavoratore in caso di licenziamento illegittimo.
Ora le proposte di modifica devono passare l’esame della commissione Bilancio cui spetta approvare il testo che sarà poi trasmesso all’Aula. Tra le novità varate in commissione Lavoro spunta poi uno stop ai pagamenti degli stipendi in contanti. Gli emendamenti saranno sfoltiti utilizzando il meccanismo dei cosiddetti “segnalati”: vale a dire ciascun partito indicherà quali sono le priorità. Gli emendamenti saranno messi ai voti a partire dalla metà della prossima settimana.
Bobba: su Inps intervento estraneo a manovra
Per il sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba, il mancato sostegno dell’Esecutivo alla riforma della governance di Inps e Inail non è una «questione di merito, perché si conviene sull'esigenza di andare in direzione di un diverso assetto dei poteri», ma si spiega con il fatto che l’intervento proposto è di tipo «ordinamentale» dunque non può essere inserita nella manovra di bilancio. Quanto alle indennità riconosciuta al lavoratore in caso di licenziamento, secondo l'Esecutivo, gli indennizzi risarcitori attualmente previsti sono «equilibrati» anche a confronto con le legislazioni di altri paesi «dove, per fattispecie analoghe, sono stabiliti risarcimenti monetari significativamente più bassi».
Stop a stipendi in contanti
Tra le novità varate in commissione Lavoro spunta poi uno stop ai pagamenti degli stipendi in contanti. L’emendamento approvato, promosso dal Pd , vieta a datori di lavoro o committenti di «corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore, qualunque sia la tipologia di lavoro instaurato». Le retribuzioni dovranno quindi essere corrisposte via bonifico, strumenti di pagamento elettronico, pagamenti in contanti presso sportello bancario, emissione di un assegno, pena una sanzione di 5.000 euro. La proposta passa all'esame della Commissione Bilancio.
Ok proroga ape social e “sconti” donne
Proroga al 2019 dell’Ape social. È quanto prevede un emendamento alla manovra approvato in commissione Lavoro, che ora dovrà passare all'esame della commissione Bilancio e che recepisce così l'intesa governo-sindacati. La proposta riconosce, per quanto riguarda il conteggio dei requisiti, lo sconto fino ad un anno per figlio alle lavoratrici e stabilisce che la fine del contratto a tempo e la mancata fruizione di qualsiasi forma di ammortizzatore sociale a seguito
della chiusura del rapporto di lavoro non precludono l’accesso all’Ape. L’emendamento inoltre include le nuove quattro categorie di lavoratori gravosi, escluse dall’innalzamento dell'età pensionabile, nell'elenco delle categorie che possono richiedere l'assegno.
Tra gli emendamenti approvati in commissione Lavoro, che ora dovranno passare al vaglio della commissione Bilancio, compare anche la proroga al 30 giugno 2018 della mobilità in essere al 31 dicembre 2017 per i lavoratori delle imprese per le quali sono aperti i tavoli di crisi al ministero dello Sviluppo economico, il riconoscimento di più flessibilità nella gestione dei fondi da parte dell’Anpal per la stabilizzazione dei lavoratori e l'esclusione delle casse dei professionisti dal meccanismo di bail in. Viene inoltre richiesta la prosecuzione fino al 2020 dell'estensione sperimentale delle prestazioni del Fondo per le vittime dell’amianto.
Stretta contro le molestie sul luogo di lavoro
Sempre in commissione Lavoro via libera ad una stretta contro le molestie sul luogo di lavoro. La proposta di modifica alla legge di Bilancio approvata prevede più tutele per le lavoratrici e i lavoratori che denunciano molestie, con l’estensione anche alle persone molestate sui luoghi di lavoro del congedo (tre mesi) riservato alle donne vittime di violenza. Allo stesso tempo, chi denuncia una molestia «non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi sulla condizione di lavoro».
In manovra emendamento Pd “taglia-firme”
Un emendamento alla manovra, a quanto si apprende da fonti parlamentari, sarà presentato a firma Pd per tagliare di un quarto l'obbligo della raccolta delle firme per i partiti non presenti in Parlamento come prevede il Rosatellum (attualmente sono 50mila quelle richieste in tutto il territorio nazionale)
Più sconti Imu per immobili strumentali
Un altro emendamento alla manovra - approvato però dalla commissione Finanze di Montecitorio - chiede poi di aumentare la deducibilità dell'imposta
municipale relativa agli immobili strumentali «ai fini della determinazione del reddito d'impresa, del reddito derivante dall'esercizio di arti e professioni e dell'imposta regionale sulle attività produttive». Se approvato, l’emendamento farebbe salire la deducibilità Imu dall'attuale 20 al 40% «a partire dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2017», per poi aumentare al 70% l'anno successivo e al 100% nel 2019. Anche in questo caso l’ultima parola spetterà alla commissione Bilancio, che esaminerà la richiesta di modifica nei prossimi giorni.
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