«No. Non sarei interessato» a formare una coalizione con il centro destra guidato da Silvio Berlusconi. È quanto ha dichiarato in un'intervista alla Cnbc il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni (a Davos per il World Economic Forum) sottolineando che un esito elettorale di un Parlamento in stallo non sarebbe positivo per il Paese. Concetto ribadito poi in un’intervista a Bloomberg Tv da Davos, nella quale ha spiegato: «Non chiamerei Berlusconi un populista, ma prendo atto del fatto che nella sua coalizione populisti e anti europeisti non solo sono presenti ma sono predominanti», ribadendo che una coalizione con il centrodestra «non è nei nostri piani». «Speriamo - ha aggiunto il premier - che il centrosinistra che rappresento abbia la maggioranza. In ogni caso penso che saremo il pilastro di una possibile coalizione».
Poi ha chiosato al World Economic Forum: «Abbiamo una certa esperienza nelle soluzioni flessibili all’instabilità politica». E in ogni caso «l’Italia con tutti i suoi cambi di governi ha sempre mostrato una notevole stabilità economica e in politica estera, ponendosi fra i maggiori e più stabili Paesi d’Europa».
«A Davos Italia percepita come un paese sano»
«Finalmente, dopo molti anni nei quali eravamo percepiti come un paese un po' ammalato, l’Italia viene percepita per come effettivamente è, ossia con grandissime potenzialità e in crescita» ha detto Gentiloni conversando con i giornalisti a margine del World Economic Forum di Davos. «Il sentimento che circola qui è “speriamo che continui così”, che questa spinta di riforme non debba essere messa in discussione e che anzi prosegua», ha aggiunto il premier, che ieri ha cenato con una decina di amministratori delegati delle principali multinazionali.
«Un anno fa il Fondo monetario internazionale dava la crescita italiana a un magro 0,7% per il 2017, poi è stata dell'1,6%, il doppio secondo lo stesso Fmi» haaggiunto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni citando gli effetti del jobs act, delle riforme del sistema bancario e della P.a., e spiegando che «c’è ancora molta strada da fare ma queste sono le nostre riforme» e «questi sforzi devono continuare: l'Eurozona e l'Italia hanno davanti a sé anni migliori». Quanto al debito pubblico «stiamo iniziando a ridurre il debito, la riduzione deve continuare in modo costante e sostenibile»
«Con riforme Pil, Italia ha doppiato stime Fmi: non interromperle»
Alle prossime elezioni in Italia «non trionferanno i populisti e gli anti europei» ha aggiunto Gentiloni, nell’intervista alla Cnbc, secondo quanto riferisce Bloomberg, auspicando una vittoria del centro sinistra. «Dobbiamo essere molto attenti con queste elezioni a non interrompere il processo di riforme che abbiamo realizzato negli ultimi cinque anni con lo sforzo dei lavoratori e delle imprese italiane. Sarebbe molto grave» ha aggiunto il premier, sottolineando che «siamo sulla strada giusta, visto che l'economia è tornata a crescere, ma come tutti sappiamo il fatto che abbiamo numeri di crescita positivi non comporta automaticamente che abbiamo risolto tutti i nostri problemi sociali e politici».
Attenzione a corsa protezionistica
«Dobbiamo fare molta attenzione che non ci sia una rincorsa verso posizioni protezionistiche» ha ammonito il presidente del Consiglio facendo il punto sul Forum economico mondiale dove venerdì arriverà il presidente Usa Donald Trump, che ha appena annunciato una stretta commerciale contro la Cina. «Sono convinto che si può spingere l'amministrazione americana ad avere dei punti di compromesso. Il protezionismo - ha spiegato Gentiloni - apparentemente tutela i singoli Paesi, ma alla lunga creerebbe enormi problemi economici» e finirebbe per “tagliare il ramo” su cui poggia la crescita.
«Mio impegno finisce con elezioni, poi vedremo»
A proposito del suo futuro politico, Gentiloni ha tenuto volutamente un profilo basso. «Sono in buona salute - ha detto il presidente del Consiglio - ma il mio impegno, 13 mesi fa, era portare il paese alla fine della legislatura, portare avanti le riforme e affrontare alcune crisi serie come quella migratoria e delle banche. Questo era il mio impegno e termina con le elezioni. Dopo, vedremo.
Il premier a Davos
Gentiloni è arrivato ieri sera al forum economico mondiale di Davos. E oggi sarà tra i 10 leader mondiali ai quali è stata concessa una sessione speciale, un intervento singolo, non insieme ad altri capi di governo, che fonti italiane considerano come un segnale di riguardo per l'Italia e per l'Europa. E sulla necessità di rispondere «positivamente e con decisione alla domanda di più Europa» che il presidente del consiglio italiano insisterà su «un'Unione più forte e non solo su un largo mercato comune».
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