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Regeni, l’Italia si tinge di giallo per ricordare Giulio

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l’anniversario della scomparsa

Regeni, l’Italia si tinge di giallo per ricordare Giulio

Alle 19.41 la piazza si chiude nel silenzio. In prima fila, tra oltre un migliaio di persone, ci sono la mamma di Giulio Regeni, Paola Deffendi, il padre, Claudio, e la sorella, Irene. Le fiaccole gialle in mano, alzate verso il cielo. Esattamente due anni fa, a quest'ora, stava arrivando loro l’ultimo messaggio di vita di Giulio dal Cairo in Egitto. Poi più niente. Oggi, come ogni giorno da quel 25 gennaio 2016, la famiglia Regeni chiede «verità e giustizia» per la morte di Giulio. Un appello che stasera è partito ancora una volta dalla piazza di Fiumicello (Udine), paese natale del ricercatore, e attraverso una “staffetta” di fiaccole gialle si diffonde in tutta Italia, dalle piazze alle istituzioni.

Gentiloni: l’Italia non dimentica
«A due anni dall’orrendo assassinio di Giulio Regeni - ha postato stamani il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni in Twitter - l'Italia non dimentica. L'impegno per la ricerca della verità continua». «Il tempo che scorre - ha aggiunto la presidente del Fvg, Debora Serracchiani - non sana le ingiustizie ma rischia di far scendere l'oblio. Dobbiamo e vogliamo evitare che ciò accada. Con più forza oggi, a due anni dall'inizio di questa tragica vicenda, chiediamo verità per Giulio Regeni».

Le 100 piazze tinte di giallo
Una richiesta che si è alzata poi anche dalle oltre 100 piazze che stasera si sono tinte di giallo, il colore di Amnesty International. A Roma la fiaccolata è in piazza Montecitorio. E sempre da Roma, è intervenuto anche il procuratore, Giuseppe Pignatone, il quale, in una lettera inviata ad alcuni quotidiani e pubblicata stamani, ha parlato di «punti fermi» nell'inchiesta: Regeni è stato ucciso per le sue ricerche a Il Cairo ed è certo anche il ruolo dei Servizi egiziani, due punti fondamentali per proseguire l’inchiesta.

La camminata dei diritti a Fiumicello
Da Fiumicello questa sera, Paola Deffendi, la madre di Giulio, ha evidenziato «un messaggio che sta circolando sui social: abbiamo tre date nel nostro calendario. Il 25 la data in cui Giulio è scomparso, il 3 il giorno del suo ritrovamento, il 14 la data della scorta mediatica. Ci piacerebbe aggiungere una quarta data, forse una data nuova, quella della verità, così poi eliminiamo le altre e teniamo la data della verità». A Fiumicello, così come a Trieste, stasera si sono riuniti studenti, cittadini, persone dello spettacolo e delle istituzioni, oltre un migliaio di persone. In apertura la Camminata dei Diritti, poi la fiaccolata silenziosa, con un minuto di silenzio in ricordo della “stella” Giulio.


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