«La proposta del Pd è rendere il lavoro stabile a tempo indeterminato più vantaggioso dei lavori a termine e precari». Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni a Uno Mattina. «Ma il lavoro deve essere l'ossessione di chi governa perché sarà il tema dominante per tutti i Paesi del mondo». Il premier ha ricordato che l'innovazione digitale e la robotica, le grandi piattaforme del web, hanno trasformato il modo di lavorare. «Questo spinge verso lavori a tempo determinato. E allora abbiamo bisogno di politiche pubbliche che da un lato investano sulla capacità di chi lavora e dall'altro diano una protezione sociale di lavori non a tempo indeterminato».
La priorità è non prendere strade sballate
«La priorità è quella di non prendere strade sballate o pericolose rispetto a quella che abbiamo seguito negli ultimi anni, che ha consentito all'Italia di riagganciare la crescita europea e dell'Eurozona. Se l'Italia si butta di nuovo fuori strada, perché deve promettere questo e quello, secondo me fa un gravissimo errore», ha avvertito Gentiloni. «Credo che in Italia - ha annotato Gentiloni - ci sia una congiuntura molto favorevole dal punto di vista dei grandi numeri, della crescita ma anche della ripresa di un certo grado ancora limitato di ottimismo, le famiglie spendono un po' di più. Abbiamo risolto alcuni dei maggiori problemi che avevamo o perlomeno li abbiamo messi piu' sotto controllo. Tuttavia tutto questo non si è tradotto ancora in conseguenze sufficienti dal punto di vista del lavoro, del benessere delle famiglie e delle condizioni delle persone soprattutto più disagiate».
Possibile svolta su politiche espansive
«Io sono abbastanza fiducioso» che si produca una svolta nella politica economica dell'Unione europea, ha detto il presidente del Consiglio. Da una parte il presidente Macron e dall'altra «il governo di grande coalizione in Germania, con i cospicui accordi di governo che loro fanno, uniti all'impostazione italiana, possono costruire la svolta». E la svolta «non è che ognuno spende e spande come vuole, ma politiche espansive come il piano che ha presentato a Bruxelles l'ex presidente della commissione Romano Prodi. Non abbiamo bisogno di spendere e spandere ma di politiche espansive», sottolinea. «Non accettiamo l'idea che ognuno possa scegliere dell'Europa la cosa che gli piace. Non ci saranno tante risorse da scialare. Ognuno deve prendersi il buono, ma assumersi anche le sue responsabilità».
Il numero di disoccupati al Sud grida vendetta
«La specificità italiana non è troppi lavori a tempo parziale, ma un dramma tutto italiano per giovani e donne. Abbiamo un numero di giovani disoccupati al Sud che grida vendetta. Il lavoro a tempo parziale è una malattia invece molto diffusa perché dipende da fenomeni epocali».
Inflitto un forte colpo ai trafficanti di esseri umani
«Anche se ci siamo mossi da soli, veramente da soli almeno all'inizio, abbiamo inflitto nel 2017 un colpo fortissimo ai trafficanti di esseri umani. Se il traffico è calato è merito essenzialmente degli italiani. L'Italia ha aperto la strada, c'è molto da fare ancora ma la strada è stata aperta da soli e rivendichiamo di averlo fatto», ha detto il presidente del Consiglio. Sulla Libia « sono fatti passi avanti. Noi abbiamo fatto un'intesa bilaterale che è un ramo su cui si è appesa tutta la politica europea per stabilizzare la Libia e contrastare il traffico di esseri umani». Funziona? «È presto per dirlo».
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