Chiamateli pure i Giochi della pace fredda. Perché se l’enfasi olimpica gronda intorno alla partecipazione della Corea del Nord alle Olimpiadi di PyeongChang (ma è pur vero che il miracolo non sempre riesce, e al riguardo si veda proprio Seul 1988, con i nordcoreani che snobbarono allora la festa olimpica dei cugini), va comunque detto che il sacro fuoco di Olimpia ha comunque contribuito ad ammorbidire ostilità e diffidenza al di sopra e al di sotto del 38° parallelo.
Vittoria politica
Per ora, è questo il dato saliente di un’Olimpiade che, fino alla storica svolta geopolitica, ben poco aveva scaldato i cuori e acceso l'interesse generale: troppe le pressioni del calendario sportivo mondiale (come ormai noto, il dio pallone non andrà certo in ferie nelle due settimane a cinque cerchi); scarso l’appeal di questa amena località sudcoreana, a una settantina di chilometri dal confine; inaridite le sorgenti di un movimento olimpico che fatica a rinnovarsi tra misure di contenimento dei costi e una lotta al doping dagli esiti incerti, e che come effetto più immediato ha per ora polemiche e sconvolgimenti di ordini di arrivo, ribaltati a distanza di anni dopo feroci duelli, non in pista, però, ma nelle aule dei tribunali.
La città
Pyeongchang è una cittadina di 44mila abitanti nella regione dei monti Taebaek, a 180 chilometri dalla capitale Seul, che sorge a 600 metri di quota. A febbraio è caratterizzata da temperature molto rigide, con punte fino a -20 gradi. La mascotte dei Giochi è Soohorang, una tigre bianca considerata un “guardiano” con il compito di proteggere atleti e spettatori.
Due Coree, una bandiera
Pattinaggio a coppie, sci alpino, sci di fondo e hockey su ghiaccio femminile. Sono queste le quattro discipline a cui prenderanno parte gli atleti della Corea del Nord alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang. A confermarlo il capo del comitato organizzatore, Lee Hee-beom. In particolare, nell'hockey donne scenderà sul ghiaccio un'unica rappresentativa, con la squadra del sud che accoglierà alcune giocatrici del Nord. L’esordio della Corea unita è previsto il 10 febbraio, contro la Svizzera. Le due Coree, inoltre, sfileranno sotto un'unica bandiera che verrà sventolata durante le cerimonie d’apertura e di chiusura. La prima volta era accaduto ai Giochi estivi di Sydney, nel 2000. L’ultima, invece, dodici anni fa ai Giochi invernali di Torino del 2006.
Enigma russo
A poche ore, ormai, dal via, la partecipazione degli atleti russi è l’incognita più grande. Quanti? Quali? Nessuno al momento può dirlo con certezza. Lo tsunami dell'inchiesta antidoping, nata proprio sui misfatti perpetrati a Sochi2014 è tutt'altro che placato. Basti pensare che il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna ha riabilitato 28 atleti russi radiati per doping, scatenando l'ira dell'Agenzia Mondiale Antidoping e del Cio, che al momento non ha riammesso ai Giochi 15 degli atleti assolti. Per ora, di certo c'è che saranno 169 gli atleti russi considerati “puliti” e che gareggeranno sotto la sigla Oar (Atleti Olimpici della Russia) e senza la loro bandiera.
Gli atleti
Gli atleti che parteciperanno, dal 9 al 25 febbraio, sono oltre cento in più rispetto a Sochi 2014. Gareggeranno in 2.925, provenienti da 92 Paesi del mondo. Esordio tra neve e ghiaccio per Ecuador, Eritrea, Kosovo, Malesia, Nigeria e Singapore.
Medaglie e discipline
In palio ci saranno 102 medaglie d'oro, quattro in più dell'edizione in Russia: sette le discipline per gli sport della neve con 61 titoli in palio (sci alpino, sci nordico, biathlon, combinata nordica, salto con gli sci, snowboard, sci acrobatico), cinque discipline per gli sport del ghiaccio con 32 titoli in palio (curling, pattinaggio artistico, hockey, short track, pattinaggio di velocità) e tre discipline per gli sport di “scivolamento” con 9 titoli in palio (bob, slittino e skeleton). Tredici sono i siti olimpici sparsi tra Pyeongchang, Gangneung (città costiera a est) e Jeangseon (a sud).
Strutture e organizzazione
La cerimonia di inaugurazione della manifestazione si svolgerà il 9 febbraio nello stadio di Daegwallyeong (partire dalle ore 12 italiane), struttura a forma di pentagono alta 38 metri e capace di accogliere 35mila spettatori. Per ospitare le delegazioni sono stati messi a disposizione 17 edifici per un totale di 30.605 camere. Costruiti nei mesi scorsi 130 chilometri di nuove autostrade e 120 chilometri di linea ferroviaria a grande velocità.
Le stelle
Infiniti, i potenziali protagonisti dei Giochi. Dall'austriaco Hirscher, il re dello sci mondiale cui però manca ancora l'oro a cinque cerchi, alle americane Shiffrin e Vonn, con la prima designata erede della seconda come regina dello sci in gonnella. E poi la 15enne russa Alina Zagitova, sovrana del pattinaggio artistico, il norvegese Klebo nel fondo, e l'olandese Sven Kramer, che esordì ai Giochi di Torino2006 e che è atteso nel pattinaggio di velocità da un altro bel gruzzolo di medaglie (attualmente è a quota 3 ori, due argenti e altrettanti bronzi).
Speranze azzurre
Sarà Arianna Fontana, stella dello short track a caccia di quell'oro che coronerebbe una carriera, la nostra portabandiera nella cerimonia inaugurale. A Sochi era stato Armin Zoeggler, oggi alla guida della nazionale di slittino. Dei 121 azzurri, 48 sono donne per una percentuale che sfiora il 40% (39,66). Complessivamente 89 (più due riserve) sono gli atleti della Fisi e 32 della Fisg. Il più anziano della delegazione è lo snowboardista Roland Fischnaller (37 anni compiuti a settembre scorso), mentre la più giovane in assoluto è la saltatrice Lara Malsiner, nata il 14 aprile 2000, che diventa la prima “millennial” della storia azzurra a partecipare ai Giochi Olimpici per l'Italia. Compirà infatti 18 anni ad aprile.
Proiezioni
In terra coreana la nazionale italiana andrà a caccia del riscatto dopo il non eccellente bottino di Sochi 2014, quando arrivarono 8 medaglie senza nessun oro (argenti per Christof Innerhofer nella discesa libera e Arianna Fontana nei 500 metri dello short track, bronzi per Armin Zoeggeler nello slittino, Arianna Fontana nei 1500 metri dello short track, ancora Christof Innerhofer nella supercombinata, Carolina Kostner nel pattinaggio di figura, per la staffetta femminile dello short track e per la staffetta mista del biathlon). La speranza del Coni è quella di centrare almeno 10 medaglie a PyeongChang e soprattutto di tornare a conquistare un oro che manca da Vancouver 2010 (Giuliano Razzoli primo nello slalom speciale). Le frecce non mancano: da Sofia Goggia a Federica Brignone nello sci femminile, a Paris, Fill e Innerhofer nella velocità; da Pellegrino-Noeckler nella team sprint del fondo, a Dorothea Wiener nel biathlon, fino a Michela Maioli e Oscar Visintin nello snowboard, la stessa Fontana nello short track e le potenziali sorprese in arrivo dal pattinaggio di velocità.
Nonno olimpico
Tra gli atleti in gara spicca il giapponese Noriaki Kasai, saltatore con gli sci, che è all'ottava partecipazione ai Giochi olimpici: a quasi 46 anni è destinato a diventare il più anziano ad aver preso parte ad un'Olimpiade invernale. Record accompagnato anche dalle medaglie: per il nipponico, in carriera, finora 2 argenti e un bronzo a cinque cerchi.
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