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Dossier «Da Silvio a Silvio, vi racconto perché votiamo per Forza…

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Dossier | N. 12 articoli#IOTIVOTOSE

«Da Silvio a Silvio, vi racconto perché votiamo per Forza Italia»

Andrea e Valentina Monti
Andrea e Valentina Monti

«Se metti insieme i comuni qui intorno non arrivi a diecimila abitanti. Io li unirei tutti, questa sì che sarebbe una bella riforma da fare…».
Arrivando da Pavia, quando si supera il ponte della Becca alla confluenza tra Po e Ticino, ci si trova davanti una campagna urbanizzata senza tregua fino alle colline del vino. Campospinoso, dove abitano Andrea Monti e la sua famiglia, fa 1060 abitanti. San Cipriano Po 490, Barbianello 850, Mezzanino che è una “piccola metropoli” 1500, Casanova Lonati 460, Albaredo Arnaboldi 257 e potremmo continuare con la miriade di villaggi e frazioni che incrociamo. “Certo in Oltrepò nessuno vuol mollare il proprio orticello ma daresti servizi più efficienti e governeresti meglio il territorio”, s'appassiona Andrea mentre la moglie Valentina serve il caffè in cucina e le loro bimbe, Sofia (5 anni) e Giulia (3 anni), guardano “Ballerina” alla tv, incuriosite dalla nostra presenza e dal cavalletto per le fotografie.
Andrea è di Campospinoso e di mestiere fa l'imprenditore meccanico. Nella più tipica estensione del modello di famiglia-impresa lombarda il capannone è a 500 metri da casa, nella zona industriale del paese. Valentina invece è di Pavia ed è impiegata amministrativa alla scuola di Maria Ausiliatrice, in città, come usa dire del capoluogo chi vive in provincia.

Campospinoso, Pavia. La famiglia Monti davanti la loro villa

La famiglia Monti abita in una bella villa tri-familiare con i pavimenti di cotto, una sala accogliente con le foto incorniciate del matrimonio e i giochi e gli zainetti di Frozen delle bambine sotto il tavolino, un arco in muratura a dividere il soggiorno dalla cucina, il terrazzo ampio per il barbecue, la taverna grande come tutta la casa e la zona notte al piano di sopra. Di fianco, negli altri due appartamenti, abitano il fratello grande Davide, socio di Andrea, e il papà Felice.
In agosto però i Monti si sposteranno a Pavia dove stanno ristrutturando un grande appartamento. Sarà più comodo per le attività delle bambine e poi per Valentina sarebbe una sorta di ritorno a casa. Sofia, la grande, fa danza in città “e al sabato la porto in piscina a Corteolona. Sempre io perché Andrea lavora sempre”, abbozza sorridendo Valentina.
La famiglia Monti gravita molto anche su Stradella dove hanno amici e Valentina frequenta l'Officina del benessere, la palestra più grande e attrezzata della zona. Da fuori sembra un capannone industriale perché occupa l'intero secondo piano di un autolavaggio sempre affollato di signori e ragazzi in tuta (e sigaretta) che lavano la macchina, in uno dei riti per antonomasia dei sabati in provincia. Sempre a Stradella la famiglia Monti fa la spesa settimanale. “Mi piace questa Esselunga perché ha un suo percorso ordinato, è comoda, trovi tutte le cose con facilità”, spiega Andrea.

Campospinoso, Pavia. Andrea Monti al lavoro nella sua officina meccanica di precisione

La Monti Srl nasce nel 1980 da un'intuizione del papà di Andrea, Felice. “Quando mio papà è partito aveva tutti contro in paese, un po' perché invidiosi un po' perché erano ‘comunisti'. Sempre pronti a scommettere che non ce l'avrebbe fatta, invece…”
Anche oggi che è in pensione e in teoria farebbe solo il supervisore, Felice è sempre in azienda perché quando si è imprenditori lo si è per tutta la vita. “Anche di sabato, con la scusa del cane da controllare…”
Andrea invece ha studiato all'Ipsia poi è entrato subito in azienda, che negli anni ha sviluppato e fatto crescere, superando la dimensione iper locale. Oggi impiega 10 dipendenti e sfiora i due milioni di fatturato. “Siamo specializzati in lavorazioni meccaniche di precisione per i settori del packaging, petrolifero, automotive e cantieristico-navale. Abbiamo clienti in tutta Italia e anche due importanti all'estero”, dice orgoglioso Andrea, mostrandoci un componente per le pompe start e stop dei cambi automatici che, alla fine della catena di fornitura, verrà montato sulle auto Tata.

Campospinoso, Pavia. L’ufficio amministrativo della Monti srl

Il capannone di Andrea è un luna park pieno di torni, grandi fresatrici, centri di lavoro, prototipi, componenti e sbarre d'acciaio, macchinari tedeschi e giapponesi più “quelli dell'italiana Biglia, una delle migliori nel settore meccanico.” Negli uffici a fianco, appesi alle pareti, ci sono attestati di benemerenza, foto dell'Oltrepò, il ritratto dei due fratelli (Andrea e Davide) che si abbracciano e un disegno appena abbozzato che raffigura un gruppo di amici diventati adulti, genitori e nonni, “Quelli della Moranda”, con una dedica speciale: “Caro Felice, quando attraverserai la Moranda (frazione del comune di Albaredo Arnaboldi), ricordati i suoi abitanti, il tuo esordio, il crescendo dei tuoi successi, sei stato anche tu uno di noi…”
“Personalmente sono molto curioso – continua Andrea - frequento le fiere di settore, l'ultima a Erba nel lecchese, lì hanno un bel distretto meccanico. Sto pensando di fare delle cose insieme, vediamo. E poi vado spesso in Germania. Oggi le macchine top nel nostro campo sono tedesche, una volta eravamo noi i campioni del mondo…”
In questo momento l'emergenza più sentita in questa porzione di Oltrepò è il destino del ponte della Becca e l'economia che gira intorno ai paesi e le frazioni che corrono da Pavia fino a Broni e Stradella e le prime colline. Qualche anno fa il glorioso ponte sui due fiumi venne chiuso perché pericolante; dopo un intervento piuttosto complicato (e criticato) fu riaperto ma solo per le auto. Camion, pullman e mezzi pesanti di fatto non possono più transitare e quando piove molto viene chiuso per sicurezza.

Il ponte della Becca (Pavia) a traffico limitato, causa le condizioni strutturali precarie

Gli altri due ponti, Bressana e Spessa Po, allungano di molto la strada e sono spesso intasati. Le piccole attività commerciali come i salumifici, le piccole gastronomie, le pollerie o le trattorie nate lungo la provinciale per servire i camionisti o i milanesi della domenica, sono in grande difficoltà. Lo stesso vale per gli agriturismi della zona che erano abituati ad ospitare comitive di scolaresche in gita alle fattorie didattiche. “Non si lavora più come un tempo”, racconta Felice Ricotti, titolare di una macelleria storica di Campospinoso, “siamo nati sessant'anni fa con il boom delle gite fuori porta in Oltrepò ma oggi, con il ponte in quelle condizioni…”
“Anch'io compravo da fornitori nel milanese, ma con la vicenda del ponte devo comprare in Emilia, qui non mi arrivano più i camion”, conferma Andrea.
Dalla crisi della Becca alla politica il passo è breve, anche perché il centrodestra cavalca da anni questa battaglia in contrapposizione alle scelte della (ex) amministrazione provinciale a guida centrosinistra. Alla famiglia Monti la politica piace e interessa. Si dichiarano militanti di Forza Italia e in queste settimane “stiamo spronando amici e conoscenti, magari indecisi o disillusi, ad andare a votare. E' un diritto-dovere farlo”, spiegano in coro.

Valentina Monti fuori dalla palestra di Stradella

Politicamente l'Oltrepò è una zona di frontiera tra bassa Lombardia, Piemonte orientale e piacentino. Non c'è da tempo un'egemonia elettorale consolidata, dipende da comune a comune e puoi passare dal Pd al centrodestra in un chilometro in linea d'aria.
I temi che “sente” di più la famiglia Monti sono quelli classici del berlusconismo egemone degli anni novanta e duemila, mai davvero realizzati: tasse e burocrazia, burocrazia e tasse. “Più cresci in termini di produzione e fatturato più vieni tassato; questo è un potente disincentivo a creare lavoro e innovare”, dice Andrea. Al nuovo governo è questo che chiedono: “ridurre il costo del lavoro, più tutela sui pagamenti perché oggi incassare una fattura è diventato un problema enorme”, e migliorare la formazione nelle scuole professionali e negli istituti tecnici. “La verità è che non formano più le competenze che servono in azienda, nelle scuole i ragazzi si esercitano su macchinari vecchi”, si lamenta. “E il personale qualificato dobbiamo rubarcelo tra aziende.” In ogni caso “non ci arrendiamo. Ho preso due ragazzi usciti dalle scuole e li sto formando. Cerco sempre di responsabilizzare tutti in azienda.”

Gli argini del Po all’altezza del ponte della Becca a Mezzanino (Pavia)

Poi c'è il tema degli immigrati. In Oltrepò ci sono polemiche per la scelta di ospitare un gruppo di extracomunitari in alcuni capannoni sfitti di Broni. “Servirebbero più controlli e più regole”, spiega Valentina. “In azienda se lasci fuori le barre di acciaio o altro materiale il giorno dopo non trovi più nulla, a noi è successo”, continua Andrea.
Quindi ha ragione Salvini? “No, la Lega è troppo disfattista, troppo estrema su certe cose. Hanno una visione chiusa. Pensano solo al loro orticello e vogliono uscire dall'Europa. Ma come si fa? Se esci dall'Europa esci dal mercato, dal mondo. I nostri di Forza Italia sono più aperti.” Mentre quelli del Cinque stelle “non hanno mai lavorato, la fanno troppo facile con la loro furia distruttrice…”
Lo stesso Renzi all'inizio “è stato una novità, anche condivisibile nella cose che diceva. Poi si è rivelato quel che è: poco coerente…”, abbozza Valentina. Come dire non resta che Berlusconi. “Beh, ha 82 anni, lo ammiro. Ha ancora carisma, voglia di fare. E poi speriamo nelle forze nuove, nei giovani che fanno politica con passione e competenza come il nostro Alessandro Cattaneo”, l'ex sindaco forzista di Pavia che corre per la Camera dei deputati.

I coniugi Monti all’aperitivo elettorale di Alessandro Cattaneo, candidato alla Camera per Forza Italia, al Caffè Teatro di Stradella (Pavia)

Dopo una scappata a Pavia a portare le bambine dai nonni materni e un passaggio veloce in azienda, i coniugi Monti verso sera tornano al caffè teatro di Stradella per l'aperitivo elettorale con i candidati di Forza Italia. Accalcati nella saletta al piano di sopra ci sono tante signore fresche di parrucchiere, uomini di mezza età e un po' di giovani venuto ad ascoltare i candidati della zona. Disposti a semicerchio, parlano a turno qualche minuto. Fanno promesse e gli ultimi appelli. Saluti e fotografie. In attesa di domani, la giornata della verità.

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