Nel Parlamento neoeletto è boom di matricole. Lo sono 554 parlamentari su 945, il 58 per cento. Dunque oltre uno su due. Che diventano due su tre se si restringe il campo ai soli gruppi di Cinque Stelle e Lega. Ma la vera novità è che il primo gruppo classificato per numero di esordienti in Parlamento è la Lega , con il 73% di parlamentari al battesimo dell’Aula, seguito a stretto giro dal gruppo dei pentastellati che si fermano (si fa per dire) al 70 per cento.
Il Parlamento delle matricole
Anche la diciottesima legislatura si apre con un boom di matricole, specchio diretto di liste di candidati in gran parte rinnovate. I risultati definitivi non sono ancora disponibili perché vanno ancora assegnati 17 collegi uninominali nei quali si sono verificate contestazioni, ma gli elenchi di tutti gli altri eletti sono già disponibili. E lo screening fotografa 554 eletti (su 945) al primo mandato da parlamentare. È matricola quindi oltre un parlamentare su due, il 58 per cento. Un gradino sotto la XVII legislatura che aveva il record di 635 matricole, pari al 67% dell’intero parlamento.
La Lega toglie il primato ai Cinque Stelle
La scorsa legislatura erano i grillini ad essersi aggiudicati la palma di primo gruppo per numero di matricole. Questa volta, il primato gli è stato sfilato dal partito di Matteo Salvini. Ecco i numeri: il Movimento Cinque Stelle ha 235 parlamentari al primo mandato su un totale di 335: il 70 per cento. La Lega ha 135 tra deputati e senatori alla prima legislatura su un totale di 183: il 73 per cento. Oltre 2 parlamentari su 3 sono al loro esordio.
Pd e Forza Italia
Percentuali più basse di rinnovamento nei gruppi di Forza Italia e Pd. Nel partito di Silvio Berlusconi, su 161 eletti tra Camera e Senato, gli esordienti sono 85 e cioè il 52 per cento. Più basso il tasso di ricambio nel Pd: su un totale di 163 eletti, le matricole sono 51, solo il 31 per cento.
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