Alle elezioni politiche del 1983 la Democrazia cristiana portò alla Camera due esordienti: uno si chiamava Sergio Mattarella; l’altro, più giovane (28 anni), era Pier Ferdinando Casini. Un quarto di secolo dopo il primo si ritrova al Quirinale a ricoprire il più alto ruolo istituzionale, il secondo è stato eletto domenica scorsa per la decima volta consecutiva in Parlamento. Nella nuova legislatura potrà vantare il titolo di parlamentare più longevo con otto mandati a Montecitorio e due al Senato.
Casini, oggi 62enne, rieletto nel collegio uninominale della sua Bologna ma ospitato dagli ex avversari del Pd, è l’unico sopravvissuto di un trio di giovanotti che nell’estate di venticinque anni fa ricevette il primo tesserino parlamentare. Tutti avrebbero fatto carriera politica. Oltre a Casini c’erano Gianfranco Fini (all’epoca 31enne, deputato Msi, futuro presidente della Camera) e Francesco Rutelli, 29 anni e in seguito candidato premier del centrosinistra nel 2001 ma allora ancora esponente radicale. Rutelli uscì nel 2008, Fini nel 2013, Casini ha resistito: al dissolvimento della Dc, all’estromissione dal partito che aveva fondato (l’Udc) e da ultimo all’onda d’urto del Movimento 5 Stelle, con i cui parlamentari ha battagliato nel corso del suo ultimo, delicato incarico, quello di presidente della commissione di inchiesta sulle banche.
Senza tenere conto del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, tra i neo-eletti solo una persona può dire di aver fatto parte del Parlamento prima dell’arrivo dell’ex leader centrista, anche se rispetto a lui è stata più discontinua: è Emma Bonino, arrivata a Montecitorio nel 1976, anche lei a 28 anni. L’ex ministro degli Esteri del governo Letta e già commissario europeo indicato dall’esecutivo Berlusconi, è stata eletta nel collegio di Roma Gianicolense e ha festeggiato i suoi settanta anni (li compie proprio oggi) con la sua ottava volta.
Per trovare gli altri veterani della legislatura che verrà inaugurata il 23 marzo occorre guardare nel centrodestra. A quota otto mandati c’è anche Ignazio La Russa: esponente del Msi e poi di An (partiti entrambi guidati da Fini) e arrivato in Parlamento nel 1992, l’ex ministro della Difesa (70 anni) sarà uno dei 17 senatori di Fratelli d’Italia. Pure Maurizio Gasparri viene dalla stessa storia di destra e anche lui si è conquistato uno dei 315 seggi senatoriali come membro del gruppo di Forza Italia. Nell’elenco dei senior compare anche Roberto Calderoli: il rieletto senatore della Lega ha un curriculum parlamentare più esteso di quello del fondatore del Carroccio Umberto Bossi (anche lui confermato) che batte per otto mandati a cinque. La Russa, Gasparri e Calderoli entrarono alla Camera nel 1992, non hanno mai saltato un giro e tutti e tre sono stati ministri nei governi Berlusconi (rispettavamente Difesa, Comunicazioni e Riforme): caratteristiche che li accomunano a un altro esponente di centrodestra,Elio Vito, presidente uscente della commissione Difesa arrivato in Parlamento con i radicali nel 1992. Di quel gruppo faceva parte, oltre a Marco Pannella, anche una donna: Emma Bonino.
Sarà il settimo giro parlamentare, a dispetto dell’età (51 anni), per Stefania Prestigiacomo. Tre volte ministro nei governi Berlusconi, anche lei diventata deputata per la prima volta a 28 anni, la stessa età da matricola di Casini e Bonino. L’esponente di Forza Italia è forse una dei pochi sopravvissuti della prima pattuglia di parlamentari azzurri del 1994. Domenica si è aggiudicata uno dei 33 collegi uninominali della sua isola, la Sicilia.
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