L’occupazione stabile, nonostante gli sgravi previsti per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani, «non decolla, non solo per una questione economica, ma soprattutto per una questione legata all’incertezza». Così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a chi gli chiedeva un commento sugli ultimi dati dell’Istat, in occasione della presentazione ufficiale della nuova associazione Aidit, che riunisce le agenzie di viaggio.
Boccia: l'incertezza frena l’occupazione stabile
«Non sappiamo se il prossimo governo smonterà le riforme o ne farà altre - spiega Boccia -. Quindi viviamo una dimensione di incertezza. Ciò già crea un’instabilità dal punto dal punto di vista delle scelte e speriamo che non diventi ansietà nel mondo dell’economia» . Sulla decelerazione dell’economia prevista dalla Commissione Ue, Boccia avverte: «Dobbiamo stare attenti, i messaggi che arrivano sono di rallentamento e proprio per questo dobbiamo prepararci. Non dimentichiamo che abbiamo un debito rilevante e un deficit altrettanto grosso. È chiaro che dobbiamo intervenire senza danneggiare la crescita». Ed è, sottolinea, «con la crescita che stiamo creando occupazione».
«Fare qualcosa prima di tornare al voto»
Alla domanda se la soluzione allo stallo politico possa passare per un ritorno al voto, Boccia risponde: «Non lo so, speriamo però che si faccia qualcosa prima di tornare alle urne». E poi, si chiede il numero uno di Confindustria, «se alle urne gli elettori rivotano uguale che facciamo? Rivotiamo fino a che non va come piace a qualcuno?». E conclude: «Non mi sembra il caso». Parole pronunciate dopo aver stigmatizzato il fatto che oggi «sembra che il dibattito sia su chi da grande debba fare il premier, mentre è invece arrivato il momento che si entri nei contenuti», ritornando ai fondamentali «che sono quelli della competitività dell'industria italiana ed europea». E aggiunge: bisogna «intervenire sul cuneo fiscale, sui giovani, sulle infrastrutture. Questi sono elementi fondamentali e speriamo che quanto prima ci si confronti su questo».
«Mercati in attesa, ancora presto per timori»
Quanto al rischio che l’incertezza possa agitare i mercati, Boccia risponde: «I mercati sono ancora in attesa e speriamo che lo siano ancora per molto tempo». Ma, aggiunge: «È chiaro che più il tempo si allunga e più qualche nevrosi ci potrebbe essere». Comunque per il numero uno degli industriali «è ancora presto per essere pessimisti: ci sono ancora margini di manovra, ricordiamo che la Germania ci ha messo sei mesi per fare un governo. E quindi secondo me - sottolinea - non dobbiamo preoccuparci».
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