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Dall’aggiornamento del Def al giudizio Ue, tutti gli scogli…

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la crisi di governo

Dall’aggiornamento del Def al giudizio Ue, tutti gli scogli dell’agenda autunnale

L’agenda economica dell’Italia, le regole europee e i vincoli di finanza pubblica non aspettano la crisi politica italiana, che si dimena tra tentativi di formare un nuovo governo (sia esso «neutrale» o politico) e il rischio di voto anticipato a luglio o a inizio autunno. Dalla nota di aggiornamento del Def al giudizio sulla manovra, il calendario da qui a fine anno ha già scolpite le sue date sul calendario.

Raccomandazioni della Ue il 23 maggio
Il 23 maggio la commissione Ue pubblicherà le raccomandazioni paese sull’Italia nonché un rapporto sul debito del paese. Un appuntamento che condizionerà i conti pubblici italiani nei prossimi mesi. A partire dal 27 settembre, quando dovrà essere pubblicata la nota di aggiornamento al Def (NaDef). Tanto più cruciale visto che il Documento di economia e finanza lasciato in eredità dal governo Gentiloni è una fotografia della situazione esistente (quadro tendenziale) senza gli interventi programmatici.

Aggiornamento del Def il 27 settembre
Con la NaDef il governo aggiorna, appunto, gli obiettivi programmatici del Def presentato l’aprile precedente. La Nota contiene anche i nuovi parametri macroeconomci riferiti, tra l’altro, a Pil, rapporto deficit-Pil e debito pubblico-Pil. Il documento è fondamentale, in quanto sulla base degli orientamenti programmatici esposti nella Nota, il Governo presenta, entro il 2o ottobre, il disegno di legge di bilancio (la “manovra” per l’anno successivo, vale a dire la ex finanziaria e la ex legge di stabilità), dando inizio alla sessione parlamentare di bilancio.

Il documento programmatico di Bilancio: 15 ottobre
Il passaggio successivo, nel cosiddetto ciclo di bilancio, inizia il 15 ottobre, quando, come tutti gli altri paesi dell’area euro, il Governo italiano deve trasmettere alla Commissione Europea e all’Eurogruppo (i ministri delle Finanze dei 19 Stati membri che adottano l’euro) il Documento programmatico di bilancio per l’anno successivo. Il documento si compone di una serie di tabelle e riassume gli obiettivi della successiva legge di bilancio: il saldo di bilancio, la descrizione e la quantificazione delle misure contenute nella manovra e le indicazioni su come tali misure diano seguito alle raccomandazioni formulate dalle istituzioni europee.

Legge di bilancio il 20 ottobre
Il governo presenta ufficialmente in Parlamento, entro il 20 ottobre, il disegno di legge di bilancio, il provvedimento che contiene la manovra triennale (2018-2020) di finanza pubblica. Il testo contiene le misure (e la loro quantificazione economica) necessarie a realizzare gli obiettivi indicati nella nota di aggiornamento del Def. Con le conseguenti previsioni di entrata e di spesa. È qui che dovranno essere individuati i 12,4 miliardi di risorse necessarie per evitare lo scatto delle clausole di salvaguardia legate all'aumento dell’Iva (con rialzo fino al 24,2% per l'aliquota ordinaria e all'11,5% per quella ridotta). Servono coperture certe.

Il giudizio della Commissione Ue: 30 novembre
Entro il 30 novembre la Commissione Ue deve esprimere un primo parere sulla legge di bilancio italiana (e su quella di tutti gli altri Stati membri), per verificare l’aderenza agli impegni presi sul fronte dei vincoli di finanza pubblica. Di solito la Commissione aspetta sempre che a inizio novembre vengano prima pubblicate le sue previsioni economiche d'autunno, dove sono aggiornate le stime per tutti gli Stati membri sui principali indicatori macroeconomici (a partire dal Pil fino al rapporto deficit -Pil e e a quello debito-Pil). La Commissione, negli ultimi due anni, si è limitata a dare un primo parere entro fine novembre, per poi dare un giudizio definitivo sulla manovra nella primavera dell’anno successivo.

Il via libera definitivo dalle Camere: 31 dicembre
Come un normale disegno di legge, la “manovra” deve essere approvata dalle Camere, ma il via libera definitivo deve arrivare entro il 31 dicembre. Nel corso dell'iter parlamentare, in base alle richieste dei partiti, potrebbero poi intervenire delle modifiche. Limature potrebbero esserci anche in base alle indicazioni che verranno da Bruxelles.

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