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Stadi in Italia: l’investimento è un centesimo rispetto al resto d’Europa

Un rendering del progetto dello stadio a Tor di Valle a Roma
Un rendering del progetto dello stadio a Tor di Valle a Roma

Un’età media di 64 anni in serie A, quattro anni in più nella serie cadetta. È la carta d’identità degli stadi in Italia dove, negli ultimi dieci anni, sono stati spesi per la ristrutturazione e la costruzione di nuovi impianti solo 150 milioni di euro a fronte dei 15 miliardi di euro investiti a livello europeo. È quanto emerge da alcuni dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano presentati in occasione del workshop dal titolo “Smart Arenas & Facility Management”, organizzato da Engie Italia, società che gestisce una quindicina di stadi, a cui si aggiungono altre strutture di medie dimensioni.

«Il contesto italiano è caratterizzato dalla presenza diffusa e capillare di impianti sportivi il cui valore culturale assume un'oggettiva rilevanza ma che, allo stesso tempo, si rivela inadeguato e obsoleto», ha dichiarato Emilio Faroldi, Pro Rettore Delegato Politecnico di Milano e Direttore del Master in Progettazione Costruzione Gestione delle Infrastrutture sportive. «Gli ultimi anni sono stati caratterizzati, su scala globale, dalla proliferazione di impianti di ultima generazione in grado di garantire qualità ambientale, sicurezza e multifunzionalità».

Le strutture sportive italiane hanno quindi la necessità di una riqualificazione per essere in linea con gli standard europei.
«Il credito sportivo, da sessant’anni Banca dello Sport, ha iniziato una nuova fase di sviluppo che lo porterà ad avere, sempre più, un ruolo centrale volto a supportare le società di calcio e le organizzazioni sportive in ottica di consulenza e erogazione di servizi a 360 gradi» ha detto Andrea Abodi, presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo.

«In questi anni di vita l’Istituto ha finanziato in Italia oltre 30mila strutture sportive apicali e dello sport di base e solo negli ultimi tre anni ha supportato l’apertura di più di 2.000 cantieri». L’esigenza è quella di un cambio di passo per incrementare la redditività degli spazi sportivi e generare valore economico a beneficio dell'intero sistema paese.

«Ci troviamo di fronte a una grande sfida: le strutture sportive invecchiano, occorrono investimenti e occorre ottimizzarne i costi per massimizzare la generazione di cassa», ha concluso Olivier Jacquier, ad di Engie Italia.

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