La nuova Champions League non sarà differente dalle precedenti solo per il sistema di qualificazione, che regalerà a Italia, Germania, Spagna e Inghilterra quattro team e porterà direttamente ai gironi un totale di 26 squadre (trasformando i playoff in un'autentica tonnara: le eliminate, però, avranno una seconda chance in Europa League), ma presenterà varie innovazioni. innanzitutto l'orario, che cambierà già a partire dai preliminari: le gare scatteranno alle 21, un orario che sarà valido per spareggi, ottavi, quarti, semifinali e finale. La variazione reale, però, coinvolgerà la fase a gironi: due gare del martedì e due del mercoledì scatteranno alle 18.55, col ritorno alle gare in contemporanea previsto solo per l'ultimo turno. Ma la modifica dell'orario delle gare non sarà la sola novità della Champions League 2018-19. L'UEFA ha deciso di inserire la quarta sostituzione consentita nei supplementari dopo la positiva sperimentazione in Confederations' Cup, e tra l'altro amplierà la panchina per la finale: da 18 giocatori convocabili si passerà a 23, consentendo così maggior elasticità e possibilità di variazione ai tecnici. E infine, la variazione più consistente, che riguarderà le liste Champions: a gennaio ogni club potrà inserire tre nuovi giocatori senza restrizioni legate all'utilizzo nella stessa edizione della Champions League o in Europa League. Questa scelta va a seguire il metodo già attuato nei campionati, che non pone restrizioni sul numero di giocatori registrabili dopo la sessione invernale di mercato. Niente più casi alla Aubameyang dunque, col giocatore che viene acquistato ma non può giocare nelle coppe: l'UEFA ''libera'' i club da questo vincolo.
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