Il Comitato per la sicurezza (Copasir) dovrebbe essere guidato dal Pd. In pole c'è Lorenzo Guerini ma nella stessa commissione bicamerale potrebbe sedere anche l’ex segretario Pd Matteo Renzi. Dovrebbe essere questo questo l’esito della contesa sul Copasir (la commissione di controllo parlamentare sull'operato dei servizi segreti la cui guida spetta per prassi all’opposizione) aperta da giorni tra dem e Fratelli d’Italia: da quando la capigruppo ha «interpretato» il nuovo regolamento e deciso che chi si è astenuto sulla fiducia al governo (come Fdi, ndr) è considerato all’opposizione. Traduzione: anche Fdi può puntare in teoria al Copasir.
L’elezione del presidente si terrà solo la prossima settimana, dopo la formazione delle commissioni parlamentari permanenti, ma - a quanto si apprende - dovrebbe tenere l'accordo Dem-Fi in base al quale agli azzurri spetterebbe la presidenza della commissione di Vigilanza Rai che potrebbe andare a Maurizio Gasparri o a Paolo Romani. I cinque stelle sarebbero pronti ad astenersi al momento di scegliere il presidente del Copasir, ma i voti della Lega non dovrebbero essere sufficienti, pur se sommati a quelli di Fdi, a garantire l’elezione al partito della Meloni.
Il nodo delle commissioni permenenti
A più di 100 giorni dalle elezioni, questa settimana dovrebbero nascere le 28 commissioni parlamentari di Camera e Senato ed essere eletti i rispettivi
presidenti, uno dei tasselli del risiko delle nomine che coinvolge anche ruoli di governo, società partecipate, da Cdp alla Rai, e Authority. A spartirsele dovrebbe essere la maggioranza giallo-verde, che però fatica a comporre il quadro trovando le giuste competenze: e così ad esempio, il M5S potrebbe trovarsi a guidare le commissioni Giustizia in entrambi rami del Parlamento per mancanza di esperti sul fronte leghista.
Entro martedì la nomina dei componenti
I partiti sono in ritardo e non hanno ancora indicato i propri componenti. Ragion per cui il presidente della Camera Roberto Fico ha inviato una lettera ai
gruppi sollecitandoli a «provvedere alla designazione entro la giornata di martedì 19 giugno». Ciò non vuol dire che Lega e 5S non abbiano lavorato sui vertici delle commissioni : le commissioni Bilancio e Finanze sono state le prime a essere definite con la coppia gialloverde Pesco (M5s)-Bagnai (Lega)al Senato e Borghi (Lega)-Ruocco (M5s) alla Camera, mentre per la commissione Affari costituzionale sono in pole position la 5S Fabiana Dadone e il leghista Stefano Borghesi.
La Lega faticherebbe a trovare esperti in diritto e così sarebbe tentata dall'idea di lasciare la Giustizia ai pentastellati tanto alla Camera quanto al Senato
(per la presidenza della commissione del Senato si fa il nome di Mario Giarrusso). Per la commissione Lavoro girano i nomi di Nunzia Catalfo (5S) al Senato e Andrea Giaccone (Lega) alla Camera mentre l’Antimafia potrebbe invece essere presieduta dal Cinque Stelle Nicola Morra (M5s).
© Riproduzione riservata