Fermare l’onda nera. Il Pd ha messo in campo, dove possibile, gli apparentamenti. E nei prossimi giorni scenderanno in Toscana i pezzi da novanta del partito. Perché, di fatto, chi avrà vinto le amministrative di questa primavera si deciderà attorno a tre città: Siena, Pisa e Massa. Con i 5 stelle che non hanno conquistato nessun centro al primo turno e che si giocheranno solo tre capoluoghi al ballottaggio (Avellino, Terni e Ragusa), bisognerà vedere se il centrodestra a trazione leghista riuscirà a strappare al Pd le tre roccaforti rosse o, viceversa, se i dem riusciranno a resistere.
A Pisa la situazione più critica per il Pd
Siena, Pisa e Massa sono città amministrate praticamente da sempre dal centrosinistra. Ma dopo la debacle del Pd alle politiche del 4 marzo i giochi si sono clamorosamente riaperti. Il centrodestra a trazione leghista ha preso il 33,4% a Pisa, superando il candidato Pd fermo al 32,3%. Pd che è corso ai ripari, apparentandosi ufficialmente con le liste civiche che sostenevano al primo turno i candidati Antonio Veronese e Maria Chiara Zippel (un bottino di quasi 8 punti percentuali). La speranza per il Pd è anche che le tensioni nel M5S a livello nazionale per il protagonismo del Carroccio evitino nel segreto dell’urna la saldatura tra i voti grillini (9% al primo turno) e quelli del centrodestra, al di là della decisione ufficiale presa dal M5s di escludere qualsiasi apparentamento con la Lega.
A Siena si spera nell’intesa con le civiche
Meno difficile per il Pd sembra la situazione a Siena. Qui il candidato di centrosinistra si è piazzato primo il 10 giugno, con il 27,4%. Più dietro il candidato del centrodestra unito (vicino a Fi), che non è andato oltre il 23,2%. E questo nonostante l’assenza della lista M5S, i cui voti quindi non si sono riversati in massa sul candidato alternativo al Pd, come temuto. Ad ogni modo a Siena il Pd ha stretto un apparentamento ufficiale con la lista di Pierluigi Piccini (già sindaco dal 1993 al 2001 con Pds e Ds), che al primo turno aveva preso il 21,3%.
Massa in bilico
Più in bilico la situazione a Massa. Se è vero che l’aspirante primo cittadino del Pd Alessandro Volpi (già vicino alla minoranza di Andrea Orlando) al primo turno si è piazzato primo con il 33,9%, il candidato del centrodestra Francesco Persiani, vicino alla Lega, ha ottenuto il 28,2%. La speranza di Persiani è di poter contare sui voti presi dal M5S al primo turno (15%). Inoltre, il candidato civico Sergio Menchini (13,1% al primo turno) ha detto di essere per la «discontinuità», una posizione letta come un appoggio indiretto a per Persiani.
I big del Pd attesi in Toscana
Intanto dopodomani l’ ex premier Paolo Gentiloni arriverà in Toscana. E si presenterà assieme al primo segretario Pd Walter Veltroni a Pisa. L’ex ministro Carlo Calenda sarà a Siena. Gentiloni toccherà anche Massa, Siena e Pietrasanta (qui il Pd è al ballottaggio con il centrodestra piazzatosi al primo posto). E che Pisa, tra i tre capoluoghi toscani sia la città chiave lo dimostra anche il fatto che il segretario reggente Maurizio Martina è atteso in città. Insieme agli altri sindaci di primo piano del Pd: quello di Milano Giuseppe Sala, di Rimini Andrea Gnassi e di Cagliari Massimo Zedda. L’ex segretario Pd Matteo Renzi per il momento si è tenuto lontano dalla contesa.
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