Saranno soprattutto sfide tra centrodestra e centrosinistra quelle che caratterizzeranno i ballottaggi di domenica 24 giugno nei 14 capoluoghi di provincia nei quali i sindaci non sono stati eletti al primo turno. Con il M5s escluso dalle sfide principali (sarà in campo solo a Terni, Avellino e Ragusa). E sfide interessanti all’interno del centrodestra come quella di Imperia, tra l’ex ministro Claudio Scajola che ha sfidato il candidato ufficiale “totiano”. Da ricordare che al primo turno sono stati eletti quattro sindaci di centrodestra (Treviso, Vicenza, Catania e Barletta) e due di centrosinistra (Brescia e Trapani). E che il centrodestra punta ai voti degli elettori del M5s per fare bottino pieno ai ballottaggi.
A Siena, ex feudo dem, le liste civiche hanno messo in difficoltà il candidato democratico Bruno Valentini(27,4%) costringedolo al ballottaggio con il centrodestra guidato da Luigi De Mossi (24,2%). Decisivo per la vittoria al secondo turno non solo l’orientamento degli elettori M5s, che già al primo non ha presentato il simbolo, ma anche degli elettori della decina di liste civiche che si sono presentate in diversi schieramenti, totalizzando insieme oltre il 40% dei voti.
Testa a testa tra centrodestra e centrosinistra a Pisa. Il candidato di Lega, Forza Italia e Fdi, Michele Conti, è in vantaggio con il 33,3%, separato da una manciata di voti dell'assessore al bilancio uscente e candidato del centrosinistra, Andrea Serfogli, che guida una coalizione composta da Pd e tre liste civiche, e che è al 32,3%. Decisivo l'orientamento dell'elettorato del M5s che ha registrato una brusca al frenata al 10%.
Ballottaggio tra centrosinistra e centrodestra anche a Massa: il sindaco uscente Alessandro Volpi, con la sua coalizione formata da Pd, Leu e altre cinque liste civiche, è al 33,9%, mentre l'avvocato Francesco Persiani, sostenuto da Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia arriva al 28,2%. Si ferma al 15% il Movimento 5 Stelle che invece governa da un anno Carrara: la candidata sindaco Luana Mencarelli non sarà quindi in pista per il ballottaggio del prossimo 24 giugno.
A Imperia è scontro nel centrodestra. L’ex ministro azzurro Claudio Scajola è tornato con successo nella sua città (dove è già stato sindaco per due mandati). Sostenuto da un pool di liste civiche è il più votato con il 35,3% dei votanti. Scajola si è piazzato davanti il candidato del centrodestra unito, l'architetto Luca Lanteri (28,7%), sponsorizzato dal governatore Giovanni Toti. Un avvertimento per il 'Modello Toti' che tiene uniti Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega centristi e civici.
Il Lombardia Sondrio va al ballottaggio con il candidato sindaco del centrodestra, Marco Scaramellini in vantaggio con il 46,8% contro il 36,1% ottenuto dal candidato sostenuto dal centrosinistra, Nicola Giugni.
Ad Ancona, unico capoluogo di regione interessato dalle amministrative 2018, la sindaca uscente del Pd Valeria Mancinelli, sostenuta da una coalizione civica e di centrosinistra (in pratica un Ulivo in salsa marchigiana) ha mancato per un soffio (48%) la vittoria al primo turno. Se la vedrà al ballottaggio con Stefano Tombolini, candidato sindaco civico sostenuto dal centrodestra, fermo al 28,4%.
Sarà il ballottaggio del prossimo 24 giugno a decidere chi tra il candidato di centrodestra Giandonato Morra e quello delle civiche di centrosinistra con il sostegno del Pd, Gianguido D'Alberto, sarà il nuovo sindaco di Teramo. L'ex assessore regionale ai trasporti della giunta Chiodi, espressione di Fratelli d'Italia, ha totalizzato il 34,6% contro il 21,1% di D'Alberto.
Il primo turno delle amministrative, a Brindisi, ha sancito il ballottaggio tra il candidato sindaco Roberto Cavalera, al vertice di una coalizione di centrodestra supportata da Forza Italia, Udc e liste civiche, che ha raccolto il 34,7% delle preferenze, e Riccardo Rossi del centrosinistra, al 23,5%, espressione di Brindisi bene comune, movimento ambientalista, sostenuto anche dal Pd e Leu, che ha staccato di poco Gianluca Serra (M5s), fermatosi al 21% circa. Da segnalare il 18 per cento del candidato della Lega, Massimo Ciullo, presentatosi da solo, che potrebbe dare una spinta alla vittoria del centrodestra.
In Umbria, a Terni, sarà ballottaggio tra il candidato leghista del centrodestra, Leonardo Latini (49,2%), e quello M5S, Thomas De Luca (25%). Escluso il Pd che aveva guidato la città negli ultimi anni. Da segnalare a Terni l’exploit della Lega, primo partito con il 29,1%
Anche ad Avellino il M5s riesce ad andare al ballottaggio, ma contro il centrosinistra. Il duello è tra l'avvocato penalista Nello Pizza (centrosinistra) con il 42,9% dei voti e il funzionario dell'Agenzia delle Entrate Vincenzo Ciampi (M5s) fermo al 20,2% dei voti.
A Viterbo Giovanni Arena, candidato sindaco del centrodestra è in netto vantaggio al momento al 40,2% sulla “civica” Chiara Frontini (distaccatissima al 17,5%) oggi consigliera di opposizione all'uscente amministrazione di centrosinistra, la cui candidata, Luisa Ciambetta, si è fermata al 10,9% ed è fuori dal ballottaggio
A Messina è scontro nel centrodestra al ballottaggio tra il candidato di centrodestra Placido Bramanti (Forza Italia, Lega Fdi e liste civiche ) che con 28,2% di preferenze se la vedrà con il deputato regionale Cateno De Luca, «civico» di area centrodestra, col 19,8%. L'ex sindaco “no global” Renato Accorinti si è fermato al 14,2%.
A Ragusa il M5S aveva ottenuto il 47,3% il 4 marzo. Il sindaco uscente Piccitto, dopo un mandato, ha annunciato di voler tornare a svolgere la sua attività. Il movimento ha quindi candidato Antonio Tringali, che ieri si è piazzato al primo posto, ma solo con il 22,7%, staccando di poco il candidato di Fratelli d'ItaliaPeppe Cassì (20,8%) che ha stoppato subito l'idea di molti sostenitori di riunire il centrodestra, che a Ragusa si era presentato con tre candidati: oltre a Cassì alla guida di tre liste civiche e di Fratelli d'Italia, in corsa c’erano Maurizio Tumino di Forza Italia e Sonia Migliore, ex Udc.
A Siracusa è contrassegnato dallo strappo in casa 'Diventerà bellissima', il movimento del governatore della Sicilia Nello Musumeci, il ballottaggio tra Paolo Ezechia Reale (37% al primo turno), sostenuto da gran parte del centrodestra, e Francesco Italia (19,5%), ex vice sindaco nella giunta del renziano uscente Giancarlo Garozzo, che spera di riunire il Pd, che al
primo turno ha appoggiato Fabio Moschella, non andato oltre il 13,11%. A tenere la coalizione di Reale col fiato sospeso è l'ex finiano Fabio Granata che sosterrà Italia.
Da segnalare il caso di Imola (non è uno dei 20 capoluoghi di provincia al voto), dove per la prima volta sarà il ballottaggio a scegliere in sindaco che, sempre per la prima volta, sarà una donna. Negli ultimi 25 anni, infatti, il centrosinistra era sempre riuscito a portare il proprio candidato sindaco sopra la soglia della metà più uno dei votanti al primo turno. Stavolta invece Carmen Cappello, sostenuta dal Pd e dagli alleati, si è fermata al 42%. Il 24 giugno se la vedrà con Manuela Sangiorgi del Movimento 5 Stelle, che ha preso il 29,2%.
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