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Def, Tria: calo del debito necessario, task force per il rilancio degli investimenti

Via libera dell'Aula della Camera e del Senato alla risoluzione di maggioranza Lega-M5S sul Def. A Montecitorio I voti favorevoli sono stati 330, quelli contrari 242. A palazzo Madama i sì sono stati 166, i no 127. La risoluzione impegna il governo a disinnescare le clausole di salvaguardia sugli aumenti Iva, che l’anno prossimo valgono 12,5 miliardi, e chiede di «riconsiderare in tempi brevi» il quadro di finanza pubblica 2019-2021, puntando su una maggiore flessibilità delle regole Ue. A votare contro sono stati Pd, Forza Italia, FdI e Leu. Discussione ancora in corso al Senato sul documento nella versione tendenziale licenziata dal governo Gentiloni di cui si occupano le risoluzioni in discussione oggi.

Tria: calo debito necessario
Presente in Aula a Montecitorio il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che nel suo intervento ha fatto rilevare come il peso degli sviluppi internazionali renda le prospettive di crescita economica «meno favorevoli», evidenziando come «nell’interesse del Paese è intenzione del Governo agire in modo da prevenire ogni aggravio per la finanza pubblica». Sicché il calo del debito è «imprescindibile e necessario». Tria ha spiegato anche che lo scenario tendenziale del rapporto deficit-Pil sarà oggetto di seria riflessione in sede di predisposizione del quadro programmatico» in stretta collaborazione con l’Ue. E che «la nostra azione in Europa deve essere volta verso una profonda riforma delle istituzioni economiche», viste «le gravi inadeguatezze che caratterizzano l'attuale equilibrio istituzionale europeo».

Task force del governo per rilancio investimenti
Intenzione del governo è poi «invertire il calo degli investimenti pubblici in atto dall’inizio della crisi» nella consapevolezza che «i maggiori ostacoli non vengono dalla carenza di risorse», ma dalla perdita di competenze a livello locale e dagli «effetti non voluti» del Codice degli appalti, ha detto il ministro dell'Economia, annunciando che proprio a questo scopo «verrà costituita una task force all’interno del governo». Il ministro ha poi confermato che nella strategia di politica economica del governo «il reddito di cittadinanza, volto a contrastare le sacche di povertà presenti in Italia tramite interventi non assistenziali bensì tramite l'integrazione nel mercato del lavoro, avrà un ruolo centrale».

Ripresa continua ma a ritmi più contenuti
La ripresa dell’economia italiana «continua ma a ritmi più contenuti di 2017» ha evidenziato Tria nel suo intervento. Alla luce del quadro internazionale e delle spinte protezionistiche, ha spiegato, «le prospettive di crescita e di finanza pubblica sono meno favorevoli. La fase di rilancio è tuttavia alla nostra portata», ha aggiunto. Il quadro macroeconomico tendenziale del Def prevede un deficit allo 0,8% del Pil nel 2019 e il pareggio di bilancio nel 2020, con il debito che «inizierebbe un chiaro percorso discendente. È un'evoluzione che è bene non mettere a repentaglio», perché «il consolidamento bilancio è condizione necessaria per mantenere la fiducia dei mercati finanziari, imprescindibile per tutelare i risparmi italiani e bottenere una crescita stabile». Di qui l’invito a «mantenere il percorso di riduzione del debito».

Matura svolta Ue per investimenti fuori deficit
Non solo. L’impegno sul debito «è essenziale ed è condizione di forza per rivendicare per l’Italia e per l’Europa tutta come una svolta la decisione di considerare le spese per investimenti diversamente dalla spesa corrente
anche ai fini degli obiettivi di indebitamento
». Una scelta «per cui i tempi sono ormai maturi» che deve portare ad un significativo piano europeo
per gli investimenti di cui l’Italia è da sempre promotrice.

Crescita conciliabile con sostenibilità debito
«Seguendo le linee programmatiche illustrate dal presidente del Consiglio sarà possibile conciliare la crescita e l’occupazione con la sostenibilità del
debito» ha assicurato Tria, spiegando che nel quadro programmatico saranno indicate a settembre le «opportune coperture» per le misure di politica economica che si vorranno portare avanti. «Ogni proposta di riforma sarà articolata in considerazione degli effetti sulla crescita e sulla dinamica delle finanze pubbliche», ha assicurato

Def: risoluzione maggioranza, stop aumenti Iva
Nella risoluzione sul Def la maggioranza impegna il governo «ad assumere tutte le iniziative per favorire il disinnesco delle clausole di salvaguardia inerenti l’aumento dell’aliquota Iva e delle accise su benzina e gasolio» e «a individuare misure da adottare nel 2018 nel rispetto dei saldi di bilancio». La mossa è condivisa da tutte le forze politiche.

Maggioranza: più flessibilità Ue, rivedere saldi
La risoluzione mette inoltre ufficialmente in agenda la trattativa con la Commissione europea sugli obiettivi di deficit e sul calendario per il pareggio di bilancio. Lo fa allungando lo sguardo fino al 2021. La maggioranza impegna infatti il governo a «riconsiderare in tempi brevi il quadro di finanza pubblica nel rispetto degli impegni europei per quanto riguarda i saldi di bilancio del triennio 2019-2021». Nelle bozze preparate la scorsa settimana, si era cercato di evitare il problema chiave, quello della rimessa in discussione del pareggio di bilancio in calendario oggi al 2020. In quest'ottica, il testo impegnava il governo al «rispetto degli impegni europei sui saldi di bilancio 2018-2019». «Sarà d'obbligo - ha spiegato il relatore Federico D'Incà (M5S)D’Incà - impostare in Europa un dialogo nuovo nelle sedi opportune così da ottenere regole di bilancio più flessibili e spazi maggiori per le spese produttive».

I temi della prossima legge di bilancio
L’esecutivo dovrà «realizzare nel tempo un cambio radicale del paradigma economico» ha proseguito il relatore, indicando come «prioritario il superamento della logica del fiscal compact, la cui integrazione all'interno dei trattati europei è da scongiurarsi assolutamente». D'Incà ha quindi elencato i temi che dovranno essere affrontati nella prossima legge di bilancio, dalla lotta alla povertà allo stimolo alle politiche attive, dal superamento della legge Fornero alla scuola. Tra le misure da adottare il relatore ha indicato «un mix virtuoso di maggiori investimenti pubblici, riduzione della pressione fiscale e il sostegno ai redditi più bassi». Va semplificato, in particolare, il rapporto tra l'Agenzia delle entrate e il contribuente. Restano inoltre «senz'altro necessari» provvedimenti per il reddito di cittadinanza.

Bagnai: cautela su tempi smaltimento Npl
Il relatore in Senato sul Def, Alberto Bagnai (Lega), nel suo intervento in Aula ha rilevato «positivamente una ripresa fisiologica dello smaltimento» dei crediti deteriorati nel sistema bancario, «associata a una generale ripresa della crescita economica». Ma ha aggiunto di ritenere che «si debba esercitare attenzione nel non impartire un eccessivo impulso a questo processo, in particolare valutando con la opportuna cautela eventuali inviti in tal senso che dovessero giungere dagli organismi europei». «In altre parole - ha aggiunto - va evitato che uno smaltimento accelerato delle garanzie immobiliari in uno scenario di crescita che comunque presenta rischi di rallentamento metta in ulteriore difficoltà l'economia».

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