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Migranti, verso un vertice straordinario domenica a Bruxelles

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il nodo piattaforme di sbarco

Migranti, verso un vertice straordinario domenica a Bruxelles

Sarà quasi certamente un vertice informale da tenersi domenica prossima a Bruxelles con i capi di Stato e di Governo di Italia, Francia, Germania e Spagna, il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, e le due presidenze Ue (la bulgara e la prossima austriaca), a mettere nero su bianco la proposta sulle «piattaforme regionali per gli sbarchi dei migranti» e la riforma del regolamento di Dublino da sottoporre al Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. I dettagli del vertice saranno discussi oggi a Roma da Tusk che incontrerà sia il capo dello Stato Sergio Mattarella, che il premier Giuseppe Conte.

Nella prima bozza diffusa ieri delle conclusioni del Consiglio si introduce, su proposta dell’Italia e con il sostegno dell’Alto commissario per i rifugiati Onu Filippo Grandi, il concetto di «piattaforme di sbarco regionali, in stretta collaborazione con l’Unhcr e l’Oim». Ossia centri «per gestire quanti prendono la via del mare e sono salvati nel corso di operazioni di ricerca e salvataggio». Dovranno servire per distinguere tra i migranti economici e quanti necessitano di protezione, «riducendo l’incentivo ad imbarcarsi per viaggi pericolosi». Giovedì la bozza verrà esaminata (ed eventualmente aggiornata) dagli ambasciatori dei 27 Stati membri. Domenica 24 il vertice ristretto a Bruxelles, sollecitato dall’Italia e sostenuto dal presidente del Consiglio Ue Tusk e della Commissione, Jean Claude Juncker, concorderà la linea che sta già prendendo corpo tra le cancellerie di Roma, Parigi, Madrid e Berlino. Linea sostenuta con favore dallo stesso Parlamento Ue. Il presidente Antonio Tajani ritiene infatti che occorra quanto prima «avere dei campi sotto l’egida delle Nazioni Unite».

In vista degli appuntamenti di Bruxelles una delegazione della Commissione Ue lunedì ha incontrato i collaboratori del ministro dell’Interno e funzionari della Farnesina per definire le soluzioni operative necessarie alla creazione delle “piattaforme regionali per gli sbarchi”. «Proprio in queste ore stiamo lavorando a una proposta italiana per la gestione dei migranti: tra due o tre giorni sarà pronta e ci confronteremo con i partner europei» ha detto ieri il ministro dell’Interno Matteo Salvini. «Su un’eventuale riunione a livello europeo ha pieno mandato Conte, decide lui, mi affido totalmente a lui», ha aggiunto. La proposta italiana non si identificherebbe tuttavia con quella austriaco-danese per la creazione di hotspot in Paesi extra Ue come Albania e Kosovo o in Paesi della sponda Sud come Egitto e Tunisia. Ipotesi ancora in alto mare e «poco concrete» secondo lo stesso commissario all’immigrazione, Dimitris Avramopoulos. Emmanuel Macron ieri nel vertice con la cancelliera tedesca Angela Merkel ha parlato di una reazione coordinata con l’Italia sul fenomeno migratorio.

«Reagiremo in modo coordinato - ha aggiunto Macron - il problema non si pone a qualche chilometro dalle coste italiane; bisogna lavorare con i Paesi transito e di origine d'intesa con Unhcr e Oim». Nel frattempo l’azione dell’Italia è tesa a disincentivare al massimo le partenze impedendo che le navi delle Ong e della Guardia costiera siano costantemente operative per i soccorsi annullando il “pull factor”. Obiettivo che si realizza raggiungendo porti più lontani (come Valencia per Aquarius) o ferme in attesa di trovare una destinazione (come per la Diciotti al largo di Malta). La lotta agli scafisti continua invece ad essere perseguita dalla missione europea Eunavfor Sophia guidata dall’ammiraglio Enrico Credendino che ieri al simposio delle Marine militari del Mediterraneo ha illustrato i risultati conseguiti al nuovo ministro della Difesa Elisabetta Trenta.

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